La BCE prosegue con il pilota automatico: speriamo di non schiantarci contro un monte.
di SCENARIECONOMICI (Fabio Lugano)
Quando un sito sicuramente non Marxista o follemente keynesiano come Bloomberg titola come sopra vuol dire molto. Quel “Despite”, nonostante, presenta il senso di perplessità che si avverte quando si persegue in una decisione nonostante le condizioni ambientali siano cambiate.
Riassumiamo: la BCE prosegue con il pilota automatico, per cui
- si interromperà il QE al 31 dicembre 2018;
- la politica a tassi zero proseguirà almeno sino alla prossima estate;
- gli interessi saranno utilizzati nei riacquisti.
Tutto va avanti come previsto, come prima. Del resto le sue parole sono chiare: “Le informazioni che ci giungono, anche se più deboli di quanto ci aspettassimo, rimangono coerenti con il caso base di una espansione. La sottostante forza economica è la base della nostra fiducia” nel graduale cammino verso l’obiettivo inflattivo della BCE (il 2%).
Quali sono le informazioni che giungono a Francoforte? Questo è il risultato di un sondaggio fatto da Bloomberg su quali sono i maggiori problemi che sono visti per l’area Euro:
L’Italia è un rischio, ma anche le tensioni internazionali lo sono e , paradossalmente, ben maggiore dell’Italia che appare un rischio “Costruito”, non naturale: il 2,4 è stato lo stesso deficit che l’Istat ha confermato è stato fatto nel 2017, per cui parlare di cifra “Mai vista” fa, tecnicamente, ridere e politicamente arrabbiare. L’Italia è anche il rischio più semplice da risolvere, ma tutti gli altri non lo sono. Nonostante tutto questo la BCE ha deciso di proseguire per una strada decisa nel 2017, quando le prospettive ed i tassi di sviluppo erano ben diversi.
Attualmente l’inflazione “Core” quella che indica l’andamento economico, si sta raffreddando:
Ed ora le previsioni della produzione industriale in area euro:
Una situazione del genere richiederebbe politiche fiscali e monetarie espansive, anticicliche. Invece sul lato della politica fiscale, chi prova ad accennare a maggiori investimenti e spese, cioè ad una politica di segno opposto al ciclo economico, viene messo in croce (Italia, ma anche Francia, n modo molto minore), mente dal lato della politica monetaria si prosegue con il pilota automatico. Capiamo che Draghi abbia a che fare con un board, diciamo, complesso, ma le istanze italiane, in questo momento, coincidono con quelle degli industriali tedeschi, messi sotto pressione dal calo dei mercati europei, dalla Brexit, dalle politiche di Trump. Non vorremmo che il pilota automatico stesse indicando una rotta in questo momento troppo pericolosa, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.
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