L’Italia gioca la partita in Cina: ecco tutte le mosse del governo
di GLI OCCHI DELLA GUERRA (Matteo Bressan)
Il primo China International Import Expo (CIIE), previsto per il 5-10 novembre a Shanghai, vedrà la partecipazione di oltre 130 paesi e regioni e oltre 2.800 aziende, con un totale di 150 mila acquirenti cinesi e stranieri.
La Cina è stata il secondo più grande importatore di beni al mondo per nove anni consecutivi e, nel 2017, ha rappresentato il 10,2% delle importazioni globali. È uno dei più grandi mercati al mondo di prodotti di fascia alta come robot industriali, chip e macchine utensili.
Alcuni responsabili delle imprese straniere partecipanti hanno espresso le aspettative che secondo loro l’Expo avrà sul mercato cinese e sulla cooperazione con le imprese cinesi.
Andreas Weller, presidente dell’area Asia e Pacifico della compagnia tedesca ZF Friedrichshafen AG, ha affermato che il China International Import Expo non solo costituirà un’importante misura della Cina per l’ampliamento della sua apertura, ma sarà anche una buona opportunità per le imprese di tutto il mondo di rafforzare gli scambi e la cooperazione tecnologica.
La Cina ha concesso lo status di “Ospite d’onore” a 12 paesi, ovvero Brasile, Canada, Egitto, Germania, Ungheria, Indonesia, Messico, Pakistan, Russia, Sudafrica, Vietnam e Regno Unito. Il CIIE riceverà società da tutti gli stati membri del G20, oltre a 50 paesi e regioni situate lungo la Belt and Road.
Il CIIE ospiterà i giganti statunitensi di chip Qualcomm e Intel, le industrie elettroniche giapponesi Sony e Panasonic, nonché i leader dei beni di consumo Unilever e Lego. Il produttore tedesco Waldrich Coburg esporrà una fresatrice da 200 tonnellate, il più grande oggetto esposto in fiera. Le apparecchiature di fascia alta occuperanno una delle zone espositive più ampie del CIIE, con una superficie di 60.000 metri quadrati.
Il padiglione statale cinese sarà dedicato ai temi dell’apertura, dell’integrazione e della condivisione, raccontando le storie sull’importazione della Cina, mostrando i risultati della riforma, con un forte accento sul contributo positivo della Belt and Road.
Inoltre, si terrà il Forum internazionale economico e commerciale di Hong Qiao, con l’obiettivo di stimolare la nuova dinamicità del commercio globale, di creare un nuovo quadro di apertura e win-win e di stabilire una piattaforma degli scambi internazionali di alto livello che promuova la globalizzazione economica.
Circa 300.000 visitatori dovrebbero arrivare a Shanghai durante la manifestazione. Per l’occasione, Shanghai ha istituito un tribunale specializzato e un team giudiziario per la gestione di casi civili e commerciali riguardanti la fiera, le conferenze, le sedi dell’Expo e le cause commerciali riguardanti gli affari esteri.
È stato inoltre istituito un centro speciale per le controversie riguardanti i diritti di proprietà intellettuale. Il governo municipale ha rinnovato le strade attorno alla sede dell’Expo e ha sviluppato applicazioni per cellulari per guidare meglio il traffico intorno all’area. Ha aggiunto otto linee di autobus e predisposto 100 autobus di riserva per l’evento.
Le prospettive per l’Italia
Maria Ines Aronadio, dirigente dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha affermato che la Cina rappresenta un mercato crescente per tutte le industrie italiane. Il Paese pertanto si augura un gran successo per quest’evento.
La volontà sincera della Cina di aprire attivamente all’estero il mercato e la responsabilità di promuovere la globalizzazione economica sono apprezzate dall’Italia. Questa è infatti il secondo maggior paese manifatturiero europeo nonché un importante partner commerciale della Cina in Europa.
Di fronte al grande mercato di 1,3 miliardi di persone e all’aspettativa che nei prossimi cinque anni la Cina importerà più di 10 trilioni di dollari in merci e servizi, gli imprenditori italiani guardano verso Oriente. A questo proposito, il consigliere commerciale dell’ambasciata cinese in Italia Li Bin ha osservato che le frequenti visite in Cina negli ultimi giorni del vice premier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, del ministro delle Finanze Giovanni Tria e del sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci dimostrano la particolare attenzione del governo italiano al rafforzamento della cooperazione economico-commerciale con la Cina e alla risposta congiunta alla complessa situazione internazionale.
Inoltre, il ministero dello Sviluppo economico italiano (MISE) ha costituito la Task Force Cina, che mira a promuovere una cooperazione a 360° con la Cina nei settori commerciale, d’investimento, finanziario, di ricerche e sviluppo, aiutando le imprese italiane a partecipare attivamente ai progetti di cooperazione all’interno dell’iniziativa della Nuova Via della Seta.
Secondo le stime, oltre 200 imprese italiane si sono iscritte all’Expo. La superficie dell’area dello stand sarà di quasi 5.300 metri quadrati, occupante il secondo posto fra tutti i Paesi europei partecipanti. Gli stand delle imprese italiane comprendono 6 grandi aree espositive commerciali, fra cui apparecchiature intelligenti e di fascia alta, automobili, attrezzature mediche, elettronica da consumo ed elettrodomestici, abbigliamento, alimenti e prodotti agricoli, e due aree espositive di gioielli e di servizi.
Maria Ines Aronadio ha affermato che il China International Import Expo è di essenziale importanza per lo sviluppo della globalizzazione delle imprese italiane dal momento che il Paese è altamente dipendente dai prodotti globali e dai servizi commerciali.
Secondo quanto reso noto dai dati, nel 2017, il volume del commercio bilaterale tra Cina e Italia ha raggiunto i 49,6 miliardi di dollari, dei quali 20,43 miliardi costituiti dall’esportazione dall’Italia verso la Cina, registrando un aumento del 22,2%. È previsto che il volume commerciale tra i due Paesi nell’anno corrente, supererà i 50 miliardi di dollari, il che costituirà un nuovo record. Le esportazioni dall’Italia verso la Cina di attrezzature meccaniche, automobili e medicinali registrerà un evidente aumento.
Sebbene gli investimenti della Cina in Italia siano iniziati relativamente tardi, sono cresciuti rapidamente ed hanno realizzato un grande balzo in avanti. Gli investimenti nei vari settori, tra cui produzione di alto livello, industria automobilistica, alimentari, servizi e commercio, hanno contribuito alla promozione dello sviluppo economico locale e alla creazione di posti di lavoro.
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