Durezza del vivere (socio FSI) intervistato da Antonello Zedda (video)
Martedì 20 novembre sono stato intervistato in diretta (in qualità di blogger “La Durezza del Vivere”, che è anche il mio account Twitter @durezzadelviver) da Antonello Zedda su una web-radio, Radio Meglio di Niente, poco nota ma con un suo pubblico di riferimento in aree politiche vicine alla nostra. Pur se l’intervista non era espressamente riguardante il FSI, è stata comunque una occasione importante per veicolare alcuni dei temi che ci stanno più a cuore.
Il tema dell’intervista era infatti “Democrazia e informazione”. Ho cercato di far passare alcuni messaggi, relativi in particolare all’importanza per una democrazia di una informazione corretta. Ho inoltre parlato dell’attacco cui è sottoposto oggi il principio stesso di suffragio universale e di volontà popolare, che è invece alla base della democrazia. Ho parlato della necessaria distinzione tra nazionalismo e sovranismo, anche se su questo punto ho registrato un certo irrigidimento dell’intervistatore, di fronte al quale ho ritenuto più proficuo non insistere onde evitare che la discussione si arenasse. Penso però che dall’audio si capisca bene il nostro pensiero.
Ho parlato poi dei miti costruiti dall’informazione, in particolare del mito dell’Unione Europea come luogo di pace e benessere, dimostrando con esempi concreti come si tratti di un clamoroso falso storico. Sempre in tema di Unione Europea, ho spiegato come questa sia una delle facce della globalizzazione, la quale pretende di abbattere i confini per stimolare i commerci, ma con ciò portando la distruzione delle comunità e lo smarrimento delle persone. Abbattere i confini vuole dire abbattere sistemi giuridici e principi condivisi. Ciò favorisce, tra l’altro, il sorgere di movimenti identitari di estrema destra.
Ho poi parlato della tecnologia, sottolineando come (sulla base anche dell’opera di Bauman “Modernità e olocausto”) la tecnologia rappresenti una grande opportunità ma anche un rischio, se usata per fini di controllo sociale.
Ho poi spiegato come il Potere consideri ormai i media tradizionali inefficaci nell’orientare l’opinione, e come esso stia iniziando ad usare i social per veicolare le proprie posizioni. In particolare, l’uso di influencer (Saviano, Burioni) e di movimenti hashtag-qualcosa (#meetoo, ad esempio) rappresenta la nuova frontiera verso la quale si spingerà la nuova azione politica.
Infine, ho ricordato come solo la cittadinanza attiva (anche fare politica) e la cultura (la scuola) possano costituire un argine alla protervia del blocco politico-economico dominante.
Al termine, mi è stata fatta una domanda chiave, cui ho risposto nel modo che ascolterete.
A questo link si trova la registrazione integrale dell’intervista.
https://youtu.be/BWndpuUkgeo
Durezza del vivere
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