Il cosiddetto sovranismo di destra italiano: un’antitesi fattiva
di INDIPENDENZA
Interessante analizzare il sedicente ed intrinsecamente (oltre che storicamente…) equivoco sovranismo di destra italiano.
A considerare i tratti essenziali:
1. è rigorosamente atlantico ed alter-europeista;
2. si pone come sponsor di Trump visto fantasiosamente come anti-élite finanziaria, anti-globalista e anti-imperialista, con buona pace del fatto che, in continuità con le precedenti amministrazioni statunitensi (democratiche e repubblicane), anche questo presidente USA considera le sovranità nazionali/statali o subalterne, e quindi accettabili, oppure non allineate/non subalterne, e quindi da spazzare via (esempio Venezuela);
3. acclama il “sovranista di destra” il neo-eletto presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, nostalgico della dittatura militare brasiliana, in campagna elettorale comiziante con dietro la bandiera degli Stati Uniti, fautore della privatizzazione dei beni sovrani del Paese, disponibile ad ospitare basi militari USA, sostenitore di Israele nel cambio di sede d’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme contro i diritti nazionali arabo-palestinesi, manco a dirlo in sintonia con il tentativo di golpe a stelle e strisce in corso in Venezuela;
4. tifa per il golpe USA a Caracas e per la sua ri-colonizzazione da parte di Washington;
5. è per un alter-europeismo riformatore della fattivamente irriformabile Unione Europea;
6. nella sua componente più consistente si fa promotore di un ‘regionalismo differenziato’ di matrice neo-liberista e subalterno all’area egemonica tedesca o a quella statunitense (ondivago nel suo essere in cerca d’autore…), comunque fattivamente foriero della disintegrazione nazionale dell’Italia.
Sovranisti di cosa, dunque?
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