Decreto famiglia e flat tax: il (vero) problema sono le coperture
di TODAY (Redazione)
Di Maio e Tria
Il pacchetto di misure per le famiglie è stato rinviato, la ‘tassa piatta’ è ancora in fase di studio, mentre rimane vivo l’incubo dell’aumento Iva. Tria ‘ammette’: ”Servono coperture alternative”
Quando la coperta è corta e si tira da tutte le angolazioni, è inevitabile che qualcosa (o qualcuno) rimanga al ‘freddo’. Una situazione che l’attuale governo sembra conoscere molto bene, considerando che proprio la carenza di coperture non permette l’avanzamento di alcune misure, oltre a rendere sempre più vivido l’incubo dell’aumento dell’Iva. Per quanto Conte, Salvini e Di Maio si sforzino di assicurare che verrà evitato il tanto temuto scatto delle clausole di salvaguardia, che porteranno dal gennaio 2020 l’aliquota ordinaria al 25,2% e quella ridotta al 13%, al momento non è chiaro da dove dovrebbero arrivare tali risorse. Soltanto per evitare l’aumento dell’Iva serviranno 23 miliardi di euro, ma questo non è l’unico problema. La mancanza di risorse ha anche fatto piombare in una fase di stallo alcuni provvedimenti di cui si parla da mesi, come il decreto famiglia e la flat tax.
Decreto famiglia, Tria: “Mancano le coperture”
Che la coperta sia troppo corta non è certo un’invenzione o una supposizione, ma purtroppo un dato di fatto, confermato anche dal ministro dell’Economia Giovanni Tria ad Agorà su Raitre: “Le coperture per il decreto famiglia non sono state individuate al momento e il provvedimento è stato rinviato”. “Sempre per quanto riguarda le coperture – ha aggiunto Tria – sapremo a fine anno e non adesso se si spenderà meno di quanto preventivato per il reddito di cittadinanza ed è chiaro come queste spese non si possano portare all’anno seguente”.
Ad Agorà il titolare del dicastero economico è tornato anche sul tema Iva, il vero ‘nemico’ da scongiurare entro fine anno, per evitare un nuovo salasso per le famiglie italiane: “In legge di bilancio si dovrà vedere come trovare coperture alternative all’Iva per finanziare i nostri programmi”.
“Quello che faremo nei prossimi anni è scritto nel Def, che è stato approvato dal governo e dal Parlamento, con quest’ultimo che ha votato una risoluzione – ha ricordato il ministro – che chiede di non aumentare l’aumento dell’Iva, confermando però obiettivi Def. Questo è quanto ha deciso il Parlamento e noi lavoriamo su questo, il resto sono chiacchiere”.
Flat tax e coperture
Passando dal decreto famiglia alla flat tax, cambia la misura ma non il problema: le coperture. Una questione snocciolata dal vicepremier Luigi Di Maio nel corso della puntata di Stasera Italia, programma in onda su Rete 4: “Vogliamo abbassare le tasse per tutta questa fascia qui. Per me va bene la flat tax solo che chi la propone da mesi ci deve anche proporre le coperture”.
“Nella fase due del governo – ha aggiunto Di Maio -c’è il cosiddetto ceto medio, c’è l’abbassamento delle tasse in primis. Per me va bene la tassazione unica al 15% ma per il ceto medio”.
Sulla ‘tassa piatta‘ si è espresso anche Tria, che però ha posto dei paletti: “La flat tax si può fare facendo scelte conseguenti dal lato della spesa. Si tratta comunque di un termine generico, bisogna vedere come è disegnata, qual è il percorso e come fare una riforma fiscale”.
“Già quest’anno una parte è stata applicata per le partite Iva, ma non si può fare tutto assieme. In parte il problema – conclude Tria – sarà studiare tecnicamente un disegno sostenibile ed efficiente. Poi la decisione sulla flat tax dipende da decisioni correlate, perché la politica economica deve essere coerente e non si fa a pezzi”. Cosa succederà nei prossimi giorni? Qualcosa si inizierà a muovere soltanto dopo l’esito delle elezioni europee, ma l’obiettivo sembra chiaro: allungare la coperta, possibilmente senza aumentare il ‘peso’ sugli italiani.
Fonte: http://www.today.it/economia/decreto-famiglia-iva-flat-tax-coperture.html
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