Passaggi in vita
di Alessandro Bolzonello
Mi piace assistere ai passaggi della vita, tutti: quelli attesi e quelli imprevisti.
Mi piace osservare come l’essere umano affronta le stagioni della vita e ogni sua singola fase che ha sempre un inizio, uno sviluppo e una fine.
C’è il complessivo ciclo di vita biologico misurato dall’età anagrafica, e ci sono singole fasi connotate più ‘mentalmente’ che ‘fisicamente’. Generalmente si riconosce la fase scolastica, quella riproduttiva, quella fisica ed estetica, quella professionale, quella intellettuale. Ogni fase, salute permettendo, dura qualche decennio. Entrare e uscire da queste fasi non è né scontato, né indifferente: non è detto che vi si entri, ancor meno che se ne esca indenni.
Anita Ekberg (80) e Laura Antonelli (70), nei loro corpi sciupati, appaiono lontane dagli antichi splendori; Diego Armando Maradona (51) e Paul Gascoigne (44) con la fine della carriera sportiva sembrano aver dato un calcio alla vita; non hanno retto il successo neppure George Michael (48) e Gianluca Grignani (39).
Risultano paradossalmente più vitali personaggi avanti con l’età quali Rita Levi Montalcini (101), Eugenio Scalfari (87), Andrea Camilleri (86), Giorgio Napolitano (86) e Carlo Maria Martini (84).
La nostra vita, meno rinomata di quelle citate, è sottoposta alle medesime sollecitazioni: c’è chi si ferma di fronte ai possibili ‘viaggi’, chi invece li intraprende arrivando a destinazione oppure rimane al palo, se non addirittura travolto.
Viaggiare e rimanere indenni è difficile. Comporta il coraggio di scegliere, di vivere fino in fondo ciò che è stato avviato e, alla fine, di saper chiudere senza attendere l’espulsione. Chiudere è particolarmente faticoso: è più facile ostinarsi a procedere per paura di non saper ripartire, che è la paura della fine; consapevoli o meno siamo costantemente accompagnati dalla paura di invecchiare e di morire.
Considero esteticamente imbarazzanti le esibizioni revival di Little Tony e Bobby Solo. Si ripropone nostalgicamente il passato nel patetico tentativo di fermare il tempo. Di tutt’altro spessore è il gesto di Ivano Fossati di chiudere la carriera, ma anche la scelta di Lucio Magri di metter fine alla propria vita.
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Come sempre molto bello