Debito pubblico, chi lo detiene in Italia e in Europa – infografiche
di TERMOMETRO POLITICO (Gianni Balduzzi)
L’Italia rischia la procedura di infrazione per eccessivo debito pubblico in rapporto al PIL: è questo il tema più scottante nel panorama politico-economico ultimamente.
Il nostro debito pubblico non accenna a scendere e il rischio che chi lo acquista possa decidere di smettere di farlo è sempre attuale.
Ma chi lo detiene oggi? Sono stati appena pubblicati i dati Eurostat del 2018 che si riferiscono a tutti i Paesi europei.
Quello che emerge è che siamo tra i Paesi in cui vi sono meno titoli in mano agli stranieri. È infatti possibile selezionare il tipo di detentore nell’infografica.
Solo il 29,4% del nostro debito è posseduto da fondi e banche esteri. Al di sotto di questa cifra solo alcuni Paesi fuori dall’euro come Regno Unito, Danimarca, Svezia.
Al contrario in Lituania, Lettonia, Austria più dei due terzi del debito è in mano a detentori di provenienza estera. Nei Paesi più importanti, come Spagna, Francia, Germania, Polonia, si oscilla tra il 45% e il 50%.
È chiaro che è più facile che un debito pubblico sia in mani straniere se il Paese è particolarmente piccolo, e piccolo e affidabile è anche il debito stesso.
Non è il caso dell’Italia.
Debito Pubblico, il 65,1% è nelle mani delle banche italiane – infografiche
La gran parte del debito italiano, il 65,1%, è invece nelle mani delle banche e dei fondi del nostro Paese.
In altri Paesi non i supera normalmente il 50%, e si sta otto il 30% in Irlanda, Lettonia, Lituania. Solo in Danimarca e Svezia invece vengono superate le percentuali italiane.
E i singoli cittadini? Quanto debito è nelle loro mani? Molto poco, il 5,6% in Italia. Si supera questa percentuale solo in Irlanda, Portogallo, Svezia e Ungheria. In quest’ultimo caso si arriva addirittura al 21,7%.
Sembrerebbero nel complesso buone notizie per l’Italia, ma non è così. Quel 29% di debito pubblico in mano agli stranieri corrisponde pur sempre a circa 700 miliardi di euro, più di tutto il debito di un piccolo Paese, e inoltre la presenza di così tanti BTP nei forzieri delle banche le indebolisce, in caso di crisi sistemica.
Inoltre ben il 12,8% del debito consiste in titoli con maturità minore a un anno, decisamente più della media. Indica un bisogno di rifinanziamento più veloce, un altro segno di debolezza.
Fonte: https://www.termometropolitico.it/1442134_debito-pubblico-infografiche.html
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