Militanti FSI alla manifestazione “Liberiamo l’Italia”
Sabato mattina 12 Ottobre io e il compagno di partito Federico Merlotti abbiamo preso il treno da Firenze per Roma dove abbiamo partecipato alla manifestazione “Liberiamo l’Italia”.
Devo precisare un paio di cose. Federico ha seguito molto più da vicino la preparazione dell’evento partecipando anche ad incontri in provincia di Siena propedeutici alla manifestazione vera e propria. Proprio la mia relativa distanza tenuta nella fase precedente l’evento (anche sui social) mi ha risparmiato il sentirmi cinvolto dalle polemiche che so esserci state.
Sapendo che non erano ammesse bandiere d’appartenenza ho deciso comunque di indossare una maglia con il logo FSI ritenendo che fosse un buon compromesso tra il rispetto delle indicazioni degli organizzatori e la volontà comunque di testimoniare il mio orgoglio di militante e di dare indicazione anche della nostra presenza. Per inciso, proprio la maglia mi ha reso riconoscibile ad alcuni associati “romani” che sono venuti a salutarci ma anche di destare curiosità in alcuni manifestanti toscani. Anche se io sarei stato favorevole a permettere l’esposizione delle bandiere di partito devo ammettere che il colpo d’occhio delle sole centinaia di bandiere tricolore, con lo sfondo dei fori imperiali e del Vittoriano, in una giornata in cui vento e sole sembravano essersi accordati per farle sventolare in tutta la loro bellezza, è stato davvero incredibile. Anche cantare tutti insieme a più riprese durante il corteo l’inno di Mameli mi ha infuso tanta energia e senso di appartenenza ad una comunità (laddove nelle nostra attività di divulgazione siamo spesso in minoranza, guardati con sospetto e talvolta derisi). Diverse persone durante il corteo hanno preso la parola invitate a parlare da Pasquinelli che ha coordinato molto bene tutti gli interventi. In particolare mi ha colpito la presenza di diversi toscani (alla fine ho scoperto che c’era proprio un pullman proveniente dalla “mia” regione). Questo tutto quello che mi ha suggerito la mia parte emotiva.
La parte razionale è stata stuzzicata da un signore che vedendo la scritta FSI sulla mia maglia, mi ha chiesto come mai avessimo declinato l’invito. Gli ho spiegato i motivi per cui, nonostante fossi lì, pensavo che la posizione del mio partito fosse assolutamente condivisibile. Alla fine ha convenuto che avevamo ragione. Quindi proprio parlando con una manifestante del Mugello che ha tenuto tutto il tempo un cartello con la scritta “Viva la Costituzione del ’48” su un lato e “Fuori dalla gabbia UE” sull’altro ho dovuto per forza dichiarare che esiste dal 2016 un partito che quei due punti ce li ha a fondamento della propria proposta politica ed è il mio partito, il nostro partito, l’FSI. Lei non lo conosceva e mi ha chiesto informazioni. Se avrò portato una sola militante in più da questa esperienza potrò dirmi soddisfatto oltre ogni aspettativa, visto che già la sola circostanza di una giornata così intensa in compagnia di Federico sarebbe bastata.
Viva l’Italia libera e viva l’FSI.
Giovanni Floriano
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