Siria: leader dell’Isis al-Baghdadi ucciso da truppe USA
di SICUREZZA INTERNAZIONALE
Il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, è stato ucciso in un’operazione militare americana in Siria, hanno reso noto diverse fonti siriane, irachene e iraniane nella mattina di domenica 27 ottobre, mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si prepara a rilasciare un “importante annuncio” dalla Casa Bianca.
Nella mattina di domenica, da varie fonti è trapelata la notizia dell’uccisione di Baghdadi. Un ufficiale americano, parlando sotto anonimato, ha riferito all’agenzia di stampa Reuters che il leader dell’Isis è stato il bersaglio di un raid aereo notturno, ma non ha precisato se tale operazione sia andata a buon fine o meno. Stando al resoconto di un comandante di una fazione militante della provincia siriana nord-occidentale di Idlib, l’uomo è rimasto ucciso nel raid avvenuto all’alba di domenica e condotto con elicotteri, aerei da guerra e scontri via terra nel villaggio siriano di Barisha, vicino al confine con la Turchia. Oltre a queste fonti, anche due membri delle forze di sicurezza irachene e altri due iraniani hanno affermato di aver ricevuto la conferma della morte del leader islamista dai servizi di intelligence dei rispettivi Paesi. Oltre a lui, sarebbe morta anche la sua guardia del corpo personale, dopo che il rifugio usato dal terrorista è stato scoperto mentre Baghdadi cercava di fuggire con i suoi familiari dalla provincia di Idlib e varcare la frontiera turca.
La TV irachena ha mandato in onda filmati del raid aereo e delle conseguenze degli scontri, compresa un’esplosione notturna, e ha citato un esperto di terrorismo, il quale spiegava come i servizi segreti del Paese abbiano contribuito efficacemente a localizzare il nascondiglio di Baghdadi.
A riportare la notizia per primo online è stato il magazine americano Newsweek, citando le parole di un ufficiale dell’esercito statunitense. Il Pentagono non ha ancora commentato le notizie.
Il comandante delle Syrian Democratic Forces (SDF), le milizie a guida curda operanti in Siria, ha affermato che il lavoro di intelligence incrociato con Washingyon ha dato esito positivo all’operazione. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organismo di monitoraggio con base nel Regno Unito e di primaria importanza in merito alle news siriane, ha reso noto che 9 persone sono morte nelle due ore di raid, tra cui 2 donne e almeno un bambino; non ha però specificato se Baghdadi era tra le vittime. L’Osservatorio ha inoltre aggiunto che una casa, che si pensa fosse il fulcro dell’intera operazione militare, è stata bersagliata e colpita.
Anche Trump si è espresso pubblicamente. Senza specificare ulteriormente, il presidente non ha tardato a diffondere un messaggio sul suo account Twitter, scrivendo: “È appena successo qualcosa di davvero grosso!”. Il portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley, ha annunciato che Trump farà un “importantissimo annuncio” alle 9.00 di domenica, ora locale.
Gli Stati Uniti avevano promesso una ricompensa di 25 milioni di dollari per la cattura di Baghdadi, che ha condotto il gruppo islamista a partire dal 2010, quando l’organizzazione era ancora una branca sconosciuta di al-Qaeda operante in Iraq.
A lungo si è pensato che Baghdadi si stesse nascondendo lungo il confine tra Siria e Iraq. Nel frattempo, i raid aerei americani hanno neutralizzato gran parte dei suoi uomini più fidati, quasi tutti generali e comandanti dell’Isis.
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Consultazione delle fonti inglesi e redazione a cura di Claudia Castellani
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