Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, durante una conferenza stampa ha chiesto un cessate il fuoco permanente in Siria, accusando il regime, e soprattutto la Russia e l’Iran (stampelle che hanno salvato l’esistenza assadista) di mettere in pericolo oltre tre milioni di persone. Russi e iraniani sono il motore che ha mosso le truppe di Bashar el Assad verso la provincia di Idlib, che è l’ultima rimasta alle opposizioni. Una campagna di conquista iniziata da circa due mesi e che in questi giorni sta facendo segnare pagine tremende. Per dire, aerei russi ieri hanno colpito alcune scuole, compresi due asili.
Sono già centinaia i civili morti, mentre si stima che circa un milione di persone abbiano già lasciato l’area sotto attacco per fuggire verso la Turchia – ma rimanendo intrappolati tra i combattimenti a sud e la chiusura del passaggio turco-siriano. La questione dei profughi è molto delicata, e ha portato Ankara a mettersi in apparente contrasto con la Russia dopo che da diversi anni i due Paesi si trovano su un sostanziale allineamento, nato proprio dalla gestione congiunta del dossier siriano.
“La brutale nuova aggressione del regime di Assad, cinicamente sostenuta da Mosca e Teheran, ora mette in pericolo oltre 3 milioni di sfollati, compresi, come abbiamo visto tragicamente, giovani”, ha detto Pompeo ai giornalisti al dipartimento di Stato. Un punto stampa ripreso anche dalle ambasciate in giro per il mondo, come fatto per esempio da Via Veneto, per rafforzare la posizione presa dagli Stati Uniti. E il ruolo dell’ambasciata in Italia diventa importante, forse anche perché il governo di Roma ha spesso mostrato aperture eccessive nei confronti di Mosca e Teheran.
Commenti recenti