La Russia non compra ventilatori. Li produce
Di MICIDIAL (Massimo Bordin)
In questi tragici giorni i governatori delle Regioni del Nord fanno a gara per dirci che non badano a spese, che comprano quello che c’è da comprare, che fanno braccio di ferro col resto del mondo per accaparrarsi gli ultimi ventilatori, le mascherine, i reagenti per fare i tamponi. C’è chi si è mosso prima e con una certa agilità. Chi molto meno. Poi ci sono quelli del sud che aspettano che arrivi una bastonata e confidano nelle politiche di contenimento totale insultando quel pugno di disgraziati che va ancora a farsi la passeggiata. Poche, invece, le informazioni che arrivano dall’estero, ad esclusione di Stati Uniti e Gran Bretagna, che però vengono utilizzati dai soliti noti (ciò che resta del ciarpame europeista) per fare propaganda politica di retroguardia. E il resto del mondo? Numeri dei bollettini di morte a parte, che sappiamo di come lavorano all’estero per fermare e curare l’epidemia?
Tre cose mi hanno stupito della Russia, paesino da 145 milioni di abitanti, dove in virtù dei fusi orari si può festeggiare 11 volte Capodanno, e le cui dimensioni sono 60 volte l’Italia e 70 volte l’Inghilterra.
- Mentre in Italia ed in gran parte d’Europa veniva usata l’arma dell’antirazzismo per mettere in difficoltà alcuni oppositori politici con lo slogan #abbracciauncinese, il maggior alleato della Cina, la Russia, bloccava PER PRIMO le frontiere col Paese di Mezzo. In altre parole, i due leader Putin e Jinping si sono parlati ed hanno preso decisioni operative mentre il resto del mondo si trastullava nell’inedia.
- La Russia ha portato aiuti (medici e strutture sanitarie) in tutto il mondo, ma con particolare attenzione in Italia, paese che i russi amano particolarmente. Nel riportare la notizia, però, ciò che non si ricorda mai è che i governi italiani hanno SANZIONATO la Russia praticando una vera e propria guerra commerciale nei loro confronti nel tentativo di affossarne l’economia. I russi non hanno battuto ciglio e stanno aiutando gli italiani. Devo essere proprio sincero? Io non lo avrei fatto.
- Secondo Kommersant, ora in Russia ci sono 27,3 macchine per la ventilazione meccanica ogni 100.000 abitanti. Gli americani ne hanno 18,6. Nell’ex paese dell’Urss, l’Ucraina, ve ne sono 8,6. In Italia 8,3. Ma soprattutto, la Russia ha anche 3 produttori che sono ora costretti ai turni maggiorati per salvare la nazione.
Per chiudere questo breve approfondimento sul confronto Russia/Italia nella gestione dell’epidemia, meglio sarebbe soffermarci sull’ultimo punto.
Com’è noto, infatti, l’adesione all’euro e la mentalità ottusa delle società italiane hanno favorito un processo di DELOCALIZZAZIONE del tessuto industriale. Per fortuna abbiamo mantenuto un certo know how ed anche alcuni dipartimenti produttivi, ma siamo a pelo, ed ora che si va verso un reflusso dell’europiesmo e della globalizzazione, ciò che è rimasto diventa oro puro! I soloni che ammorbano questo paese ci hanno sempre raccontato che in Russia non si pproduce un tubo e che si limitano ad esportare materie prime. Falso!
La russia ha mantenuto produzioni strategiche, cioè quelle che hanno valore di tutela nazionale. E mentre noi produciamo ventilatori per la respirazione meccanica in modo residuale (una sola ditta sottodimensionata), in Russia ve ne sono ben tre (ora mobilitate dallo Stato). Inoltre, in questi anni, ne hanno prodotte in misura notevole fornendo agli ospedali un minimo sindacale, che però noi ci sogniamo piangendo lacrime sul latte versato.
La fonte cui faccio riferimento, è Kommersant (a questo link), il maggior quotidiano economico finanziario russo, da sempre considerato antigovernativo.
Fonte: http://micidial.it/2020/03/la-russia-non-compra-ventilatori-li-produce/
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