La crociata di Kiev contro la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca
di MARX21 (Clara Statello)
I servizi di sicurezza ucraini (SBU),nella serata di sabato1, hanno comunicato una black list con i nomi di dieci persone colpite da pesantissime sanzioni. Si tratta di clerici di alto rango della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca (UOV –MP), guidata dal Patriarca Onofrio, che a maggio aveva rotto con Kirill e proclamato l’autocefalia, proprio per le divergenze sull’ingresso in guerra della Russia.
Questo non è bastato a metterla in salvo. Da oltre due settimane la Chiesa è nel mirino dei blitz “antispionaggio” dell’SBU. Gli agenti hanno fatto irruzione in diverse basiliche e monasteri del territorio ucraino, alla ricerca di “oggetti proibiti” e prove di attività sovversiva. L’accusa è quella di essere un “centro del mondo russo”, dove viene diffusa la propaganda di Mosca. Per questo tra gli oggetti requisiti durante le perquisizioni non ci sono soltanto i nastrini di San Giorgio, ma anche testi religiosi.
Del resto, che la persecuzione della UOC – MP abbia un carattere religioso, lo ha candidamente dichiarato lo stesso Volodymir Zelensky.
“Garantiremo, in particolare, l’indipendenza spirituale. Non permetteremo mai a nessuno di costruire un impero nell’anima ucraina”.
Queste parole sono state pronunciate dal presidente ucraino giovedì notte in un videomessaggio2, nel quale annunciava la possibilità futura di bandire la UOC-MP dall’Ucraina. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa è successo.
1. Verso la messa al bando della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca
“Il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha incaricato il governo di presentare alla Verkhovna Rada un progetto di legge per rendere impossibile alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza nella Federazione Russa di operare in Ucraina”, ha dichiarato3 Zelensky.
Questo è il primo di cinque punti stabiliti dal Consiglio (NSDC) nella riunione di giovedì sera, che ha preceduto il discorso del capo di Stato ucraino. Si tratta di decisioni adottate al fine di garantire “l’indipendenza spirituale dell’Ucraina”, per fare in modo che “qualsiasi attore dipendente dallo stato aggressore non abbia alcuna possibilità di manipolare gli ucraini e indebolire” il Paese dall’interno.
Toccherà al Servizio statale per l’etnopolitica e la libertà di coscienza (secondo punto) garantire lo svolgimento di un esame religioso dello Statuto della UOC, per verificarne la gestione e i suoi eventuali contatti con il Patriarcato di Mosca.
Il terzo punto stabilisce che verrà fatta una “verifica dei motivi legali e del rispetto dei termini di utilizzo da parte delle organizzazioni religiose dei beni situati nel territorio della Riserva storica e culturale nazionale di Kyiv-Pechersk”, attualmente assegnata alla UOC e sua sede storica più importante. Il quarto annuncia un’intensificazione delle misure per contrastare “l’attività sovversiva” in ambienti religiosi ed una prima lista di soggetti colpiti fa sanzioni personali, annunciata per l’appunto ieri. Di entrambe le questioni si parlerà nel seguito dell’articolo.
Il quinto ed ultimo punto parla di una riforma per rafforzare il Servizio Statale per l’etnopolitica, organo centrale del governo istituito nel 2019, al fine di “proteggere realmente i diritti e gli interessi legittimi degli ucraini e dello Stato”.
Il decreto del presidente Zelensky in attuazione delle decisioni del NSDC è stato pubblicato in data 1° dicembre 2022 sul sito web4 del capo dello Stato, ed è entrato da subito in vigore.
Su incarico del Consiglio di Sicurezza, il Gabinetto dei ministri dovrà “presentare alla Verkhovna Rada entro due mesi un progetto di legge5 per rendere impossibile alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza nella Federazione Russa di operare in Ucraina in conformità con le norme di diritto internazionale in materia di libertà di coscienza e obblighi dell’Ucraina in relazione all’adesione al Consiglio d’Europa”, riporta Ukrinform.
Questo vuol dire che a febbraio potrebbe arrivare una legge per vietare l’attività della chiesa ortodossa ucraina sul territorio nazionale. La minaccia è concreta.
2. La black list di vescovi e metropoliti colpiti dalle sanzioni
Sabato sera la SBU ha pubblicato6 la lista completa dei dieci uomini di chiesa colpiti da pesantissime sanzioni comminate lo scorso giovedì dal Consiglio di sicurezza nazionale e approvate dal presidente Volodymyr Zelensky. Si tratta di:
Vadim Vladyslavovich Novinsky, religioso dell’UOC;
il Metropolita Pavel di Vyshgorod e Chernobyl, vicario della basilica della Santa Dormizione della Lavra di Kyev-Pechersk (Pyotr Dmytrovych Lebid);
il metropolita Lazar di Simferopoli e Crimea (Shvets Rostislav Pylypovich);
il metropolita di Feodosia e Kerch Platon, metropolita di Teodosio e Kerch (Udovenko Volodymyr Petrovych);
Il Vescovo Agathon di Koktebel, Vyacheslav Oleksandrovich Opanasenko ;
Il Vescovo Dzhankoysky e Razdolsky Alexei, Oleksandr Oleksandrovich Ovsyannikov;
il Vescovo di Bakhchisarai Kallenik, Chernyshov Kostyantyn Valeriyovych;
l’Arcivescovo di Rovenkiv e Sverdlovsk Arkady, Oleksandr Borisovich Taranov;
Oleg Oleksandrovich Ivanov (ex metropolita di Izyum e Kupyan Elisey);
Oleksii Oleksandrovich Maslenikov (già metropolita Iosyf di Romny e Buryn).
Le misure riguardano il blocco dei beni, la restrizione delle operazioni commerciali, il blocco del ritiro di capitali al di fuori dei confini dell’Ucraina, ecc. Le persone colpite dal provvedimento di Kiev non potranno acquisire terreni, gestire la proprietà statale e godere dei diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, tutti loro sono privati dei premi statali dell’Ucraina, nonché di altre forme di riconoscimento.
Le accuse nei loro confronti sono:
offerta di unire le diocesi da loro dirette alla chiesa ortodossa di Russia;
collaborazionismo con le autorità di occupazione;
promozione delle narrazioni filo-russe;
giustificazione l’aggressione militare della Russia in Ucraina.
La maggior parte dei soggetti colpiti dalle sanzioni non si trova sul territorio sotto il controllo di Kiev.
3. Le indagini sul vicario di Kiev per attività sovversiva
Il vicario del metropolita di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina (MP) è sotto indagine per attività sovversiva. Lo ha riferito il 2 dicembre l’ufficio del procuratore generale su Telegram7. Secondo l’SBU il vescovo farebbe parte della cerchia più ristretta del patriarca Kirill con il quale avrebbe coordinato la propaganda pro-Cremlino tra i fedeli.
Il crimine che gli viene contestato, dunque, è quello di aver diffuso letture “ostili” e volantini che promuovevano una spiegazione della guerra da un punto di vista differente da quello del governo di Kiev. Questa attività è considerata sovversiva. La sua situazione è aggravata dall’accusa di aver operato di concerto al Patriarcato di Mosca. All’interno della sua residenza è stata rinvenuta la corrispondenza con il patriarca di Mosca8. Evidentemente le autorità ucraine considerano un crimine lo scambio di lettere tra autorità della stessa religione.
4. L’operazione di “controspionaggio” ed le perquisizioni nelle chiese
La notte tra giovedì e venerdì, cioè immediatamente dopo il decreto di Zelesnky, l’SBU ha condotto9 un vasta operazione di “controspionaggio” nelle regioni di Transcarpazia, Rivne e Zhytomyr. Gli agenti di sicurezza hanno fatto irruzione nelle seguenti strutture religiose.
Monastero di San Nicola della diocesi di Khust dell’UOC (MP) in Transcarpazia;
Convento di Sant’Anastasio Stavropegi (Zhytomyr);
Skete del convento stauropegico di Sant’Anastasievsky (distretto di Zhytomyr);
La Skete dell’Icona di Iveron della Madre di Dio dell’Athos Chopovychi, Convento Icona della Madre di Dio di Stavropegic (distretto di Zhytomyr);
Diocesi di Rivne-Ostroh, Convento di Gorodok, Cortile di San Giorgio, Chiesa di tutti i Santi di Volyn, Chiesa della Santa Resurrezione, Chiesa della Santa Dormizione (regione di Rivne).
Il blitz nei luoghi consacrati al culto ortodosso è stato solo l’epilogo di una più ampia operazione, avviata nella prima metà di ottobre contro una diocesi di Vynnitsa10, il cui apice è stata l’irruzione del 22 novembre nel complesso religioso Perchevsk Lavra, in italiano Lavra delle Grotte di Kiev, ovvero la residenza del Primate della Chiesa Ortodossa Ucraina annessa al Patriarcato di Mosca.
L’obiettivo delle perquisizioni era quello di trovare le prove della connessione tra le diocesi ucraine e russe. Per questo sono stati posti sotto sequestro non solo gli “oggetti proibiti”, vale a dire nastri di San Giorgio, bandiere russe o della Vittoria, ma anche libri e testi religiosi e la corrispondenza dei vescovi.
Questo non è tutto, in gioco c’è l’utilizzo delle strutture utilizzate dalla chiesa ortodossa ucraina, a partire dal monastero e dalla Cattedrale della Santa Dormizione del Perchesk Lavra di Kiev. E’ il terzo punto, come precedentemente scritto, del decreto pubblicato il 1 dicembre.
5. Verso lo “sfratto” della UOC-MP dal monastero del Pechersk Lavra di Kiev?
Il 1° dicembre la Santa Dormizione Kiev-Pechersk Lavra è stata ufficialmente registrata11 come monastero all’interno della Chiesa Ortodossa dell’Ucraina (OCU), ovvero la chiesa fondata nel 2019, indipendente da Mosca e guidata dal Epifanio, patriarca di Kiev e di Ucraina.
Il portavoce del Santo Sinodo, Evstratiy Zorya, ha specificato che allo stato attuale, l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche del monastero dell’OCU di per sé non dà luogo a cambiamenti nello stato del complesso immobiliare della Lavra, che resta di proprietà dello Stato in utilizzo alla UOC.
“Per ora si tratta solo del primo, ma essenziale passo: la registrazione dell’entità giuridica del monastero, che è parte costitutiva dell’Ocu”, ha dichiarato il portavoce del Santo Sinodo.
La mossa, però, arriva lo stesso giorno in cui il Consiglio nazionale di Sicurezza aveva annunciato una revisione dei requisiti legali e dei termini di utilizzo della struttura religiosa (terzo punto del decreto di Zelensky). A termine di questa revisione, dunque, la destinazione potrebbe essere modificata e la concessione alla UOC revocata o limitata.
Nelle more, la Chiesa di Kiev ha effettuato la registrazione, un atto preliminare e necessario per poter trasferire i diritti di proprietà. A capo del monastero come persona giuridica è stato nominato il metropolita Epifanio.
Note:
1 https://ssu.gov.ua/novyny/sbu-opublikuvala-perelik-osib-yaki-potrapyly-u-tserkovnyi-spysok-sanktsii-rnbo
2 https://www.youtube.com/watch?v=E_hzsuhofvk
3 https://www.ukrinform.ua/rubric-polytics/3626024-prezident-mi-garantuemo-ukraini-duhovnu-nezaleznist.html
4 https://www.president.gov.ua/documents/8202022-45097
5 https://www.ukrinform.ua/rubric-polytics/3626719-ukraina-mae-borotisa-z-rosijskou-dezinformacieu-na-svoij-teritorii-prezident.html
6 https://ssu.gov.ua/novyny/sbu-opublikuvala-perelik-osib-yaki-potrapyly-u-tserkovnyi-spysok-sanktsii-rnbo
7 https://t.me/pgo_gov_ua/7796
8 https://www.ukrinform.ua/rubric-regions/3626323-mitropolitu-kirovogradskoi-eparhii-upc-mp-otrimav-pidozru-cerez-vipravdovuvanna-okupacii-krimu.html
9 https://t.me/SBUkr/6047
10 https://t.me/SBUkr/5364?single
11 https://www.pomisna.info/uk/vsi-novyny/zareyestrovano-svyato-uspensku-kyyevo-pechersku-lavru-yak-monastyr-u-skladi-ptsu/
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