La strage di stato e di governo
di ILSIMPLICISSIMUS
Man mano che si avvicinano le conseguenze drammatiche di un’assurda segregazione da tempo ormai completamente inutile visto che le ospedalizzazioni sono crollate, si fa sempre più affannoso il tentativo di accreditare numeri che possano in qualche modo giustificare il prolungamento del fermo del Paese e le sue catastrofiche conseguenze, il naufragio delle task force in un mare di ridicolo, la penosa figura di cosiddetti virologi strapagati per cassandrare in tv, dotati persino di agenti di spettacolo come fossero veline e insomma in una parola tutta la demente gestione di un’emergenza che nemmeno sarebbe esistita senza i clamorosi errori in Lombardia. Già in aprile, per avvalorare l’estensione dei domiciliari al 4 maggio l’Istat che ricordiamo, dipende dal Ministero dell’economia e dunque non è indipendente rispetto al governo, tirò fuori statistiche parziali nelle quali si diceva che la mortalità generale nei primi tre mesi di quest’anno era aumentata di 6600 morti rispetto al 2019. Peccato che la statistica si riferisse a un campione dei soli 1084 comuni dove si era verificato un aumento di mortalità a partire dal primo gennaio e dunque avesse un valore fuorviante per non dire apertamente truffaldino.
Ora sempre l’Istat, in mistica unione inter ministeriale con l’Istituto superiore di sanità, tenta il medesimo sgetto: produce un nuovo studio riferito però a 6866 comuni, ovvero l’87 per cento del totale che mostra come fra il 20 febbraio e il 31 marzo, si osservi a livello nazionale una crescita dei decessi totali del 38,7%: da 65.592 a 90.946, rispetto allo stesso periodo della media del quinquennio 2015-2019. Ora si notano facilmente alcune cose: le più ovvie sono che il periodo di tempo è troppo ristretto per dare un risultato di valore euristico ma soprattutto che l’87% dei comuni non rappresenta l’87 per cento della popolazione: se tra i più di mille comuni rimanenti ci fossero per esempio gran parte delle grandi città dove magari la mortalità (come a Roma) è diminuita ecco che avremmo una statistica completamente sballata. Inoltre è abbastanza sospetto che l’aumento dei decessi , rispetto alla media degli scorsi anni ( il numero è molto variabile di anno in anno e un aumento o diminuzione di qualche decina di migliaia è normale ), sia di venticinquemila: prendendo infatti la media dei morti del primo quadrimestre dal 2015 al 2019 si ha una media 231. 421 decessi, il che per i 41 giorni dal 20 febbraio al 31 marzo fa circa 80 mila. Da dove esce fuori il numero di 65 mila decessi rispetto al quale si sarebbe avuto l’aumento che a questo punto sarebbe di soli 10 mila unità? Semplice: dal fatto che il campione preso in esame non è realmente rappresentativo, ma è quello che si presta a garantire la maggiore percentuale di aumento di mortalità e dunque il maggior impatto mediatico ad uso dell’esecutivo e dei suoi sicofanti. Insomma una sorta di illusionismo statistico a supporto della follia governativa.
Tuttavia c’è un contrappasso perché, come si dice, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e anche tenendo per buone le cifre Istat rimane il fatto che dei 25.354 morti in più . secondo l’Istituto superiore di sanità solo 13.710 sono deceduti, attenzione, non per Covid, ma in presenza di coronavirus e purtroppo nella maggior parte anche per cure sbagliate e letali come noi oggi sappiamo: però i restanti 11.600 deceduti in più di che sono morti ? Qui occorre ricollegarsi agli allarmi lanciati dalla Società italiana di cardiologia secondo cui la mortalità per infarto è triplicata passando dal 4.1% al 13.7% a causa della mancanza di cure (la riduzione dei ricoveri è stata del 60%) o dei ritardi (i tempi sono aumentati del 39%), causati dalla paura del contagio; occorre anche parlare dell’abbandono del 20 per cento dei malati oncologici, una cosa che costituisce motivo di forte polemica anche in Germania; e occorre infine dire che l’assistenza ha avuto un buco pauroso in questi mesi per ogni patologia a causa della carcerazione domiciliare dell’intero Paese . Altro che salvatori della vita: questi mentecatti di governo hanno prima sottovalutato tutto, poi probabilmente per input giunto da qualche parte che oserei situare in Virginia, hanno sollevato un panico del tutto ingiustificato che ha fatto migliaia di morti inutili per il totale panico e il conseguente utilizzo di protocolli errati le cui prove sono state cancellate, ma che ha prodotto altre migliaia di vittime grazie al collasso completo della sanità e del Paese nel suo complesso. Ma di tutto questo la responsabilità non è solo del governo, ma anche di chi lo ha appoggiato preso da panico o che da antifascista querulo e retorico si è scoperto fan dell’autoritarismo, della militarizzazione, della messa in mora della Costituzione e del distanziamento sociale. Costoro, non fosse altro che per la vergogna di ciò che sono diventati, non hanno altra strada che asseverare, assieme ai poteri grigi, la narrazione apocalittica per giustificare il governo nonostante il fatto che le sue misure si siano rivelate le più assurde e al tempo stesso le più inadeguate a fermare il contagio, ma magnificamente adatte alla catastrofe del Paese. Da cui anche i muezzin del Covid saranno travolti.
Fonte: http://ilsimplicissimus2.com/2020/05/16/la-strage-di-stato-e-di-governo/
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