Ultimi sondaggi Noto: crisi governo, Renzi e Iv pagano pegno
di: TERMOMETRO POLITICO (Andrea turco)
Non è il momento per aprire una crisi di governo Non ora con un Paese in piena emergenza sanitaria e con il piano vaccinale appena iniziato. Non ora con il Recovery Plan da inviare a Bruxelles per la sperata vidimazione. A chiederlo non sono nè Conte nè l’asse Pd-M5S-LeU, bensì il 78% degli italiani. E’ quanto emerge dagli ultimi sondaggi politici condotti dall’Istituto Noto per Il Fatto Quotidiano e pubblicati il 9 gennaio. Nonostante la gran cassa mediatica, solo il 10% degli italiani è a conoscenza della possibilità di una crisi di governo a breve. Tra coloro che si interessano di politica, il 58% bolla il duello rusticano ingaggiato da Renzi contro il premier, come una “fastidiosa manovra di palazzo, un gioco di poltrone e di potere che non influirà affatto sulla vita degli italiani”. E’ proprio il leader di Italia Viva ad uscire ammaccato dalla sfida da lui definita “politica”. Da quando il battage quotidiano è cominciato, Italia Viva ha perso due punti di consenso. Anche il gradimento di Renzi è andato scemando: già basso (16%) è ora calato al 14%. Chi invece non ha risentito del braccio di ferro con Renzi è l’altro protagonista: Conte. Secondo gli ultimi sondaggi Noto, il premier “è in decremento stabile”. Ora è al 38%, dieci punti in meno rispetto alla scorsa primavera. E se Renzi dovesse alla fine strappare e tutto tracimasse verso il voto, Conte potrebbe anche pensare di farsi un partito tutto suo e correre alle elezioni in accordo con gli stessi partiti dell’attuale maggioranza, esclusa ovviamente Italia Viva. Già, ma quanto varrebbe oggi un partito del premier? Noto lo valuta attorno al 10%. Secondo il direttore dell’istituto Antonio Noto il partito di Conte “prenderebbe voti non solo da Pd e M5S – anzi da loro ne prende pochi – ma da un elettorato che nelle ultime elezioni non è andato a votare, da elettori volatili non fidelizzati. E prende anche in maniera significativa da Forza Italia”. I voti di Conte andrebbero così a sommarsi a quelli di Pd e M5S che Noto valuta rispettivamente al 20% e al 14%. “Il saldo – conclude Noto – potrebbe essere positivo con un partito di Conte, nel senso che la coalizione potrebbe valere di più della sommatoria tra Pd e M5S”.
Commenti recenti