Cuochi per la scienza
di ENZO PENNETTA
Si sentono i paladini della scienza ma sono solo lavapiatti dei “capocuochi”.
Un episodio avvenuto in questi giorni mi porta ad occuparmi ancora una volta del problema della mancanza di cultura scientifica o, ancor meglio, dell’uso dell’autorevolezza della scienza per operazioni che non sono altro che una moderna forma di propaganda.
Tutto è nato da un mio commento ad un tweet dell’account “Biologi per la scienza”, un nome in sé già abbastanza curioso, qualcosa come gastroenterologi per la medicina, i nuotatori per lo sport o i cuochi per la cucina, quest’ultimo è il più adatto e vedremo perché.
I Biologi per la scienza scrivevano il 21 gennaio il seguente tweet:
“Siamo fermamente convinti che è inutile prendersela con la persone che non credono nella scienza, se prima non si condanna – in tutti i modi possibili – chi ha indotto quelle persone a non credere nella scienza.”
Intervento quale rispondevo con questo semplice commento:
“Credere nella scienza, che raffinato ossimoro…”
Una frase che non avrebbe bisogno di spiegazioni per chi avesse anche solo fatto il terzo anno di liceo ma che invece in questo mondo ha suscitato risentite reazioni.
Col termine generico di “scienza” si intende un metodo che è quello scientifico sperimentale inventato da Galilei nel XVII secolo, un metodo che anche dopo una serie di rielaborazioni ha come punto centrale la verificabilità delle affermazioni il che significa che deve produrre previsioni controllabili, se la previsione non viene rispettata o meglio, per dirla con Popper, se si verifica un fatto che contraddice la teoria, quest’ultima deve ritenersi falsa.
Da questo deriva che un’affermazione per essere scientifica deve comprendere un fatto verificabile che qualora verificato la smentisce.
Riguardo questo metodo evidentemente non si pone la questione di crederci o no, si può adottare o no.
Quanto alle affermazioni della scienza non si deve credere ad esse, sono affermazioni che non solo si possono ma che si devono poter verificare, in biologia come in fisica un’affermazione scientifica deve portarci a fare delle previsioni che potranno essere controllate.
Ecco quindi che appare in tutta la sua insensatezza la proposizione “credere nella scienza”.
Non potendo o non sapendo controbattere i BPS sono passati all’attacco ad personam, altra cosa che evidentemente mortifica la scienza, e uno dei diversi modi in cui l’hanno fatto è stato riportare l’immagine di un video del mio intervento al Senato del 13 novembre 2020 in occasione della giornata della Filosofia accusando di non si sa bene cosa senza entrare nel merito del contenuto.
E’ disponibile su questo sito il video di quell’intervento, se c’è qualcosa di errato sono pronto a riconoscerlo, se non c’è appare evidente l’aggressione gratuita dei BPS.
I BPS con tutti i personaggi che li supportano sono la realizzazione di quanto affermava Aldous Huxley nel Mondo Nuovo, persone convinte di avere un’educazione scientifica che non hanno:
“La scienza è pericolosa; noi dobbiamo tenerla con la massima cura incatenata e con tanto di museruola.”
“Cosa?” fece Helmolz al colmo dello stupore. “Ma noi diciamo continuamente che la scienza è di tutti. E’ una sentenza ipnopedica.”
“Tre volte alla settimana da tredici a diciassette anni” intervenne Bernardo.
“E tutta la propaganda scientifica che svolgiamo al collegio…”
“Sì, ma quale specie di scienza?” domandò sarcasticamente Mustafà Mond. “Voi non avete ricevuto cultura scientifica, e di conseguenza non potete giudicare. Io ero un ottimo fisico, ai miei tempi. Troppo bravo, quanto basta per rendermi conto che tutta la nostra scienza è una specie di ‘re dei cuochi’, con una teoria ortodossa della culinaria che nessuno ha il diritto di mettere in dubbio, e una lista di ricette alla quale non si deve aggiungere nulla eccetto che dietro permesso speciale del capocuoco…”
E così a costoro, lavapiatti dei capocuochi, non resta altro che il ruolo di ripulire i resti delle pietanze servite alla comunità, spesso tifoserie, hooligan della tastiera i cui ruolo è aggredire chi non appartiene alla loro curva o se vogliamo quello di bulldog delle teorie che non è permesso discutere.
La scienza, per usare le parole di Huxley, è in mano a dei capocuochi, i cuochi per la scienza, gente che va in televisione a mostrare le proprie ricette così come andrebbe alla prova del cuoco o a Cucine da incubo, la differenza tra virologi, epidemiologi da salotto e climacatastrofisti da World Economic Forum e capocuochi da televisione non salta all’occhio, perché non c’è.
Fonte: http://www.enzopennetta.it/2021/02/cuochi-per-la-scienza/
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