Insomma, per Luigi Di Maio la questione interna “del limite dei due mandati” non è affatto un problema, anzi. Il suo destino è sempre più chiaro, e non è quello del politico di professione, tantomeno di candidato sindaco di Napoli, bensì dell’uomo di potere, che scinde gli apparati dalle attività parlamentari, in un perimetro di azione che va ben oltre il Movimento 5 Stelle perché ormai il suo sistema di amicizie e di rapporti professionali sono letteralmente trasversali. Di gran lunga superiore come attitudine, capacità di adattamento e proiezione internazionale a Graziano Delrio o Goffredo Bettini per il Partito Democratico, a Luca Lotti per Matteo Renzi o ancora a Vincenzo Spadafora per il M5S delle origini. Probabilmente al pari di un Gianni Letta per Silvio Berlusconi e di un Giancarlo Giorgetti per Matteo Salvini, con la differenza però che a suo a favore c’è il fattore tempo. A 34 anni è già stato Deputato, Vice-presidente della Camera, Capo politico, Vice-presidente del Consiglio, Ministro del Lavoro, dello Sviluppo Economico e ora degli Affari Esteri. Adesso gli orizzonti di Luigi Di Maio sono infiniti.

FONTE: https://www.lintellettualedissidente.it/editoriale/la-farnesina-e-diventata-la-roccaforte-di-luigi-di-maio/