Matteo Rossini (RI Ravenna): «Siamo noi la vera alternativa»
di ANNAMARIA CORRADO (Il Resto del Carlino)
Matteo Rossini è il candidato [alle elezioni comunali di Ravenna, ndr] di Riconquistare l’Italia, partito che ha depositato la sua lista per ultimo, a poche ore dalla scadenza.
Rossini, lei ha dichiarato che Riconquistare l’Italia non è nato per queste Amministrative, è un progetto con una sua anima. Qual è allora questa anima?
«È un progetto politico nato nel 2009, avviato nel 2016 dopo cinque anni di associazionismo. Siamo un partito radicato su tutto il territorio nazionale e ci siamo candidati già a cinque Regionali. E il nostro obiettivo è quello delle Politiche del 2023».
Perché allora la candidatura su Ravenna?
«Abbiamo l’ambizione di credere di essere un’alternativa vera anche a livello locale. Il nostro progetto politico è un’alternativa vera ai progetti e ai partiti politici sulla scena da ormai qualche decennio e tutti di stampo liberale e liberista».
Il vostro che partito è?
«Neosocialista e antieuropeista, un partito popolare e democratico, I nostri riferimenti sono la costituzione repubblicana del 1948. Il modello che ci viene proposto dai trattati europei è liberista, dobbiamo abbandonarlo».
Perché avete depositato la lista per ultimi?
«È stata una scelta tattica, risultato di diverse situazioni che l’hanno favorita. Non abbiamo finanziatori, né personaggi famosi che ci spianano la strada. Siamo un partito di persone comuni che lavorano, hanno famiglia e dedicano gran parte del loro tempo libero a perseguire il loro obiettivo politico. Ci siamo mossi a piccoli passi, cercando tra i nostri soci e simpatizzanti. Fare tutto e subito non rientra nei nostri progetti».
Com’è la squadra?
«Compatta, coesa sui principi fondamentali e sulle azioni da intraprendere a Ravenna, per migliorare le qualità di una città con un immenso patrimonio artistico, naturalistico, perché no industriale, senza dimenticare il porto».
Si riconosce nella definizione di ‘no vax’?
«È un termine mediatico creato ad arte per inquadrare un certo fenomeno. A me dispiace che si tratti in realtà di un atteggiamento non solo nei riguardi di chi è contro i vaccini, ma anche di chi è contrario, ad esempio, al prolungamento della E 45 o al fatto di dragare il porto, di chi cioè dissente dal pensiero dominante. Se esprimo dubbi sul pensiero dominante non sono degno di considerazione».
Anche lei è tra i candidati che hanno chiesto al sindaco de Pascale di non discriminare i bambini dei nidi con il green pass.
«Abbiamo chiesto di uniformare, nel rispetto della legge, l’accesso nelle strutture per non discriminare i bambini, I genitori aspettino fuori tutti».
Quali sono i settori in questa città su cui intervenire?
«Il turismo: bisogna implementarlo anche se partiamo da una base ottima, ma non deve essere solo d’élite. A Ravenna ci sono manifestazioni di grande pregio, che forse riguardano una parte troppo limitata di persone. Occorre valorizzare accanto a quello artistico anche il patrimonio naturalistico, il mare. Occorre un turismo diverso, che non sia legato alla stagionalità».
I risultati che vi siete prefissi per queste Amministrative?
«Esserci candidati è già risultato straordinario. L’obiettivo è quello di entrare in consiglio comunale, sarei ipocrita a dire il contrario, perché pensiamo di poter dare il nostro contributo anche per le amministrazioni locali, che vanno svincolate dal vergognoso patto di stabilità per procedere con investimenti necessari, dal porto alle infrastrutture. Dagli ambulatori medici diffusi ai servizi per il forese».
Se si dovesse andare al ballottaggio?
«Preferirei che al ballottaggio ci andasse Matteo Rossini… Che amministri il centrodestra o il centrosinistra, a livello di scelte importanti, sposta poco».
Fonte: “Il Resto del Carlino”, 21.9.2021
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