Quanto è Umana l’Unione Europea! Si può ancora dire Buon Natale…
di STILUM CURIAE, Blog PAPI E DINTORNI (Paolo Deotto, Marco Tosatti)
Cari amici e nemici di Stilum curiae, l’amico e collega Paolo Deotto ci manda questo commento sulle recenti esternazioni dell’Unione Europea su feste e Natale, che appare anche su Il Nuovo Arengario. Buona lettura…
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Che gentilezza! Dire “Buon Natale” è ancora consentito.
Nelle Sublimi Stanze della UE qualcuno si è reso conto che anche le idiozie hanno un livello di guardia e il documento “inclusivo” di cui parlavamo ieri (https://www.ilnuovoarengario.it/la-ue-scatenata-nel-paganesimo-demenziale/ ) è stato ritirato. Ma il problema è tutt’altro che risolto.
Apprendiamo con vivissimo interesse che esiste una signora di nome Helena Dalli, “supervisor delle indicazioni per la comunicazione esterna e interna dell’Ue”, che ha dichiarato “L’iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento“. Vedi su ANSA (https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2021/11/30/lue-ritira-le-linee-sulla-comunicazione-dopo-le-polemiche_d2843d09-0cab-4097-99c1-5b110983246f.html ).
Nelle Sublimi Stanze “lavoreranno ancora su questo documento”.
Ok, tralasciamo ogni considerazione sul fatto che una parte delle nostre tasse serve anche a stipendiare (e in genere molto bene) una sterminata serie di personaggi il cui “lavoro” consiste nel partorire idiozie. Glissons. Una pianta malata può produrre solo frutti malati.
Piuttosto si impone un’altra considerazione.
Anche se adesso è stato ritirato un documento, non c’è da cantare vittoria, perché resta comunque il cancro fondamentale, ovvero che esistano commissioni, gruppi, nuclei e funzionari addetti che sono – o si ritengono – abilitati a stabilire ciò che è giusto e ciò che non è giusto, addirittura indicando come parlare, come rivolgersi al pubblico per iscritto o a voce.
Si parte da un tema mitico e indiscutibile – la formidabile “inclusività – e da qui si pretende addirittura di riscrivere duemila anni di Storia e decidere che non si deve più dire “Buon Natale”.
Ci sono eventi, personaggi, memorie, che hanno costruito la Storia, la nostra cultura, la nostra personalità e su di essi non può intervenire nessuno, nemmeno una delle innumerevoli commissioni, sottocommissioni, gruppi, e così via che formano il complicato meccanismo di potere della UE.
Il Natale esiste, la tradizione cristiana esiste. Esisteranno sempre, checché ne dica una signora Helena Dalli o altre/i.
Attenzione: potremmo cantare vittoria se questi personaggi avessero detto: “Cari signori, ci siamo resi conto di aver detto un sacco di idiozie, perché ci sono materie che non si regolano con circolari o atti normativi, perché sono materie che fanno parte della Storia, anzi, che hanno formato la Storia stessa, che esistono, in tutto il loro valore, indipendentemente da quanto possiamo scrivere noi”.
Niente di tutto questo. La signora Helena Dalli si è limitata a dire che “…la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo” (che poi sarebbe quello di mostrare la “natura inclusiva” della Commissione.
Insomma, per adesso è solo una tregua, ma nelle Sublimi Stanze non si mette in dubbio il potere della UE di determinare anche come parlare e soprattutto come parlare di fatti storici che hanno formato e plasmato l’Europa (quella ancora dotata di un’anima). La Storia la riscrivono loro, Lorsignori.
No, grazie.
È solo una tregua, una piccola battuta di arresto, che non fa che confermare la natura malsana e dannosa di questa UE, organismo sovranazionale costruito sulla pelle dei cittadini europei con lo scopo sempre più chiaro di distruggerli come cittadini per trasformarli in pecore obbedienti.
Una UE che potrebbe fare una sola cosa positiva: scomparire.
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