Il “Summit per la Democrazia” [in inglese] di Biden, previsto per il 9-10 dicembre 2021, ha pubblicato l’elenco definitivo dei paesi invitati.
Diamo un’occhiata:
Albania Angola Antigua and Barbuda Argentina Armenia Australia Austria Bahamas Barbados Belgium Belize Botswana Brazil Bulgaria Cabo Verde Canada Chile Colombia Costa Rica Croatia Cyprus Czech Republic Democratic Republic of Congo Denmark Dominica Dominican Republic Ecuador Estonia European Union Fiji Finland France Georgia Germany Ghana Greece Grenada Guyana |
Iceland India Indonesia Iraq Ireland Israel Italy Jamaica Japan Kenya Kiribati Kosovo Latvia Liberia Lithuania Luxembourg Malawi Malaysia Maldives Malta Marshall Islands Mauritius Mexico Micronesia Moldova Mongolia Montenegro Namibia Nauru Nepal Netherlands New Zealand Niger Nigeria North Macedonia Norway |
Pakistan Palau Panama Papua New Guinea Paraguay Peru Philippines Poland Portugal Republic of Korea Romania Saint Kitts and Nevis Saint Lucia Saint Vincent and the Grenadines Samoa Sao Tome and Principe Senegal Serbia Seychelles Slovakia Slovenia Solomon Islands South Africa Spain Suriname Sweden Switzerland Taiwan Timor-Leste Tonga Trinidad and Tobago Tuvalu Ukraine United Kingdom Uruguay Vanuatu Zambia |
Anche il Carnegie Endowment for International Peace ha pubblicato questa mappa molto utile [in inglese]:
Infine, ricordiamo anche lo scopo di questo vertice, come spiegato dal Dipartimento di Stato americano:
- Difendersi dall’autoritarismo
- Affrontare e combattere la corruzione
- Promuovere il rispetto dei diritti umani
Quindi, la prima cosa che dobbiamo fare è tradurre quanto sopra in italiano semplice. Ecco come tradurrei tutto questo:
- Sostenere fedelmente un’unica Egemonia Mondiale dell’Impero Anglo-Sionista (già morto, ma non importa, possono fingere che sia ancora vivo) e partecipare obbedientemente a qualsiasi operazione anti-russa e anti-cinese per impedire a questi ultimi di creare un mondo multipolare.
- Rovesciare quei governi che si rifiutano di partecipare alle operazioni menzionate al punto 1 e/o sbarazzarsi di alcuni “nostri figli di puttana” [in inglese] veramente inutili e troppo imbarazzanti (Zelenskyj, c’è nessuno?)
- Partecipare ad operazioni psicologiche strategiche per demonizzare i paesi non invitati al Vertice, consentendo agli invitati di utilizzare qualsiasi livello di repressione/soppressione del dissenso necessario per rimanere al potere.
Quanto è rilevante questo vertice in realtà?
Di per sé, un simile vertice ha valore zero, se non altro perché cerca di unire attorno ad un’unica (e insulsa) agenda paesi con circostanze totalmente diverse. È quindi abbastanza ovvio che tutto ciò che viene fuori da questo grandioso spettacolo è una qualche insipida dichiarazione “a favore di tutto il bene e contro tutto il male” (espressione russa).
Un esempio eloquente mostra quanto è fuori dalla realtà l’intera impresa: la Casa Bianca ha persino esteso un invito al superperdente Juan Guaidó! E questo nonostante il popolo venezuelano abbia recentemente respinto in modo massiccio Guaidó e tutto ciò che rappresenta [entrambi i link in inglese].
Questo, tra l’altro, suggerisce anche fortemente che anche se, per esempio, quasi tutti i paesi dell’America Latina sono stati invitati al Vertice, questa partecipazione è un’ottima illustrazione della natura compradora delle classi dirigenti in America Latina. Se ai popoli fosse dato il diritto di decidere se vogliono o meno sostenere in modo subordinato l’Impero “yankee/gringo”, pochissimi, se non nessuno, dei paesi invitati manderebbero delegati.
In altre parole, questo Summit riguarda prima di tutto le APPARENZE, una mossa di pubbliche relazioni destinata a costringere ogni governo del pianeta a fare una scelta semplice, la stessa scelta che Baby Bush ha offerto quando ha detto che “o sei con noi, o con i terroristi”. La versione aggiornata di questo potrebbe essere “o sei con noi, o con i malvagi russi e i malvagi cinesi”.
[A proposito – Questo è l’elenco dei paesi che non sono stati invitati (per vari motivi): Afghanistan, Algeria, Andorra, Azerbaigian, Bahrain, Bangladesh, Bielorussia, Benin, Bhutan, Bolivia, Bosnia Erzegovina, Brunei, Burkina Faso, Burundi, Costa d’Avorio, Cambogia, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Cina, Comore, Congo, Cuba, Gibuti, Egitto, El Salvador, Guinea Equatoriale, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Guatemala, Guinea, Guinea-Bissau, Haiti, la Santa Sede, Honduras, Hong Kong, Ungheria, Iran, Giordania, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Libano, Lesotho, Libia, Liechtenstein, Madagascar, Mali, Mauritania, Monaco, Marocco, Mozambico, Myanmar, Nicaragua, Corea del Nord, Oman , Pakistan, Palestina, Qatar, Russia, Ruanda, San Marino, Arabia Saudita, Sierra Leone, Singapore, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Siria, Tagikistan, Tanzania, Thailandia, Togo, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Uganda, Regno Emirati Arabi, Uzbekistan, Venezuela, Vietnam, Yemen e Zimbabwe.]
La mappa reale (dei popoli) avrebbe un aspetto molto diverso
Come sarebbe una mappa realistica?
Primo, quasi nessuno dei paesi dell’America Latina sarebbe rappresentato.
In secondo luogo, tutta l’Europa lo sarebbe, ma principalmente perché le élite compradore dell’UE sono alla disperata ricerca di ottenere da questo vertice una legittimità che stanno perdendo sempre più nei propri paesi a causa delle politiche davvero fenomenali, direi addirittura suicide degli stati membri dell’UE (economiche, energetiche, sul COVID, sulla criminalità, migratorie, sul Woke, ecc.).
Poi, tutta l’Africa parteciperebbe, nel disperato tentativo di ottenere quanti più aiuti possibili (militari, economici, politici, ecc.) e di mostrare quanto abiettamente sottomessi ai loro padroni coloniali siano ancora tutti i governi africani. Non è certo colpa loro, è vero, ma ciò non cambia l’abietta realtà della politica africana…
Successivamente, parteciperebbero anche il Medio Oriente allargato, l’India e il Pakistan, ma per ragioni molto diverse: questi governi hanno tutti il destino già scritto, anche se con alcune differenze, e sanno che gli Stati Uniti stanno per andarsene, ma vogliono che quella “partenza” avvenga a condizioni vantaggiose per loro. Nessuno vuole essere il “prossimo Erdogan” ed essere rovesciato dal CENTCOM. Vorrei anche aggiungere che, sebbene il CENTCOM non sia più una forza militare, ci sono ancora numerosi contratti multimiliardari che legano gli Stati Uniti a questi paesi, e questo è un motivo sufficiente per presentarsi al vertice e dire tutte le cose giuste, quindi tornare a casa e tornare al lavoro come al solito.
Il che ci lascia con l’intero continente asiatico, compresi Russia, Cina, Asia centrale ed estremo oriente. Qui la mappa è semplice: i paesi vicini alla Russia e alla Cina non sono invitati, i paesi (più) vicini all’Australia sì. L’Asia attualmente è di gran lunga il continente con più autonomia e quello con il futuro più brillante non solo per le sue immense risorse (umane e naturali) ma anche per il fatto che i due colossi asiatici (Russia e Cina) si stanno muovendo all’unisono per iniziare a costruire il mondo multipolare che alla fine vogliono vedere in tutto il mondo nel continente che condividono. Russia e Cina hanno anche gli eserciti più potenti del pianeta (soprattutto se messi insieme, cosa che dovrebbero fare sempre più).
Se Malcolm X fosse ancora vivo oggi, probabilmente direbbe che “tutti i negri da casa sono stati invitati e tutti i negri da cortile no” (si veda qui [in inglese]) 🙂
Il Summit per la Democrazia come macchina del tempo?
Direi che il prossimo Vertice è come una macchina del tempo, che non ci permette di viaggiare nel tempo, ma che ci mostra chi farà parte della creazione del futuro del nostro pianeta, e chi no. Le persone invitate dall’Impero Anglo-Sionista (già morto) sono o élite compradore, o regimi senza una vera autonomia (e, quindi, nessuna vera legittimità), e alcuni paesi disperatamente poveri che sono letteralmente disposti a fare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa, per compiacere i loro attuali padroni. Non hanno un vero futuro di cui parlare.
Per quanto riguarda il futuro, è abbastanza evidente che l’Asia sarà di gran lunga il continente più importante per stabilire l’agenda per il prossimo futuro. Personalmente credo che l’America Latina sarà la prossima, tutto ciò che serve è che cadano alcune “tessere del domino” ben scelte e l’intero continente verrà capovolto molto rapidamente. È vero, in questo momento, se guardiamo SOLO alla mappa ufficiale, Venezuela, Cuba, Nicaragua, Honduras, El Salvador e Bolivia sembrano piuttosto isolati. Ma diamo un’occhiata a questo in modo diverso, il fatto che questi paesi possano sopravvivere mentre sono circondati da regimi filo-USA è di per sé un segno molto significativo. Inoltre, ci sono anche due colossi in America Latina: Argentina e Brasile, soprattutto quest’ultimo. Se il Brasile dovesse essere “rovesciato”, ciò avrebbe un enorme impatto sul resto del continente.
Successivamente, le due regioni che “cadranno” in seguito sarebbero il Medio Oriente, in primo luogo, e, infine, l’Europa, in secondo luogo.
C’è ben poco, se non nulla, che l’Impero o gli USA possano fare per il Medio Oriente: la verità è che il futuro della regione sarà deciso dall’Iran (la superpotenza regionale) e dalla Russia. Sì, i paesi dell’Asse della Bontà (USA+Arabia Saudita+Israele) possono ancora scatenare una grande guerra regionale. Ma non possono vincerla. Quella nave ora è salpata.
Con l’UE, tuttavia, le cose sono molto più complicate e tutto il teatro kabuki che vediamo attualmente sull’“imminente” invasione russa riguarda due cose: primo, sbarazzarsi “elegantemente” dell’Ucraina (tramite un’invasione russa sarebbe meglio) e riaffermare il dominio Anglo sul continente europeo. Quel piano potrebbe ancora avere successo, specialmente se consideriamo il vero potere politico che la banda di Regno Unito + 3B + PU ha sempre avuto nell’UE (sì, anche il Regno Unito ha ancora molta influenza sulle classi dirigenti dell’UE attraverso il suo potere finanziario ancora molto reale!).
Per quanto riguarda l’Oceania e l’Africa, semplicemente non contano molto, la prima è ben isolato dalla distanza, la seconda non ha alcuna autonomia ed è totalmente dipendente da una sorta di padroni stranieri.
Nel frattempo, i politici cerebralmente morti dell’UE, che avrebbero dovuto essere posti sotto controllo anni fa, sono ancora lì: la NATO minaccia la Russia di “conseguenze” mentre gli Stati Uniti dichiarano che “tutte le opzioni sono sul tavolo” [entrambi i link in inglese]. Possiamo essere sicuri che Putin personalmente e tutti gli altri in Russia sono assolutamente *terrorizzati* da questo linguaggio, ed è per questo che quando l’“imminente” invasione russa non si materializzerà, i leader dell’Impero (morto da tempo) si proclameranno “vittoriosi” contro il “regime di Putin”! Bravi!
E anche se gli ucraini riuscissero a costringere la Russia a intervenire, la NATO dichiarerà con orgoglio che la sua invincibile potenza è ciò che ha costretto i russi a fermarsi (non importa dove esattamente). Di nuovo, bravi!
Tutta questa follia in realtà ha perfettamente senso, poiché una guerra immaginaria è l’unica che questi perdenti possono “vincere”.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 29 novembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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