Corsica in rivolta
di INDIPENDENZA (redazione)
Yvan Colonna è morto. Figura di spicco del “Fronte di Liberazione Naziunale di a Corsica” era stato aggredito nel carcere di massima sicurezza di Arles il 2 marzo e strangolato. A compiere l’atto un detenuto jihadista, Franck Elong Abé, camerunense, una condanna a 9 anni di carcere; ha motivato il suo gesto per averlo sentito bestemmiare e “parlar male del Profeta”.
Non si fermano qui, per gli indipendentisti, le circostanze poco chiare. Dai filmati di sorveglianza si vede che Colonna, in quel momento solo nella palestra del carcere, viene soccorso dopo 8 minuti, nonostante fosse sottoposto a sorveglianza continua, e soltanto perché ad avvertire i secondini è addirittura l’aggressore. Poi la degenza in coma post-anossico, la morte cerebrale conclamata, quindi la morte.
Yvan Colonna, 61 anni, da molti anni in regime di sorveglianza speciale, era detenuto per una serie di condanne relative ad azioni contro le istituzioni francesi e per l’ergastolo comminatogli per aver fatto parte del commando che nel 1998 uccise il prefetto Claude Erignac, circostanza, questa, da lui sempre negata.
Dal giorno dell’aggressione la Corsica è in fiamme. I vari gruppi nazionalisti corsi, che considerano Colonna un prigioniero politico, sono scesi in piazza contro il governo indicato come il mandante dell’aggressione. Uno slogan (“Statu Francese Assassinu”) sta accomunando da allora, ogni giorno, in tante città grandi e piccole della Corsica, manifestazioni, cortei, presidi, scontri, attacchi a caserme e a palazzi istituzionali come la prefettura di Bastia, messa a ferro e fuoco, e l’assalto, con conseguente irruzione, al palazzo di giustizia di Ajaccio. In diverse occasioni sono stati esplosi colpi di arma da fuoco, granate GM2L e proiettili di gomma calibro 40mm, con un bilancio crescente, nei giorni, di feriti tra manifestanti e forze dell’ordine. Significativo, anche per i numeri, il protagonismo di liceali e universitari, come emerge dalle immagini e come è stato sottolineato, con stupore e preoccupazione, dalla stampa francese: l’università di Corti e molte strutture tra collegi e licei sono state occupate.
Ad Ajacciu, iscritti al sindacato nazionalista STC (Sindicatu di i Travagliadori Corsi), maggioritario sull’isola, hanno impedito al traghetto di Corsica Ferries di far sbarcare gli agenti anti-sommossa e i mezzi provenienti da Tolone come rinforzi per reprimere le manifestazioni. Dopo 14 ore li hanno costretti a far rientro in Francia, consentita la discesa ai soli passeggeri civili.
L’assassinio di Yvan Colonna si è trasformato, inaspettatamente, in un detonatore con l’esplosione di mobilitazioni e proteste in tutta la Corsica, che si stanno intrecciando alle lotte sociali contro l’aumento del costo della vita e alle conseguenze critiche (ad esempio la flessione del turismo) della pessima gestione sanitaria e sociale dell’ “emergenza Covid” da parte delle autorità francesi.
Corsica Libera vuole l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e l’apertura di un processo di soluzione del conflitto intorno ai diritti politici, culturali e sociali del popolo corso.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, sta cercando di correre ai ripari. Le presidenziali sono alle porte: il 10 aprile con eventuale ballottaggio il 24.
La settimana scorsa ha inviato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, con una proposta di colloqui per un’autonomia rafforzata dell’isola. Per gli indipendentisti è insufficiente. L’inizio delle trattative è stato fissato per aprile.
FONTE: https://associazioneindipendenza.wordpress.com/2022/03/23/corsica-in-rivolta/
Commenti recenti