Artico, scenari di ghiaccio
di INDIPENDENZA (redazione)
USA e NATO in addestramento al combattimento artico nella prospettiva di una guerra contro la Russia. Ne dà notizia il sito Difesa&Sicurezza. Gli scenari di tipo desertico o mediorientale stanno lasciando il posto a quelli di tipo artico. Obiettivo: adattarsi rapidamente al nuovo contesto operativo, finora preso in considerazione solo marginalmente. I Navy Seal insieme agli Special Warfare Combatant-Craft Crewmen, ai Berretti Verdi del 10th e del 19th Special Forces Group si sono addestrati per un mese in Alaska nell’ambito della Arctic Edge 2022. L’intera Alleanza Atlantica lo ha fatto con le manovre Cold Response e diversi Paesi stanno organizzando esercitazioni ad hoc, seppure su scala più ridotta.
Gli stessi mezzi ed equipaggiamenti sono sotto osservazione per valutare il loro comportamento nel caso se ne richieda l’impiego nell’area.
La Russia, intanto, lascia sia il Consiglio degli Stati che la Conferenza parlamentare del Mar Baltico. Lo ha comunicato il ministro degli Esteri russo Lavrov che ha inviato un messaggio ai ministri dei Paesi membri dei due organismi e all’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la sicurezza, Josep Borrell. La decisione è stata motivata “in risposta alle azioni ostili” dei Paesi occidentali (UE e NATO) che hanno rifiutato un dialogo paritario in questo ambito. Lavrov ha aggiunto che i tentativi di estromettere la Russia dal Baltico sono “destinati al fallimento” e che Mosca continuerà a lavorare con “partner responsabili”.
Almeno cinque compagnie cinesi dovranno interrompere il loro lavoro nell’ambito del progetto Arctic LNG 2 per il gas naturale liquido in Siberia settentrionale, stando alle sanzioni imposte dalla UE contro la Russia. Lo sostiene oggi il South China Morning Post. L’ordine di stop delle attività dovrebbe essere eseguito entro il 27 maggio (ieri). Uno degli operatori cinesi –la Bomesc Offshore Engineering di Tianjin– ha affermato nei giorni scorsi che “non è detta l’ultima parola” e che la situazione sta “cambiando di giorno in giorno”.
Attraverso la costruzione di una grande flotta di navi cisterna la gran parte del gas liquefatto andrà in Asia orientale e, in particolare, in Cina e Giappone, a seconda delle condizioni del ghiaccio, oltre al fatto che, se necessario, volumi potrebbero essere reindirizzati verso l’Europa. La capacità produttiva è prevista a partire dal 2023. Arctic LNG 2 è il secondo megaprogetto artico, dopo Yamal LNG, in cui le compagnie cinesi hanno un 20% e che ha cominciato a inviare gas in Cina da tre anni.
FONTE: https://associazioneindipendenza.wordpress.com/2022/05/29/artico-scenari-di-ghiaccio/
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