Ancora una volta, le forze ucraine stanno bombardando le regioni civili del Donbass e creando vittime non necessarie. Questo lunedì, 13 giugno, sono stati segnalati nuovi attacchi nelle aree commerciali della Repubblica Popolare di Donetsk. I brutali assalti lasciano morti e feriti in luoghi al di fuori delle operazioni militari, che non dovrebbero essere presi di mira dalle forze di Kiev. Di fronte alla catastrofe umanitaria, l’ONU mostra preoccupazione per i crimini ucraini, ma i paesi occidentali rimangono in silenzio.
Nelle prime ore di lunedì, il distretto di Kirovskij, Donetsk, è stato più volte bombardato dalle truppe ucraine, secondo le informazioni fornite dalle autorità locali sui canali dei media ufficiali della Repubblica. Una ventina di razzi BM-21 Grad sono stati lanciati dalle forze di Kiev nella regione, colpendo obiettivi civili e causando un numero incerto di morti e feriti.
Poche ore dopo, è stato segnalato un altro attacco, che ha colpito il mercato centrale di Majskij. Almeno tre persone sono morte nell’episodio, incluso un bambino. Inoltre, sono state segnalate diciotto persone ferite. Su internet circolano immagini che mostrano corpi a terra e bancarelle del mercato in fiamme. Secondo i media locali, l’attacco è stato effettuato con proiettili di artiglieria da 155 mm, tipiche armi della NATO, a indicare che ancora una volta che Kiev sta utilizzando gli aiuti occidentali contro obiettivi civili.
In un altro episodio di inutile brutalità, un ospedale materno è stato bombardato sempre a Donetsk, provocando la rapida evacuazione delle donne in travaglio nelle stanze sotterranee della struttura. L’azione immediata dei dipendenti dell’ospedale ha evitato vittime, ma sono stati inflitti danni agli edifici. Di conseguenza, c’è instabilità sul futuro dell’assistenza alle donne incinte a breve termine, il che mette a rischio la vita di molte donne e bambini.
Di fronte a tale violenza ucraina, l’ONU non ha potuto tacere. In risposta all’attacco alla maternità, il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha definito “preoccupanti” gli eventi di lunedì, e ha affermato che qualsiasi azione militare contro le strutture sanitarie è una chiara violazione del diritto internazionale.
“Abbiamo visto i resoconti dei media su un ospedale per la maternità a Donetsk. Questo è estremamente preoccupante. Qualsiasi attacco alle infrastrutture civili, in particolare alle strutture sanitarie, è una chiara violazione del diritto internazionale”, ha affermato.
Secondo i rapporti locali, il 13 giugno è stato il giorno più violento a Donetsk dal 2015. L’ostilità ucraina contro la Repubblica sembra aver raggiunto record storici. In questo giorno sono stati visti attacchi nei distretti di Proletarskij, Kujbyshevskij, Petrovskij e Kievskij, il che in pratica significa che quasi l’intero territorio della Repubblica è stato colpito dall’artiglieria ucraina in meno di ventiquattro ore. In tutte le località, le vittime prese di mira dalle forze ucraine erano civili.
In conseguenza degli attacchi, il governo della DPR ha chiesto ulteriore aiuto russo per affrontare le forze armate ucraine. Il leader della Repubblica, Denis Pushilin, ha affermato che al momento è necessario tutto l’aiuto delle forze alleate, principalmente dalla Russia.
“Il nemico ha letteralmente passato tutti i limiti, usando metodi di guerra proibiti, i distretti residenziali e centrali di Donetsk vengono bombardati e anche altre città e paesi della DPR sono sotto tiro. È stato raggiunto un accordo sul fatto che saranno coinvolte tutte le forze alleate aggiuntive necessarie, principalmente dalla Russia”, ha detto.
Tuttavia, è importante ricordare che Kiev ha deciso di intensificare i suoi attacchi contro obiettivi civili proprio pochi giorni dopo aver iniziato a ricevere aiuti extra occidentali con equipaggiamento a lungo raggio e artiglieria pesante. Non ci sono ancora dati concreti su quanto tali nuove armi siano state utilizzate negli eventi di lunedì, ma la scorsa settimana ci sono già stati attacchi a obiettivi civili con queste armi, il che solleva preoccupazioni su quali saranno i prossimi passi per le forze di Kiev. Funzionari russi e locali temono che l’artiglieria pesante occidentale verrà utilizzata per compiere massacri di civili su larga scala a Donetsk.
Sembra infatti che, senza possibilità di ribaltare lo scenario della sconfitta militare, Kiev voglia semplicemente “rinviare” il successo dell’operazione speciale russa impedendo che la vita torni alla normalità nelle regioni del Donbass che sono già state liberate dall’occupazione ucraina. È una tattica non etica che non rispetta le norme del diritto internazionale.
Tuttavia, indipendentemente da come la società internazionale reagirà ai crimini ucraini, Mosca dovrebbe seguire le richieste del governo di Donetsk di inviare ulteriori aiuti militari, il che significherà un aumento dell’intensità con cui i russi stanno conducendo l’Operazione Speciale. Quindi, come conseguenza del rifiuto di Kiev, sostenuto dall’Occidente, di rispettare le condizioni di pace, inevitabilmente, il conflitto si intensificherà nei prossimi giorni.
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Articolo di Lucas Leiroz pubblicato su Infobrics il 14 giugno 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
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