È veramente interessante vivere questi tempi straordinari.
E’ in corso una guerra, in cui saremo inevitabilmente coinvolti, visto che siamo in mezzo al continente e in mezzo al mare.
Certo, iniziano a scarseggiare benzina e gas, e c’è già chi si lamenta perché dovrà abbassare il riscaldamento…
Per fortuna, siamo alleati d’una grande, potentissima nazione militare, alla guida dell’Occidente.
E possiamo essere certi che il nostro governo interverrà solo nel momento in cui avrà l’assoluta certezza di vittoria.
Ma anche i media di ogni sorta devono fare la loro parte, contrastando il diffondersi delle fake news diffuse dagli agenti del Nemico, e incitando i cittadini a comportamenti virtuosi.
9 aprile, 1940.
L’allora Presidente del Consiglio, un romagnolo predecessore di Renzi, Conte, Draghi e della Meloni, riunisce ventiquattro direttori di giornali di provincia, per prepararli alle prossime novità.
“Bisogna elevare gradualmente la temperatura del popolo italiano per creare il clima necessario per gli sviluppi inevitabili e ineluttabili che ci attendono. […]. Il vostro pubblico è il più semplice e verso di lui dovete andare per agitare i sentimenti migliori.
Interessatelo anche col cinematografo.
È veramente interessante vivere questi tempi straordinari. Questi tempi piacciono a noi, perché apparteniamo ai Fasci di Combattimento, perché abbiamo per meta il combattimento. Se avessimo la mentalità dei panciafichisti e dei pacifondai, non potremmo mantenere l’attributo di combattimento. […]
Il nostro intervento sarà inevitabile, perché siamo in mezzo al continente e in mezzo al mare.
Tutto il mondo è in guerra e noi stessi del resto siamo in guerra.
Ciò ha fatto strillare la borghesia per il razionamento di qualche genere, dal caffè allo zucchero e alla benzina, che però oggi corre per le strade. Il provvedimento per le cancellate ha fatto gemere questa borghesia, che ne ha tratto motivo per parlare addirittura di carestia. Costoro non mettono neanche il naso alla finestra altrui, perché se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che in Francia, dove se ne producono cinquanta milioni di tonnellate annue, hanno razionato il carbone e che ben altri provvedimenti di rigare sono stati presi.
Noi siamo alleati d’una grande, potentissima nazione militare. E la nostra non belligeranza è data dal fatto che questa grande nazione. ancora non ha avuta bisogno di noi, non ci ha chiesto nulla.
Mentre se fossimo schierati dall’altra parte, già da un pezzo ci avrebbero chiesto di intervenire e di morire a larghe schiere per il trionfo degli immortali principi. Non ci fregano più.
[…] Non ci muoveremo se non avremo l’assoluta certezza di vittoria. Intendiamoci: non certezza al cento per cento, ma la certezza che lasci il minimo margine agli imprevisti. Sono sicuro che poi saprete portare il popolo al clima voluto. E se ci saranno resistenze da parte di certa borghesia, al tempo opportuno la rastrelleremo.”
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