Adesso Elon Musk teme il blackout degli Stati Uniti. Per colpa delle sue auto
DA MILANO FINANZA (di Tim Higgins – The Wall Street Journal)
Il numero uno di Tesla prevede che entro il 2030 la metà dei nuovi veicoli venduti a livello globale sarà elettrica. Ecco perché si rischia che non ci sia energia sufficiente
Elon Musk vuole letteralmente più energia. L’uomo che sta dietro alla corsa alla sostituzione delle auto a benzina con quelle elettriche è preoccupato di non avere abbastanza energia. Negli ultimi giorni Musk ha ribadito queste preoccupazioni, prevedendo che il consumo di elettricità negli Stati Uniti, in parte alimentato dai veicoli a batteria, triplicherà entro il 2045.
Questa dichiarazione segue quella avvenuta a inizio mese, quando Musk ha dichiarato di prevedere una carenza di elettricità entro due anni che potrebbe bloccare lo sviluppo dell’AI, sempre più affamata di energia. «Bisogna necessariamente anticipare la scala temporale dei progetti e avere un elevato senso di urgenza», ha detto Musk ai dirigenti del settore energetico in occasione di una conferenza tenuta da Pg&E, una delle più grandi utility degli Stati Uniti.
Musk ha recitato così la parte della Cassandra, cercando di attirare l’attenzione del settore sulle infrastrutture necessarie per il futuro dei veicoli elettrici e dell’AI, mentre si batte per un’economia completamente elettrica. «Non potrò mai sottolinearlo abbastanza: abbiamo bisogno di più elettricità», ha detto Musk il mese scorso a una conferenza sull’energia ad Austin.
Già adesso si fatica a tenere il passo alla domanda
Negli ultimi anni l’industria energetica statunitense ha spesso faticato a tenere il passo con la domanda, ricorrendo a minacce di blackout in occasione di ondate di calore e altri picchi di domanda. Tali tensioni hanno messo in crisi un’industria che sta subendo uno scompiglio generale a causa della sostituzione di impianti vecchi e inquinanti con energie rinnovabili. Le aziende di servizi di pubblica utilità stanno spendendo molto per riattrezzare i loro sistemi e renderli più ecologici e resilienti. Secondo le stime di Deloitte, le maggiori società elettriche statunitensi spenderanno insieme fino a 1.800 miliardi di dollari entro il 2030 per sostenere tali sforzi.
Secondo uno studio di Deloitte, negli ultimi 20 anni la domanda di elettricità negli Stati Uniti è cresciuta in media dell’1% all’anno. Ora dirigenti e consulenti vedono un forte cambiamento in arrivo, ma non così drammatico come quello previsto da Musk. Pg&E prevede che la domanda di elettricità aumenterà del 70% nei prossimi 20 anni, un dato, osserva la società californiana, sarebbe senza precedenti. Analogamente, McKinsey prevede che la domanda statunitense raddoppierà entro il 2050.
«È l’occasione del secolo per il settore energetico, e potrebbero sprecarla se non la colgono nel modo giusto», ha dichiarato Michael Webber, docente di Risorse energetiche presso l’Università del Texas ad Austin. «Questa crescita della domanda è dovuta in parte ai veicoli elettrici, ma anche alle pompe di calore, ai centri dati, all’AI, ai dispositivi domestici; insomma, a tutto».
Musk desidera che le auto e i sistemi di riscaldamento funzionino a elettricità. La sua spinta a triplicare la produzione fa parte del suo sostegno alla transizione verso un’economia completamente elettrica, che risulta essere però un passo più ambizioso di quello che molti nel settore stanno perseguendo.
Fra due anni ci sarà il rischio di blackout
Oltre a cercare un futuro più sostenibile, Musk avverte anche che la mancanza di elettricità potrebbe essere paralizzante, proprio come la recente carenza di chip che ha danneggiato le industrie tecnologiche e automobilistiche. Questa volta, potrebbe bloccare il fiorente sviluppo dell’AI. «La mia previsione è che passeremo dall’attuale estrema carenza di silicio a una carenza di elettricità nel giro di due anni», ha detto Musk durante un evento a inizio giugno per discutere della sua nuova startup, xAI, che mira a sviluppare l’intelligenza avanzata. «Questo è più o meno come stanno andando le cose».
La carriera imprenditoriale di Musk ha comportato per lungo tempo la necessità di mettere alla berlina le industrie consolidate, cercando di piegare i loro piani e le loro spese alla sua volontà e alle sue ambizioni. Una decina di anni fa, le sue previsioni sulla crescita delle auto elettriche erano considerate da alcuni troppo ottimistiche. Tuttavia, la sua determinazione ha contribuito a renderlo l’uomo più ricco del mondo e a fare di Tesla la casa automobilistica dal maggior valore di borsa al mondo.
In qualità di ceo di Tesla, Musk ha un interesse personale nell’aumentare la produzione di energia elettrica, soprattutto perché persegue l’obiettivo di costruire 20 milioni di veicoli elettrici all’anno entro il 2030. Il successo di Tesla ha contribuito a far sì che i veicoli elettrici costituissero il 21% delle nuove immatricolazioni in California nella prima metà del 2023, un incremento rispetto al 5,2% dell’intero 2019. A livello nazionale, i veicoli elettrici non hanno ancora conquistato quote di mercato come in California, ma le vendite sono in crescita. Musk prevede che la metà dei nuovi veicoli venduti a livello globale entro il 2030 sarà elettrica.
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