Mi domando con che cuore o con che testa si andrà a votare per il Parlamento fantasma di Strasburgo, partecipando a una presa in giro della democrazia, visto che gli eletti in questa assemblea priva di qualsiasi potere sono finti parlamentari esattamente come i soldi del Monopoli rispetto a quelli veri. La realtà del continente è che un potere devastante e maligno si è impossessato delle istituzioni, comprese quelle giudiziarie e illudersi di cambiare la situazione andando a votare, magari per raggruppamenti dissidenti rispetto alla status quo, è una pia illusione. Come mi è già capitato di dire le oligarchie continentali  non temono troppo opposizioni che non contano nulla e che al limite, se fanno troppo chiasso, possono essere comprate o ricattate (pensiamo solo alla vicenda della von der Leyen e dei vaccini finita in nulla), ma temono di più le urne vuote che possono mettere a nudo la farsa allestita per far credere alle persone di essere cittadini e non sudditi.

Sono troppo duro? Forse sono i cittadini degli stati europei ad essere passati da una visione di pace a un bellicismo ontologico che sta portando il continente ad un’economia di guerra? No di certo, questo è avvenuto perché le oligarchie agiscono al di fuori di ogni consenso e sarebbe l’ora di comprendere come il costrutto europeo delineato a  Lisbona e Maastricht aveva lo scopo precipuo di proteggere le decisioni calate dall’altro da ogni possibile interferenza popolare. Dunque andare al voto è in un certo senso accettare questo gioco. In questo momento particolare si tratta di accreditare complessivamente un milieu politico che si sta preparando a gestire il terzo choc economico ai danni delle popolazioni per prepararsi ad una guerra dalla durata indefinita. Il primo choc è stato quello dovuto alle sanzioni contro la Russia e i suoi prodotti energetici a basso costo che ha fatto alzare i prezzi e ha tolto competitività all’industria continentale. Il secondo choc è stato il devastante attacco normativo e burocratico di Bruxelles alle aziende europee e a interi settori dell’ economia dell’Eurozona. Il carico normativo imposto alle aziende europee è stato modificato a tal punto che molte di loro riescono a malapena a operare. Trucchi tecnici e leggi bizzarre vengono utilizzati per distruggere completamente l’agricoltura europea mandando in bancarotta gli agricoltori. Sembra che anche l’industria automobilistica, un settore chiave nel continente, sia stata programmata per la chiusura, con Bruxelles che prevede di raddoppiare il costo di possesso di un’auto.

Ci sono poi in arrivo una serie di regole in corso di messa a punto da parte della Commissione Europea, democraticamente non eletta, chiamate European Sustainability Reporting Standards che Bruxelles si illude di poter imporre a tutte le altre aree del pianeta in maniera tale da fermare la fuga delle imprese dal continente nel caso questa mattana climatico – ambientale incentrata sulla CO2 dovesse andare avanti. Si tratta di piani da disturbati mentali con un bassissimo quoziente di intelligenza i quali pensano che Cina e India, tanto per dirne una, si dovrebbero adeguare alle regole di Bruxelles perché il mercato europeo è indispensabile. Siamo al delirio narcisistico e andando alle urne per votare un Parlamento che non ha voce diamo una sorta di legittimità ai poteri non eletti che lo esprimono.

E daremo un qualche fondamento al  terzo shock che sarà la svalutazione “forzata dall’esterno” dell’euro e il drammatico calo del tenore di vita europeo. La cosiddetta moneta unica finora ha beneficiato in qualche modo dell’effetto dollaro che pur essendo la divisa di un Paese in bancarotta tecnica, gode del privilegio di essere la valuta di riserva mondiale. Tuttavia il progressivo isolamento dell’Occidente rende sempre più debole questa posizione ed è molto probabile che la prima vittima di questo declino e dell’ascesa del sud del mondo sia proprio l’euro che potrebbe andare incontro a una devastante svalutazione, visto che l’Ue ubbidendo a Washington, invece di aprirsi a Brics e alle nuove correnti economiche, si sta chiudendo a riccio.

E’ del tutto evidente che tutto questo sarà inevitabile se la Russia vincerà in maniera decisiva lo scontro contro la Nato ed ecco perché i leader europei che di fatto dipendono da Bruxelles, sono disposti anche a rischiare lo scontro nucleare pur di scongiurare questo esito che tuttavia è ormai inevitabile. Il fatto è che bisogna liberarsi completamente di questa autocrazia  travestita democraticamente, formata da narcisisti e vecchie forse del reazionarismo tradizionale e tornare finalmente a riveder le stelle, invece di andare in gregge verso le stalle di lor signori.