Ristretto – Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha annunciato di aver accettato la proposta di Washington di riprendere il dialogo fra le parti, mentre si avvicinano le elezioni presidenziali di fine luglio.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla TV pubblica venezuelana, Nicolas Maduro ha dichiarato di aver accettato la proposta degli Stati Uniti di riprendere il dialogo, dopo due mesi di riflessioni nel Governo di Caracas. Il Presidente venezuelano ha affermato che questo dimostra la convinzione dell’intelligence statunitense su chi vincerà le elezioni il 28 luglio e che l’obiettivo dei prossimi colloqui è quello di ripristinare totalmente le relazioni bilaterali. Stati Uniti e Venezuela hanno in realtà avuto i loro primi colloqui in forma segreta nel marzo del 2022, ma il vero passo avanti è avvenuto a ottobre 2023 con la firma degli accordi di Doha. Infatti, grazie alla mediazione del Qatar, le parti avevano svolto dei colloqui per la ripresa dei rapporti bilaterali, al termine dei quali è stato firmato un accordo per il rilascio reciproco di alcuni prigionieri. Il Governo di Washington ha per l’appunto provveduto alla liberazione di Alex Saab, considerato un alleato di Maduro, che era stato accusato di riciclaggio di denaro in favore di Caracas. In cambio, il Venezuela ha consegnato nelle mani del Paese nordamericano Leonard Francis, al centro di un grande scandalo di corruzione riguardante la Marina Militare statunitense. Inoltre, in nome dei suddetti accordi, il Governo di Maduro ha poi liberato venti prigionieri politici venezuelani e dieci detenuti americani. Sempre nell’ottobre scorso, i colloqui di Doha hanno visto la prosecuzione negli accordi delle Barbados, in cui gli Stati Uniti hanno promesso un allentamento delle sanzioni economiche in cambio della garanzia dello svolgimento di elezioni regolari nel luglio 2024. Dopo una fase iniziale, in cui il Governo statunitense ha difatti consentito l’acquisto di gas e petrolio venezuelani tramite la licenza Generale 43, il 17 aprile 2024 gli USA hanno bloccato il rilascio di tale licenza e ripristinato le sanzioni per protesta contro l’arresto della candidata dell’opposizione, Maria Corina Machado, dichiarata ineleggibile e per la mancata registrazione della sua sostituta Corina Yoris. Dopo questa battuta d’arresto nei dialoghi fra le parti, il 3 luglio scorso si è tenuto il primo incontro virtuale tra le delegazioni dei due Paesi, dopo il sì di Maduro alla mano tesa di Washington. Entrambe le parti hanno concordato di voler lavorare insieme per superare la sfiducia e rafforzare i rapporti bilaterali. Inoltre, Jorge Rodriguez, capo della delegazione venezuelana, ha ribadito che il dialogo deve avvenire sulla base degli accordi di Doha e dei principi di reciprocità, indipendenza e sovranità. Pertanto, alla luce degli ultimi avvenimenti, è evidente che le prossime elezioni in Venezuela saranno cruciali, oltre che per il loro esito, per la prosecuzione della ripresa dei rapporti tra USA e Venezuela.
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