Caffè Lungo – L’accordo per il rafforzamento della cooperazione militare tra i tre Paesi ha sancito il ritorno del format triangolare. Dopo anni di inattività, il vertice ha fatto seguito a mesi di intensa attività diplomatica. Parigi, Berlino e Varsavia cercano infatti una maggiore collaborazione in materia di difesa a livello europeo, anche se le sfide non mancano.
LA DINAMICITÀ RITROVATA DEL TRIANGOLO DI WEIMAR
Il 24 giugno il Ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu si è riunito a Parigi con gli omologhi tedesco e polacco, Boris Pistorius e Władysław Kosiniak-Kamysz, per discutere il rafforzamento della cooperazione nel campo della difesa. Il vertice, il primo dal 2015, ha rappresentato il ritorno sulla scena del Triangolo di Weimar, il forum di dialogo franco-tedesco-polacco istituito nel 1991 che negli ultimi anni era caduto nel dimenticatoio. L’esito dell’incontro si è tradotto nell’impegno a favorire la mobilità militare tra Paesi. Il Ministro transalpino ha annunciato che la Francia entrerà a far parte del cosiddetto “accordo militare di Schengen”, di cui Germania, Polonia e Paesi Bassi fanno già parte, al fine di favorire il movimento di truppe ed equipaggiamenti militari all’interno del blocco. I capi della difesa di Parigi, Berlino e Varsavia hanno inoltre concordato di tenere esercitazioni militari congiunte, le prime delle quali si svolgeranno l’anno prossimo in Polonia. Oltre a ciò, Francia e Germania hanno aperto alla possibilità che gli altri Stati dell’UE partecipino ai programmi congiunti per lo sviluppo di carri armati e caccia di nuova generazione. Il vertice di Weimar a Parigi è l’ultimo di una serie di incontri istituzionali tra i tre Paesi, a conferma della volontà di consolidare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza. Ha dato continuità al periodo di crescente collaborazione tra le tre capitali che oramai va avanti da diversi mesi. Il 13 febbraio il Primo Ministro polacco Tusk ha fatto tappa a Parigi dal Presidente francese Macron e successivamente a Berlino dal Cancelliere tedesco Scholz, in un incontro coordinato con il summit di Weimar cui hanno preso parte i Ministri degli Esteri francese, tedesco e polacco – Stéphane Sejourné, Annalena Baerbock e Radek Sikorski. Già in tale occasione la necessità di aumentare le capacità di difesa dell’Unione era stata discussa. Il 15 marzo, i tre capi di Stato si sono riuniti insieme nella capitale tedesca, dove hanno concordato su ulteriori priorità, tra cui l’acquisto di armi per Kyiv sul mercato globale e la produzione di attrezzature militari con partner ucraini. Il 22 maggio, i tre Ministri degli Esteri hanno inoltre firmato la cosiddetta Agenda di Weimar, nella quale è stata espressa la necessità di rendere l’Unione Europea un attore geopolitico in grado di rispondere alle sfide securitarie, rafforzare le capacità di difesa dell’Unione in maniera complementare con le strutture NATO e rendere più efficace l’azione esterna dell’UE.
Fig. 1 – I Ministri della Difesa di Polonia, Francia e Germania durante il recente vertice a Parigi, 24 giugno 2024
NECESSITÀ FA VIRTÙ
Gli incontri tra esponenti dei Governi di Francia, Germania e Polonia hanno riportato in auge il Triangolo di Weimar, che dopo esser rimasto in disuso per anni sta riacquisendo crescente importanza quale piattaforma di dialogo tra i tre Paesi. Originariamente fu concepito come forum per coltivare i rapporti tra Parigi e Berlino e il principale Paese est europeo, favorire la cooperazione in diversi campi oltre che preparare la Polonia a entrare nell’UE. In una certa misura, l’iniziativa non è stata un successo. Superato l’ostacolo del poco entusiasmo di Parigi nei confronti dell’allargamento verso est dell’Unione e la diffidenza verso Berlino, i rapporti lungo l’asse franco-tedesco non sono mai diventati idilliaci. Lo stesso vale per il rapporto tra queste due e Varsavia. La vittoria in Polonia alle elezioni del 2015 di Diritto e Giustizia inoltre non ha fatto altro che deteriorare la situazione. Per anni, soprattutto tra Varsavia e Berlino, è stato gelo puro. Allo stesso tempo, né Francia né Germania hanno fatto sforzi concreti per ravvivare il vertice. È servito il ritorno di Tusk, che bene ha compreso la necessità di riallacciare i rapporti con Parigi e Berlino, specie nell’ottica di un’estensione del conflitto ucraino, a riportare il forum di Weimar al centro della scena europea. A rendere ancora più impellente la necessità di ciò, è stata la “bomba” lanciata da Donald Trump a febbraio, quando ha dichiarato che non interverrebbe se la Russia attaccasse i Paesi NATO che non raggiungono l’obiettivo di spesa militare del 2% del PIL. Proprio da allora, rappresentanti di Francia, Germania e Polonia si sono incontrati in molteplici occasioni.
Fig. 2 – Il Presidente francese Macron insieme al Cancelliere tedesco Scholz e al Primo Ministro polacco Donald Tusk, 15 marzo 2024
PROSPETTIVE E SFIDE
La prospettiva di un allargamento del conflitto e lo spettro di Donald Trump che aleggia sulla Casa Bianca hanno, dunque, aperto una finestra di opportunità per il cosiddetto W3. Visti gli incerti sviluppi futuri, Francia, Germania e Polonia stanno tentando di portare la cooperazione a un livello più pratico, nella speranza che il Triangolo di Weimar sia un punto di partenza per lo sviluppo di una politica securitaria europea comune, in grado di controbilanciare la Russia anche in assenza di Washington. L’accordo tra Parigi, Berlino e Varsavia, per cui la Russia rappresenta la minaccia maggiore per la sicurezza del continente è certamente un inizio, ma realizzare fino in fondo gli obiettivi del forum non sarà semplice. Fermo restando che il Triangolo, ad oggi, non ha le capacità di sostituire gli Stati Uniti, sarà necessario il coinvolgimento degli altri Stati dell’UE. In tal senso, la Polonia ha il potenziale per giocare un ruolo chiave, in quanto condivide le medesime preoccupazioni dei Paesi dell’Europa centrale e orientale. Un aspetto che dà credibilità alla prospettiva polacca e che può fungere da elemento unificatore. Tuttavia, coinvolgere gli Stati geograficamente più lontani dal conflitto non sarà scontato. Oltre a ciò, non si possono ignorare le relazioni non sempre facili tra Francia e Germania. Le tensioni sono riaffiorate quando Macron non ha escluso la possibilità di inviare truppe in Ucraina e quando Scholz si è rifiutato di inviare i Taurus a Kyiv. Anche in questo, la presenza di Varsavia potrebbe giovare alla causa, con gli analisti che ritengono possa contribuire ad allentare le tensioni. Infine, la grande incognita riguarda la tenuta degli attuali Governi. Solo Tusk sembra trovarsi su un terreno più solido. Scholz deve guardarsi le spalle dall’AFD, partito di estrema destra, e Macron, che pensava dovesse guardarsi dalla medesima minaccia, è stato appena colto di sorpresa dalla sinistra di Mélenchon nelle elezioni anticipate indette da lui stesso. Allo stato attuale, gli sviluppi futuri di Parigi saranno determinanti per comprendere dove il Triangolo può arrivare.
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