Editoriale su Milano Finanza del Dottor Guido Salerno Aletta
di PIANO CONTRO MERCATO (Canale Telegram)
Editoriale di oggi* su Milano Finanza del dottor Guido Salerno Aletta, fraterno amico mio, sempre geniale nelle sue analisi. Il titolo porta: “Caduto Assad, all’Europa non basterà il gasdotto col Qatar per rimanere in piedi”. Estratti: “Partiamo dagli interessi economici: il conflitto in corso in Ucraina ha determinato la cessazione degli afflussi di gas dalla Russia che attraversavano il Baltico col North Stream, e prossimamente anche di quelli che transitano per l’Ucraina, con l’Europa che ne ha sempre più disperatamente bisogno e con il Qatar che è pronto a fornirglielo facendolo fluire attraverso un nuovo gasdotto che passi per la Turchia dopo aver attraversato la Siria. Ci vorrà qualche tempo per realizzarlo, ma l’alternativa di attraversare l’Irak non è mai stata ritenuta praticabile, in quanto da anni il nord di questo Paese è presidiato dai Curdi che da sempre sono in conflitto con la confinante Turchia, e che per questo l’avrebbero sabotata a ripetizione: un percorso dai rischi inaccettabili. (…)C’è un ulteriore elemento da considerare: con la caduta del regime siriano è stato aggiunto un mattone, forse quello definitivo, alla costruzione della “Nuova Cortina di ferro”, alla strategia con cui l’Occidente cerca di isolare sia la Russia che l’Iran, i due nemici esistenziali che presidiano questo versante l’Heartland: una frontiera ininterrotta che si snoda lungo l’asse obliquo che parte dal Golfo di Finlandia e, passando dal Mar Nero, arriva fino al Golfo Persico. Con la caduta di Assad, che aveva ereditato nel 2000 il potere dal padre Hafez, il quale lo aveva conquistato nel 1971 con un colpo di Stato, come già prima di lui avevano fatto Ben Bella in Algeria, Nasser in Egitto e Gheddafi in Libia, si è esaurita quella seconda fase del processo di decolonizzazione che aveva estromesso i regimi e le monarchie di comodo che erano stati insediati per assicurare la continuità degli interessi economici e geopolitici garantendo un’indipendenza e una discontinuità solo apparenti: agli sgoccioli della Presidenza di Joe Biden, si completa così, ad oltre un decennio dalla sua concezione, la strategia che era stata delineata da Barak Obama al fine di abbattere le cosiddette democrature arabe, i regimi solo apparentemente democratici e fautori di inaudite repressioni contro le minoranze politiche e mai allineati agli interessi statunitensi, che ingombravano le sponde del Mediterraneo meridionale ed orientale. Attraverso il sostegno recato alle Primavere arabe, sommosse agitate da forze religiose radicali, variegate e sempre in conflitto tra loro, all’uopo variamente animate dall’Anglosfera sin dai tempi di Lawrence d’Arabia, Obama ed il suo Segretario di Stato Hillary Clinton volevano forgiare un “nuovo inizio” Partiamo dagli interessi economici: il conflitto in corso in Ucraina ha determinato la cessazione degli afflussi di gas dalla Russia che attraversavano il Baltico col North Stream, e prossimamente anche di quelli che transitano per l’Ucraina, con l’Europa che ne ha sempre più disperatamente bisogno e con il Qatar che è pronto a fornirglielo facendolo fluire attraverso un nuovo gasdotto che passi per la Turchia dopo aver attraversato la Siria. (…)L’Europa non si vede l’ora di far rimpatriare i tantissimi siriani che negli scorsi anni sono riusciti ad ottenere l’asilo politico per essere fuggiti dalla guerra civile che insanguinava il loro Paese, soprattutto la Germania che pure ai tempi di Mutti Angela li aveva accolti a braccia aperte mentre ora conosce una crisi industriale senza prospettive. Un interesse identico ha la Turchia, che si libererebbe del peso di ben tre milioni di profughi.
In definitiva, per le sanzioni subìte per aver invaso l’Ucraina ed ora per la perdita di influenza in Siria, sarebbe soprattutto la Russia a rimetterci di più, sul piano sia economico che geopolitico. Ma se è sempre stato questo l’obiettivo, impoverirla e sfidarla come si fece per far collassare l’URSS, non basterà la speranza che tra qualche anno arrivi il gas del Qatar a tenere in piedi l’economia europea: per seguire la strategia americana, battendosi contro la Russia, isolandosi dalla Cina e stanza più intrattenere colloqui dietro con l’Iran, è solo un vaso di coccio”.
Articolo del giorno 17/12/2024.
Fonte: https://t.me/pianocontromercato/4868
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