L’arresto di Yoon Suk-yeol, Meloni ad Abu Dhabi e altre notizie interessanti
di LIMESONLINE (Michelangelo Genone)
L’ARRESTO DI YOON SUK-YEOL
Dopo un lungo stallo con gli investigatori dell’Anticorruzione di Seul, passato nella sua residenza fortificata, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato arrestato per essere interrogato sulla dichiarazione di legge marziale del 3 dicembre. Yoon è accusato inoltre di insurrezione per aver schierato truppe per occupare l’Assemblea nazionale. Subito dopo l’arresto è stato diffuso un video di tre minuti in cui Yoon accusa: “Lo Stato di diritto in Corea del Sud è completamente crollato”. Definendo l’indagine illegale, il presidente sudcoreano ha giustificato le sue azioni citando presunti brogli elettorali mai provati. La Corte costituzionale coreana sta valutando ora il suo impeachment. Nel frattempo il suo partito guadagna consensi riducendo il divario con l’opposizione.
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NATO NEL MAR BALTICO
Dopo un incontro a Helsinki fra Stati membri della Nato il segretario generale Mark Rutte ha annunciato l’operazione “Baltic Sentry”, che prevede il dispiegamento di fregate, droni navali e aerei di pattuglia nel Mar Baltico per proteggere le infrastrutture critiche, resa necessaria dalla serie di attacchi a cavi elettrici, linee di telecomunicazione e gasdotti, sospettati di essere legati alla Russia. Come ad esempio l’incidente di dicembre, quando il tanker russo Eagle S è stato accusato di aver danneggiato la linea elettrica Estlink 2 e cavi telecom tra Finlandia ed Estonia. Episodio collegato dal presidente finlandese Alexander Stubb alla “flotta ombra” russa. L’Alleanza Atlantica con il supporto di otto nazioni, si riserva di intercettare, sequestrare e sanzionare navi sospette. Sebbene il monitoraggio completo dei due mila transiti giornalieri sia complesso, i leader ritengono che la presenza militare possa ridurre il rischio di sabotaggi.
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ITALIA – ALBANIA – EMIRATI ARABI UNITI
Italia, Albania ed Emirati Arabi Uniti hanno firmato un accordo da un miliardo di euro per realizzare un’interconnessione sottomarina per l’energia rinnovabile attraverso l’Adriatico. Annunciato al Summit sulla sostenibilità ad Abu Dhabi, il progetto prevede la produzione di energia verde nel paese balcanico e il suo trasporto tramite cavi sottomarini verso la penisola italiana. Dalla capitale emiratina la premier Giorgia Meloni ha sottolineato la collaborazione tra governi, settori privati e operatori di rete, come Terna per l’Italia e Taqa per gli Emirati. L’infrastruttura collegherà Vlore alla Puglia, e sarà operativa entro tre anni.
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USA – CUBA
L’amministrazione uscente Biden ha notificato al Congresso la rimozione di Cuba dalla lista dei paesi sponsor del terrorismo. L’accordo, mediato dalla Chiesa cattolica, arriva pochi giorni prima dell’insediamento di Donald Trump. L’Avana ha promesso in cambio un graduale rilascio di 553 prigionieri politici. La designazione era stata decretata da Trump nel 2021, causando pesanti sanzioni economiche. Cuba ha definito la decisione “un passo nella giusta direzione”, ma ha sottolineato che l’embargo economico rimane un ostacolo. Mentre leader latinoamericani come il presidente della Colombia Gustavo Petro e quello del Cile Gabriel Boric hanno celebrato l’annuncio, alcuni repubblicani, tra cui il senatore Rick Scott, hanno promesso di collaborare con Trump per ripristinare la designazione.
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RUSSIA – VIETNAM
La Russia e il Vietnam hanno firmato un accordo sul nucleare civile. Martedì il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha visitato la capitale vietnamita con il fine di approfondire la relazione tra i due paesi. Non sono stati ancora rilasciati i dettagli dell’intesa, ma il ministro della Scienza e della Tecnologia vietnamita ha dichiarato che Mosca è molto interessata a collaborare al rilancio del progetto Ninh Thuan per due centrali nucleari con una capacità combinata di 4 mila Mw. L’amministratore delegato della Rosatom, Likhachev, negli ultimi sei mesi ha incontrato tre volte il primo ministro vietnamita a Hanoi. Secondo quanto dichiarato in più occasioni da Putin, i due paesi avrebbero posizioni simili su importanti questioni internazionali. La Russia prima del conflitto in Ucraina è stata per decenni il principale fornitore di armi del Vietnam, ma le sanzioni occidentali hanno diminuito le esportazioni.
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