Il Principe Andrea e lo spettro dello spionaggio cinese: quando la diplomazia incontra il rischio
da IL CAFFÈ GEOPOLITICO (Annachiara Maddaloni)
Caffè lungo – Il Principe Andrea è stato recentemente al centro di una controversia legata a presunti contatti con Yang Tengbo, un uomo d’affari cinese accusato di essere un agente al servizio del Governo di Pechino. Questo caso, che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nazionale del Regno Unito, si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra i Paesi europei e la Cina. La vicenda non solo mette in discussione le relazioni tra due potenze globali, ma evidenzia i rischi insiti nell’interazione tra diplomazia e interessi economici.
Il Caso
Yang Tengbo, noto anche come Chris Yang, si è trasferito nel Regno Unito nel 2002 e ha costruito una brillante carriera come imprenditore, fondando la Hampton Group International e ricoprendo ruoli di rilievo nella locale comunità cinese. Secondo le Autorità britanniche, Yang avrebbe utilizzato queste credenziali per infiltrarsi nei circoli elitari del Regno Unito, stabilendo connessioni con figure influenti, tra cui il Principe Andrea. Il progetto Pitch@Palace, una piattaforma ideata dal Principe per sostenere gli imprenditori, rappresenta uno dei principali punti di contatto tra i due. Yang è stato determinante nel lancio della versione cinese dell’iniziativa, che ha ottenuto il supporto del Governo di Pechino.
Le Autorità britanniche sostengono che Yang abbia sfruttato questa posizione per favorire incontri tra personalità britanniche di rilievo e funzionari cinesi, potenzialmente utili a Pechino per attività di influenza politica. Una lettera di Dominic Hampshire, un consulente del Principe Andrea, ha rafforzato i sospetti, descrivendo Yang come un intermediario privilegiato nelle relazioni tra i due Paesi. Nel 2023, l’allora Ministro dell’Interno Suella Braverman ha revocato il permesso di soggiorno a Yang, definendo il provvedimento necessario “per il bene pubblico”.
Il Principe Andrea ha negato ogni coinvolgimento in attività sospette, dichiarando di aver interrotto i contatti con Yang su consiglio del Governo. La famiglia reale, già colpita da precedenti scandali legati al Principe, si è impegnata a minimizzare i danni reputazionali, ribadendo che ogni incontro con Yang si è svolto in un contesto ufficiale e privo di implicazioni sensibili.
Fig. 1 – Il Principe Andrea insieme a Xi Jinping e a sua moglie Peng Liyuan durante la loro visita di Stato a Londra nel 2015
Altri episodi simili in Europa
Il caso di Yang Tengbo non è isolato. In tutta Europa episodi di spionaggio e interferenze straniere hanno messo in allarme Governi e Istituzioni. In Germania, ad esempio, sono emersi casi di spie cinesi infiltrate nel settore tecnologico, con l’obiettivo di sottrarre dati sensibili e segreti industriali. Uno dei casi più noti riguarda un cittadino statunitense accusato di aver trasferito informazioni riservate sulle telecomunicazioni a Pechino.
Nel 2018 in Francia è emerso che l’intelligence cinese aveva cercato di arruolare spie, contattando migliaia di francesi. Questo tipo di attività ha sollevato timori su potenziali legami tra investimenti economici e obiettivi strategici del Governo cinese. In Italia, invece, la disdetta ufficiale dell’accordo della Nuova Via della Seta ha generato un acceso dibattito politico, con alcuni esperti che temevano che l’adesione al patto portasse a un’eccessiva dipendenza da Pechino in settori chiave. Meloni tentò di cambiare i termini dell’accordo, ma i cinesi rifiutarono dopo alcune settimane: in Italia, gli investimenti cinesi rimangono cruciali in alcuni settori strategici.
Questi episodi seguono uno schema comune: utilizzo di connessioni personali per ottenere accesso a informazioni riservate, sfruttamento di iniziative economiche per consolidare il soft power e influenza politica indiretta attraverso attività apparentemente innocue.
Fig. 2 – La Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves in visita a Pechino, 11 gennaio 2025. Nonostante i timori legati al caso Yang Tengbo, Londra cerca di mantenere rapporti costruttivi con la Cina
Rischi e opportunità
La vicenda Yang evidenzia i rischi e le opportunità legati alla gestione delle relazioni con potenze come la Cina. Tra i rischi principali c’è la compromissione della sicurezza nazionale, con la possibilità che informazioni sensibili vengano utilizzate per scopi strategici da Governi stranieri. Anche la manipolazione dell’opinione pubblica e l’influenza politica indiretta rappresentano minacce concrete, che potrebbero minare la stabilità delle democrazie europee.
Sul piano diplomatico, casi come quello di Yang possono portare a un’escalation nelle tensioni internazionali, rischiando di isolare ulteriormente l’Europa o di dividere i suoi Stati membri su come affrontare la questione cinese.
D’altra parte, la cooperazione con la Cina offre anche opportunità significative. Gli investimenti cinesi in Europa hanno favorito la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di infrastrutture. Inoltre, una gestione oculata delle relazioni bilaterali potrebbe rafforzare la collaborazione su temi globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e il commercio equo.
Per mitigare i rischi, i Paesi europei devono adottare protocolli di sicurezza più rigorosi, promuovendo al contempo un dialogo costruttivo con Pechino. L’Unione Europea potrebbe svolgere un ruolo chiave nel coordinare gli sforzi dei suoi membri per proteggere gli interessi comuni senza compromettere le opportunità di cooperazione.
Il caso di Yang Tengbo è un esempio emblematico delle sfide che emergono quando diplomazia, economia e sicurezza nazionale si intrecciano. Se da un lato episodi simili mettono in luce la necessità di una maggiore vigilanza, dall’altro sottolineano l’importanza di un approccio equilibrato nelle relazioni internazionali. Mentre il Principe Andrea cerca di lasciarsi alle spalle l’ennesimo scandalo, la vicenda offre un monito ai leader europei sull’importanza di proteggere i propri interessi senza rinunciare al dialogo globale. Nel frattempo, la situazione finanziaria di Pitch@Palace Global, la piattaforma imprenditoriale del Principe Andrea, ha suscitato preoccupazioni: metà del saldo di cassa, pari a £230mila, è stato ritirato nell’arco di un anno, sollevando interrogativi sul futuro delle sue collaborazioni internazionali, specialmente alla luce dei legami controversi con Yang Tengbo.
Commenti recenti