Se i negoziati tra Russia, Ucraina e Stati Uniti fallissero, cosa succederebbe?
di GIUBBE ROSSE NEWS (Old Hunter)

Il presidente Trump si lamenta che i russi stanno trascinando i negoziati per un cessate il fuoco globale e sta minacciando la Russia con nuove sanzioni energetiche. La caratteristica principale della minaccia di Trump è che i paesi che acquistano petrolio russo saranno esclusi dal commercio con gli Stati Uniti. Tra questi ci sono India e Cina.
Si stima che nel 2024 il commercio totale di merci degli Stati Uniti con la Cina sia stato di 582,4 miliardi di dollari. Le esportazioni di merci degli Stati Uniti verso la Cina nel 2024 sono state di 143,5 miliardi di dollari.
Nel 2023-24, gli Stati Uniti sono stati il principale partner commerciale dell’India, con 119,71 miliardi di dollari di scambi bilaterali di merci (77,51 miliardi di dollari di esportazioni, 42,19 miliardi di dollari di importazioni, con un surplus commerciale di 35,31 miliardi di dollari).
Il presidente Trump ha dichiarato di avere intenzione di parlare presto con il presidente russo Putin (l’orario esatto della telefonata non è stato rivelato).
Sia l’Ucraina che la Russia stanno cercando di posizionarsi al meglio prima di un eventuale cessate il fuoco (se mai dovesse concretizzarsi).
La Russia ha molteplici operazioni militari in Ucraina che coprono aree da Kursk in giù fino a Luhansk e Donetsk, tra cui Zaphorize e, forse, Kherson. I russi hanno anche segnalato il loro interesse per Odessa che sostengono essere una città russa.
Nella maggior parte delle aree, eccetto una, l’Ucraina sta cercando di mantenere il territorio e impedire le irruzioni russe. La CNN ha descritto l’esercito ucraino come “sulla difensiva”, il che significa che sta perdendo terreno.
L’unica eccezione è la regione di Belgorod. Belgorod è territorio russo e si trova a sud di Kursk. La città di Belgorod e i villaggi circostanti sono stati sottoposti per mesi ad attacchi di artiglieria e droni ucraini . Ora, tuttavia, gli ucraini hanno lanciato attacchi e fatto importanti progressi sul territorio russo. L’obiettivo effettivo degli attacchi ucraini non è chiaro. Alcuni osservatori pensano che l’idea sia quella di costringere la Russia a ridistribuire le forze nel territorio di Belgorod, togliendo pressione alle difese ucraine altrove, come nell’area di Pokrovsk.

Anche allentare la pressione russa faceva parte dell’idea alla base del saliente di Kursk, insieme all’Ucraina che aveva una pedina di contrattazione territoriale in una possibile trattativa imminente (terra per terra). Ma questa non è tutta la storia. L’Ucraina sperava di conquistare la centrale nucleare di Kursk per compensare gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina.
I russi sono riusciti a impedire all’esercito ucraino di arrivare fin lì, e dopo oltre 7 mesi hanno iniziato a intensificare l’attacco contro le forze ucraine. Queste oggi sono quasi completamente fuori da Kursk, e i russi hanno attraversato il confine in territorio ucraino a Sumy.
È troppo presto per prevedere l’esito a Belgorod. Due villaggi, Popovka e Demidovka, sono stati oggetto di molteplici attacchi ucraini. L’Ucraina continua a rafforzare le sue forze d’assalto, l’ultimo dei quali è stato il ridispiegamento a Belgorod della 17a Brigata meccanizzata pesante, il che suggerisce che l’Ucraina pensa di poter avere successo. Il governatore regionale Vyacheslav Gladkov afferma che in totale l’Ucraina ha attaccato più di 20 villaggi. Non ci sono ancora notizie sulle perdite da entrambe le parti.
L’Ucraina potrebbe trarre un temporaneo sollievo morale se riuscisse a mantenere il controllo di alcuni dei villaggi che sta attaccando, ma per quanto tempo nessuno può ancora dirlo.

Nel frattempo, Francia e Regno Unito, e forse altri, stanno lavorando a una nuova idea per immettere forze europee nel conflitto a sostegno dell’Ucraina. L’ultima è che l’Europa (o almeno coloro che sosterranno l’impresa) invierà sia forze aeree che navali in Ucraina. I resoconti affermano che una missione è stata inviata in Ucraina per decidere dove posizionare tali forze se verranno inviate. Gli aerei da combattimento sarebbero vulnerabili ovunque vicino all’Ucraina orientale, considerando le difese aeree stratificate della Russia. Allo stesso modo, le forze navali hanno poche opzioni al di fuori di Odessa, anche se la città è esposta agli attacchi missilistici russi. Putin ha accettato un accordo per una tregua sul Mar Nero, ma questo crollerebbe se Regno Unito e Francia spostassero le forze navali apparentemente per proteggere l’Ucraina. Sia la Francia che il Regno Unito hanno portaerei, ma se possano rischiare tali importanti risorse così vicine alla Russia resta un dubbio considerevole.
Potrebbe essere che il Regno Unito e la Francia, forse anche con il supporto segreto degli Stati Uniti, vogliano proteggere l’Ucraina occidentale nel caso in cui i russi travolgessero l’esercito ucraino e facessero crollare il governo di Kiev. Per fare questo, sia la Francia che il Regno Unito avrebbero bisogno del supporto della Polonia, ma le autorità polacche non hanno mostrato molto entusiasmo nell’essere coinvolte. Se i negoziati per un accordo tra Ucraina e Russia dovessero deragliare, come sembra sempre più probabile, allora la “garanzia di sicurezza” di riserva per una parte dell’Ucraina potrebbe essere un’opzione per l’Europa se davvero credesse di essere minacciata dagli eserciti terrestri russi. Ma le risorse dell’aeronautica e della marina potrebbero rappresentare solo un mossa temporanea per gli europei, che dovrebbero mettere gli stivali sul terreno nell’Ucraina occidentale. Comunque, l’Europa non ha forze dispiegabili in numero sufficiente (né ha scorte di armi) per essere poco più di una presenza, e inoltre gli europei dovrebbero poi aspettarsi una reazione da parte dei russi che potrebbero decidere di attaccare le aree di sosta e i depositi di rifornimenti in Polonia e Romania.

A seconda di come si evolve la guerra e di quante forze i russi sono disposti a ,mettere nel conflitto, la Russia potrebbe raggiungere i suoi obiettivi politici territoriali e locali in un tempo relativamente breve. Gli obiettivi territoriali sono già stati definiti dalla Russia. L’obiettivo politico è quello di costringere la NATO a uscire dall’Ucraina e di cambiare il governo ucraino con uno amico della Russia. Alcuni dicono che la Russia non possa sostenere la guerra, che la sua economia è un disastro e che è politicamente difficile attrarre più coscritti per combattere perché il conflitto si è trascinato a lungo. Se ciò è vero, la Russia non avrebbe una strategia di uscita se non quella di far crollare le sue istituzioni politiche e militari. Questo è un tema ricorrente nei circoli della NATO, ma è perché la NATO non vuole perdere o perché crede davvero a questo scenario?
Una domanda importante è quali misure l’amministrazione Trump è disposta a prendere se il cosiddetto processo di pace si blocca o crolla. Le sanzioni non cambieranno la situazione militare e potrebbero ritorcersi contro un’economia e un mercato azionario statunitensi già nel panico. Inoltre, l’attuale amministrazione sta cercando di cuocere contemporaneamente troppe uova in politica estera e questo può portare a errori e gaffe. Se i resoconti sui piani del Pentagono sono corretti, l’amministrazione vuole contenere non tanto la Russia quanto la Cina. È almeno possibile, dati i limiti dell’arsenale statunitense e lo spiegamento delle sue forze, che Washington sia incline a consegnare l’Ucraina all’Europa. Il sogno della Casa Bianca di grandi accordi con la Russia volti a mettere da parte la partnership russo-cinese pare in gran parte evaporato.
Allo stato attuale delle cose, presto Washington dovrà prendere delle decisioni difficili.
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