In 3 sorsi – L’aumento della capacità ricettiva dei porti con investimenti finanziari nella cantieristica civile e militare, la costruzione della prima centrale nucleare dotata di infrastrutture portuali nel Mediterraneo e i riconoscimenti a livello internazionale della più grande università marittima del Nord Africa, consolidano la marittimità dell’Egitto nella regione.
1. L’ECONOMIA MARITTIMA EGIZIANA TRA PRESENTE E FUTURO
In virtù delle politiche a sostegno della blue economy, l’Egitto manifesta un’elevata diversificazione delle strutture produttive in ambito marittimo, che posizionano il Paese tra quelli più attrattivi di tutto il Nord Africa. Difatti, il Presidente Al Sisi, sin dal suo insediamento, ha deciso di stanziare notevoli risorse per l’ammodernamento delle infrastrutture portuali attraverso compartecipazioni statali, come la Maritime Silk Road Initiative, e accordi privati, come quelli siglati con l’Hutchison Port Holding, l’Hapag-Lloyd e la CMA CGM, finalizzati all’attrazione di nuovi investimenti e risorse. L’Egitto è altresì attivo nell’innovazione tecnologica impiegata alla cantieristica navale, civile e militare: dimostrazione di tale interesse è il memorandum of understanding siglato con Fincantieri. A causa delle variabili politico-militari, che negli ultimi mesi hanno causato un notevole calo dei transiti delle navi da Suez, l’attenzione sulla diversificazione delle infrastrutture marittime che si affacciano sul Mediterraneo è al centro delle politiche economiche e strategiche del Governo egiziano.
2. INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI NELLA BLUE ECONOMY
Nel 2016, il Governo egiziano ha promosso un’iniziativa denominata Vision 2030, con lo scopo di potenziare la ricettività dei porti e attrarre navi sempre più grandi, aumentando la capacità di movimentazione di tutti i carichi liquidi e solidi. L’ammodernamento delle infrastrutture non è limitato solo ai porti che si affacciano sul Mediterraneo, nel Mar Rosso e nel Golfo di Aqaba, ma anche alle catene logistiche, attraverso l’informatizzazione dei sistemi con l’industria interna. Oltre agli investimenti economici, risultano innovativi gli ultimi emendamenti approvati dal Governo: agevolazioni fiscali per gli armatori che iscrivono le navi nei registri egiziani e accesso prioritario ai terminal container per le navi battenti bandiera egiziana.
Di notevole interesse è l’accordo tra Rosatom e il Governo egiziano per la costruzione della centrale nucleare di El Dabaa. Dall’esigenza di edificare una centrale nucleare vicino alla costa è nata la necessità di realizzare una banchina per il rifornimento dei componenti utili alla costruzione e al funzionamento della centrale. Al termine della sua costruzione, la centrale produrrà circa il 10% del fabbisogno elettrico egiziano e 100mila metri cubi al giorno di acqua desalinizzata.
3. LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE ATTRAVERSO LA FORMAZIONE SPECIFICA
Il rilancio infrastrutturale e la diversificazione dalle principali fonti energetiche derivate dai combustibili fossili consentiranno all’Egitto di fronteggiare una notevole domanda di lavoro che nei prossimi dieci anni interesserà 80 milioni di abitanti. In ambito marittimo, un importante ruolo formativo è ricoperto dall’Arab Academy for Science Technology and Maritime Transport (AASTMT). L’ente ha la sua sede principale ad Alessandria, con campus dislocati a El Alamein, Cairo e Port Said. È riconosciuta a livello internazionale dall’IMO e nel tempo ha sviluppato partnership con istituti universitari europei come l’Università di Genova. L’AASTMT si prefigge il raggiungimento degli obiettivi principali richiesti dalla Strategia di Sviluppo Sostenibile per l’Africa 2063 e quelli previsti dallo Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, ovvero garantire un’istruzione inclusiva, equa e di qualità.
Di notevole rilievo è la collaborazione tra l’Autorità Nucleare Egiziana e la Rosatom Technical Academy per la formazione dei tecnici che saranno impiegati a El Dabaa. L’interesse reciproco sullo sviluppo del nucleare produrrà collaborazioni in ambito accademico, come quella tra l’Università di Tomsk e le università del Cairo, Alessandria e Ain Shams. In conclusione, la centralità degli investimenti nel capitale umano uniti al potenziamento delle infrastrutture portuali che si affacciano sul Mediterraneo e alla riqualificazione di quelle esistenti nel Mar Rosso, valorizzeranno l’Egitto e la sua biunivocità nell’essere la porta tra Oriente e Occidente.
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