Trump esenta smartphone, pc e chip dai dazi reciproci. E sulla Cina dice: “Xi è intelligente, sono ottimista”
di ILFATTOQUOTIDIANO (redazione)

Donald Trump esenta gli smartphone, i computer e altri dispositivi elettronici dai dazi reciproci, che per la Cina sono fissati al 125%. È quanto si legge in un avviso pubblicato nella tarda serata di sabato dalla Us Customs and Border Protection, l’agenzia doganale statunitense. Le esclusioni riguardano anche le hard drive, i processori per i computer e i chip per la memoria, ovvero prodotti elettronici molto popolari che non sono prodotti negli Stati Uniti. A essere esclusi dalle tariffe sono anche i macchinari per i semiconduttori.
La sospensione delle tariffe potrebbe rivelarsi temporanea. L’esclusione, riporta l’agenzia Bloomberg, deriva dall’ordinanza iniziale che impediva che tariffe aggiuntive su determinati settori si sommassero cumulativamente alle aliquote nazionali. Quindi non è escluso che i prodotti potrebbero presto essere soggetti a una tariffa diversa. Trump infatti evoca da tempo dazi ad hoc per i semiconduttori, anche se per ora non li ha imposti. Inoltre, non è chiaro però se questi prodotti tecnologici saranno ancora colpiti dai dazi che non sono stati classificati dal presidente degli Stati Uniti come ‘reciproci‘.
La mossa di Trump potrebbe aiutare a mantenere bassi i prezzi dei dispositivi tecnologici più diffusi che di solito non sono prodotti negli Stati Uniti. L’annuncio andrebbe anche a vantaggio delle grandi aziende tecnologiche come Apple e Samsung. E contemporaneamente è arrivata anche una primissima apertura a Pechino, dopo il braccio di ferro fatto di risposte e contro-risposte che ha portato i dazi reciproci a livelli mai visti prima. Al culmine dell’escalation, Donald Trump si dice convinto che “arriveremo a qualcosa di positivo” con la Cina e “ottimista” riguardo alla possibilità di trovare un accordo con Pechino che metta fine alla guerra commerciale, innescata da Washington e alla quale l’altra potenza mondiale ha deciso di rispondere aprendo anche, nel frattempo, una sponda di dialogo con l’Europa.
Anche perché – queste le sue parole – il presidente Xi Jinping è “un leader molto bravo, un leader molto intelligente” con il quale ha ricordato di essere sempre andato d’accordo nel suo precedente mandato. In generale, Trump ha poi affermato che gli Usa hanno avviato negoziati “con molti Paesi” per i dazi: “Siamo in un’ottima posizione”, ha detto esprimendo la piena fiducia sul fatto che il dollaro “è e sarà sempre la valuta di riserva”.
E ha quindi aleggiato la possibilità di offrire esenzioni ai dazi del 10%, pur insistendo che quella è la soglia base per cercare di negoziare un accordo commerciale: “Potrebbero esserci un paio di esenzioni per ovvie ragioni ma direi che il 10% è la soglia”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca senza specificare quali potrebbero essere le “ragioni ovvie” per le esenzioni. Il presidente americano si è detto anche ottimista sull’andamento dei bond: “Il mercato obbligazionario sta andando bene, abbiamo avuto un piccolo momento ma io ho risolto molto velocemente il problema”. “Voglio che il Paese sia in una posizione economica incredibile, che è dove deve essere”, ha concluso, rispondendo a chi chiedeva se fossero preoccupazioni per i titoli di Stato Usa a spingerlo a cambiare la posizione sui dazi con lo stop di 90 giorni.
FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/12/dazi-usa-cina-trump-xi/7950367/
Commenti recenti