La “selvatichezza” per una nuova morale

di  CLAUDIO RISE’ Luogo degli istinti e delle pulsioni primarie, nido dei comportamenti e desideri naturali dell’uomo oggi  “banditi” e non riconosciuti (a cominciare da quello di Dio), il mondo selvatico della natura incontaminata, è spesso considerato un territorio negativo. Nel migliore dei casi “esotico”, un “parco a tema” per ricchi che possano permetterselo, da confinarsi in spazi precisi, comunque anch’esso con fini di sfruttamento economico, come ogni altro spazio della terra. Cacciandone gli esseri...