Scuola. L’inferno dei docenti trasferiti
di CONTROPIANO (Monica Capo)
Una manciata di “assegnazioni provvisorie” a fronte di quasi 1500 richieste per la scuola primaria solo a Napoli; stessa situazione in Sicilia e nelle altre regioni del sud da cui, all’inizio dell’anno scolastico, sono stati trasferiti “in maniera coatta” i docenti dopo la mobilità straordinaria.
Questo è quello che si sono visti elemosinare coloro che da circa un mese stazionavano ancora in alloggi di fortuna in attesa di capire se almeno per un anno avrebbero potuto restare nella provincia di appartenenza. Sbugiardati platealmente Renzi e la Giannini che avevano dichiarato che da fuori regione sarebbero rientrati tutti, o quasi, proprio grazie alle cosiddette assegnazioni provvisorie.
Eccolo il capolavoro in tutta la sua magnificenza: docenti disperati perché costretti a lasciare a casa figli e genitori invalidi. La Riforma 107, che tutto è tranne che #buonascuola, sta infatti distruggendo migliaia di famiglie nel Mezzogiorno costrette ad enormi sacrifici umani ed economici; se a questo dato si somma il danno alla continuità scolastica che non sarà garantita a causa delle molte cattedre lasciate scoperte al Nord del Paese, si palesa chiaramente il totale fallimento della riforma della #buonascuola.
Su tutto questo processo di riforma bisogna poi instancabilmente evidenziare la poca trasparenza e la disparità di trattamento nel piano assunzionale e nelle procedure di mobilità, visto che una cortina fumogena di media asserviti non ne parla.
I docenti immessi in ruolo in fase B e C, che sono stati i più penalizzati sia dal piano assunzionale previsto dalla L.107/15 che dal piano mobilità contemplato dal CCNL dell’8 Aprile 2016, si sono riuniti di recente e confrontati per discutere di eventuali soluzioni, seppure parziali, che aiuterebbero ad evitare il grande caos nonché l’inevitabile malcontento che si prospettano per i prossimi anni.
Da questo confronto è stato elaborato un comunicato congiunto, con una serie di richieste per loro prioritarie che qui riportiamo.
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Richieste dei docenti assunti da GaE fase C:
1. Deroga al vincolo triennale per la permanenza nella provincia di assegnazione (di cui art. 399 T.U.) in modo che le migliaia di docenti del Sud trasferiti al Nord possano fare domanda di trasferimento dal prossimo anno sui posti che si libereranno per i pensionamenti. Ricordiamo che la L. 107/15 aveva già derogato il vincolo agli assunti ante legem (comma 108) e che questo, che nasceva per docenti titolari su sede per motivi di continuità didattica, non ha motivo di esistere per docenti come noi, titolari su ambito.
2. Inclusione dell’organico di fatto nell’organico di diritto, in modo da ampliare il numero dei posti disponibili e per la mobilità e per le prossime assunzioni.
3. Destinare almeno due terzi dell’orario dei docenti del potenziamento alla didattica: dopo le note MIUR dell’11.12.2015 e del 05.09.2016, in cui si invitavano i DS a formare cattedre miste disciplina/potenziamento, continuiamo ad assistere, anche quest’anno, ad un demansionamento della figura del docente assunto sul potenziamento, utilizzato, il più delle volte, solo per sostituzioni (soprattutto se assegnato a scuole in cui non si insegna la propria disciplina). Il ruolo dei docenti sul potenziamento va normato a livello nazionale con una nota ufficiale del MIUR che ne chiarisca l’utilizzo sulla didattica. Non si può permettere che ogni DS decida arbitrariamente.
4. Conferire titolarità su sede a tutti i docenti, per non incorrere nell’illecita disparità di trattamento (attendendo il pronunciamento del Tar del 20 Ottobre 2016 al riguardo).
5. Programmare l’inserimento del tempo pieno per le scuole del Sud affinchè si uniformino alle scuole del resto d’Italia.
Coordinamento nazionale docenti fase C
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