Risposta ai miei critici
di Andrea Mensa
Questo scritto è la risposta ad un attacco che ho ricevuto, alla mia persona, alle mie conoscenze, alla mia identità.
Nonostante io mi firmi sempre almeno con il mio cognome, e quando dalle regole mi è consentito anche con il nome, o almeno con l’iniziale, è stata messa in discussione anche la mia identità.
Credo che ho solo più da scannerizzare la carta d’identità.
Il bello che tutto questo viene da persone che si rifugiano dietro un nick name.
E questo è il metodo, così ben collaudato in politica e definito “la macchina del fango”.
Ma perché tutto ciò. Perché ho osato denunciare, pubblicamente quello che è il messaggio nascosto che il grande giornalista Paolo Barnard, lancia continuamente in tutti i suoi scritti. (vedi nota )
Oh…. Non lui mi ha attaccato ma alcuni dei suoi più fervidi sostenitori, o almeno qualcuno che usa tali nick names, per cui chi sia effettivamente a contestarmi non posso saperlo.
Dico “grande giornalista” perché così lui afferma di essere, informatissimo, coltissimo, a cui bisogna riconoscergli una capacità di scrivere invidiabile, che sicuramente io non ho.
Messaggio che venendo ripreso e pubblicato su diversi siti, blog, ecc… accessibili via internet, raggiunge una moltitudine di persone.
E io chi sono ? un pensionato appassionato di economia, autodidatta, che ha osato contestare le sue affermazioni in materia economica, e non riportando articoli, testi, scritti di personaggi famosi, ma solo a rigor di logica, come potrà appurare chi andrà avanti a leggere questo mio.
Ma la mia colpa maggiore pare quella di aver evidenziato il messaggio così ben dissimulato nei suoi scritti.
Premetto che, nonostante lo abbia invitato ad un pubblico dibattito, lui non si è mai preso la briga di rispondere a quanto ho denunciato, ci hanno pensato i suoi anonimi sostenitori, ma non si è degnato di rispondere nemmeno alle tante domande postegli.
Occorre ancora, prima di passare nel vivo della questione, fare alcune altre premesse.
La prima è che so benissimo che alle persone non piace esser messe di fronte alle proprie responsabilità.
Chi di fronte ad una persona oppressa, frustrata, a disagio si presenta dicendo “questa situazione non è sicuramente colpa tua, ma di …….” Ottiene immediatamente più simpatia di chi si presenta dicendo ” anche tu hai partecipato a creare questa situazione ….. cerca di capire e rimediare almeno per la parte che ti compete”. Ottiene anche un folto stuolo di ammiratori e persone che apprezzano un tale approccio.
È il classico modo del medico compassionevole, che da l’aspirina dicendo consolatorio “non è nulla , vedrai che passerà”
Io non sono un “medico compassionevole” e se c’è da amputare l’arto, anche se so che non fa piacere, questo sostengo.
E per questo sostengo che noi Italiani abbiamo come caratteristiche del nostro stereotipo l’opportunismo, l’ipocrisia, l’irresponsabilità.
A questo punto chi non ama sentirsi dire la verità può smettere di leggere, perché se è vero che non ho mai fatto sconti a me stesso, non ne faccio agli altri.
Stiamo vivendo un’epoca difficile, una crisi ha attanagliato la nostra società e ha prodotto disagi e dolori a tante persone, e sicuramente non è ancora finita, perché il desiderio di nascondere gli errori, di mascherare le responsabilità di governanti criminali, ha creato, sta creando le condizioni per una crisi ben peggiore.
Di quelle crisi che storicamente sono sempre state affrontate con delle guerre, che tutto giustificano, tutto ricoprono e soprattutto fanno pagare sempre e solo ai più deboli il prezzo di tanta perversione.
E di fronte a questa prospettiva, non mi sento di dire “è colpa di questo e di quello” atteggiamento che illustrerò e che demolirò in seguito, ma porto di fronte a noi tutti le nostre responsabilità individuali e collettive, che purtroppo non sono poche.
Responsabilità pesanti anche di chi ha organizzato, diffuso, “venduto” a persone impreparate e credulone, desiderose solo di dedicarsi ai loro piccoli affari privati, un concetto di democrazia falso e mistificato.
Certo, sono purtroppo consapevole che basta avere a disposizione molti media, per diffondere idee e credenze.
Qualcuno disse “una falsità basta ripeterla cento, mille volte, e diventerà verità” ma anche se tutti sostenessero che 2+2 fa 5 io continuerò a sostenere che fa sempre e solo 4.
E per diffondere il suo messaggio deresponsabilizzante Barnard ha cavalcato due argomenti principe:
1) Il debito pubblico è originato e sostenuto dal sistema bancario in mano a una perversa congrega.
2) La soluzione di tutti i mali economici consiste nel riappropriarsi della “sovranità monetaria”.
Questi due argomenti, come mi pare evidente, escludono a priori ogni responsabilità dei lettori verso questa ed eventualmente la prossima crisi.
Il lettore è “innocente” nel senso non solo di “non colpevole”, ma anche un po’ tonto, bonaccione, facile da irretire, e questo è purtroppo quanto un popolo come il nostro, ama sentirsi dire.
Se poi questo messaggio gli giunge da molte parti, allora viene senz’altro ritenuto corretto, e chi lo invia, il salvatore della patria.
Ecco, a parte il fatto che ritengo ambedue gli assunti delle fesserie, e cercherò di dimostrarlo in seguito, è prima di tutto che mi oppongo a questo tipo di messaggio.
Che oltretutto contraddice gli assunti.
Perché, se fossero veri tali assunti, tutta e dico tutta la colpa sarebbe di questa entità potente e fumosa che ha causato il debito e ci ha derubato di tale sovranità, ma , e qui la prima contraddizione, a chi ci si rivolge per rimediare a tutto ciò ? a quella stessa entità ? al popolo che dovrebbe cominciare ad invadere le banche, punire i banchieri ?
Ai governanti che dovrebbero denunciare l’espropriazione della sovranità monetaria ? a chi ? ecco qui diventa già abilmente fumoso, impreciso, vago.
E questo “sistema” che elegge dei governanti, che avrebbero il potere di annullare i debiti, di riconquistare la sovranità monetaria, se fosse poi anche vero, da chi è alimentato ? chi è che mette una croce ogni cinque anni e poi, convinto di aver assolto ad ogni responsabilità pubblica, si disinteressa di cosa fanno o disfano, anche perché poi questo “sistema” non gli concede più alcun potere di intervento, nessun potere di cambiare le decisioni che i governanti prendono, siano esse favorevoli o no alla popolazione, che siano coerenti o no con le promesse, seppur vaghe , fatte prima delle elezioni, in un sistema che deresponsabilizza anche i singoli eletti, senza che alcuno debba rispondere del proprio operato agli elettori.
La democrazia, come potere del popolo, non è morta adesso, non è mai esistita, da quando le necessità e le rivendicazioni hanno introdotto la costituzione e introdotto l’organizzazione repubblicana.
Pensare che basti fare una scelta ogni 5 anni, che basti dare alternativamente il potere a partiti, che prima di tutto pensano a non perdere tale potere di determinazione è un’offesa prima di tutto al buon senso.
Partiti collusi, tra loro, essendo la legittimazione da parte del popolo elettore la cosa più importante da ottenere, ma che rappresentano in questo sistema le facce della stessa medaglia.
Ma perché è stato accettato un simile obbrobrio ? Semplice, perché se sotto una monarchia assoluta, sotto una dittatura, una tirannia, il nemico del popolo è evidente, in questo sistema, che prima di tutto afferma “il potere è del popolo”, con chi deve prendersela poi il popolo? A chi deve fare le proprie rivendicazioni ?
Ecco , questo popolo, dovrebbe guardarsi allo specchio, per vedere almeno un compartecipe alla responsabilità di questa perdita di sovranità, e non solo monetaria, per avere accettato prima, e continuato poi negli anni a sostenere e partecipare a questa burletta di democrazia.
Ma se questa è la nostra colpa maggiore, ammettendo che, invece, il potere sia davvero del popolo, allora viene da dire “ma questi governanti delinquenti, che ci hanno precipitati in questa crisi, da chi ricavano il loro potere ?”.
E allora , di nuovo, dovremmo guardarci allo specchio, perché li abbiamo eletti noi.
Ma è meglio sostenere che la colpa è tutta del sistema bancario.
Crea il denaro e poi lo impresta a tutti anche a questo povero stato imbecille che invece di crearselo per conto suo (sovranità monetaria) delega questo compito addirittura a dei privati. Che poi si fanno pure pagare per imprestarglielo.
Nessuno obietta che tutte le volte che lo stato ha emesso denaro in proprio, quel denaro ha perso valore così rapidamente da diventare carta straccia nel giro di pochi anni.
Ma noi non studiamo la storia ….. e questa volta è diverso !
Ma la Gran Bretagna, non ha forse la sovranità monetaria ? la loro banca centrale non è forse posseduta dal tesoro ? e lo stato non è forse indebitato per circa l’80% del proprio PIL ? ma con chi, se la banca centrale è dello stato stesso ? già e poi si permette pure di nazionalizzare due grosse banche praticamente fallite, addebitando l’onere al tesoro. E perché non alla banca centrale ?
Mi sembra che già solo da questo esempio emergano tante di quelle domande senza risposte, volendo applicare questa bubbola della sovranità monetaria.
Ma la cosa più simpatica è la seguente considerazione.
Il sistema bancario impresta il denaro all’8 % ….. è un po’ tanto rispetto al reale, ma voglio esagerare …. Se questo è il tasso a cui impresta il denaro, perché poi comprerebbe titoli del debito pubblico che rendono il 3% ? ma son proprio cretini questi banchieri !!
Ma poi, un’altra domanda mi viene e la formulo con un esempio.
Io creo una bicicletta e la vendo al calzolaio per 100 €, ma al calzolaio costa 120 perché ci paga l’IVA.
La settimana seguente io vado dal calzolaio con la famiglia. Comperiamo 3 paia di scarpe per 83€ ma spendiamo 100€ , perché paghiamo l’IVA.
Dunque, se avessi barattato la bicicletta con le scarpe, avrei come minimo un paio di scarpe in più perché nel doppio scambio da 120€ si è passati a 83€. Circa 37€ sono andati allo stato, quasi il 30% per cosa ? per aver usato quel denaro che le banche mi danno all’8%.
Se non me lo dessero le banche, ma lo stato, visto quanto mi preleva pur senza aggiungere nulla alla doppia transazione, senza che gli costi nulla, quanto mi farebbe pagare il denaro che è da emettere e gestire, combattere la contraffazione, pagare uffici, personale e quant’altro per permettermi di prelevare, depositare, custodire, il mio denaro, ma anche di pagare fatture, bollette, assegni, ecc…. per conto mio?
E questo non è forse cosa fa la banca ? la gestione del denaro, non è forse un servizio ?
Non sto dicendo che lo Stato non deve prelevare risorse per pagare i servizi che dà, la sicurezza, la giustizia , la scuola, ecc… sto solo mettendo a confronto cosa fa il servizio bancario per facilitare gli scambi ( ovvero gestire il denaro), e quanto invece si fa pagare lo stato, sempre in relazione alla stessa cosa , SENZA FARE NULLA IN MERITO. Preleva e basta.
È chiaro che tutto ciò è paradossale, ma perché è sbagliato l’assunto di fondo!
E tutto ciò senza assolutamente voler esentare il sistema bancario dalle sue reali colpe, che però non sono quelle indicate con troppa faciloneria con quei due postulati iniziali.
Per cui, col minor numero di parole, descriverò la realtà, ben diversa da quanto l’illustre giornalista vuol far credere.
Primo punto.
Per partecipare ad un sistema mondiale di monete, lo stato deve essere separato dalla gestione monetaria.
E questo per il semplice fatto che si chiama “conflitto d’interesse” ( cosa peraltro che pare che a noi non interessi proprio, ma agli altri paesi che intrattengono rapporti commerciali con noi, pare invece interessi.. e molto).
Perché questo conflitto ? perché lo stato è gestito da persone che devono farsi eleggere, ed un popolo miope come il nostro ama tanto di più coloro che più danno e poco chiedono.
Immaginate la “stampante magica” in mano al tesoro: non passa nemmeno per l’anticamera del cervello che verrebbe usata al posto di chiedere il pagamento delle tasse ?
E quando ci fossero tonnellate di denaro in circolazione, che valore avrebbe il denaro?
Dare invece il denaro in gestione a qualcuno che lo impresta, raggiunge invece il duplice obiettivo di non costituire un costo diretto, e poi dare a chi crea il denaro il massimo interesse a combattere la sua perdita di valore.
Si, perché l’inflazione danneggia sempre e solo i creditori, che vedono calare il valore di quel denaro dato ieri, e riavuto indietro oggi.
Così lo stato diventa una entità che USA semplicemente il denaro, mentre la sua gestione è affidata al sistema bancario.
Che poi tale sistema si comporti come un affamato parassita nei confronti della società che taglieggia, non l’ho mai negato, ma per ovviare a ciò basterebbe imporre dei limiti precisi all’usura.
E qui il punto secondo.
Già , ma chi dovrebbe porli questi limiti ? ah… già i governanti … quei personaggi che a detta di tutti, dovrebbero essere probi, onesti, competenti, ecc… dei santi insomma, non da eleggere ma collocare direttamente sugli altari, tanto per permettere poi a noi popolazione di dimenticarci completamente della cosa pubblica e dedicarci interamente ai nostri affari!
Lo stato quindi usa denaro che il sistema bancario fornisce.
Lo stato, abbiamo visto con IVA, IRPEF, ecc… raccoglie tasse per pagare i propri dipendenti, le proprie apparecchiature, e tutto quanto gli occorre per funzionare.
E quando non raccoglie abbastanza risorse per onorare tutti i suoi impegni , cosa fa?
Col cappello in mano và sul mercato e chiede denaro in prestito e per averlo firma delle specie di cambiali che si chiamano BOT, CCT, BPT, ecc… e per indurre chi ha i soldi ad imprestarglieli offre anche degli interessi.
Ma un debitore serio, onesto, cosa dovrebbe fare ? alla scadenza restituire il denaro più gli interessi.
Ma per far ciò avrebbe dovuto aumentare le entrate, quanto necessario per la normale conduzione più una certa quantità per avere, alla scadenza delle “cambiali” di che pagarle.
Ma per far ciò avrebbe dovuto aumentare le tasse, ed abbiamo già visto come questo sia aborrito ( almeno nei confronti della popolazione più ricca e facoltosa) dallo stato, ed allora alla scadenza che fa ? firma più cambiali. Un po’ per rimborsare i capitali avuti, un po’ per gli interessi maturati, ed un po’ perché ovviamente anche questa volta si trova col bilancio in rosso .
Tanto il problema eventualmente l’avrà chi governerà dopo, ovvero vantaggi a me adesso, costi a chi verrà poi.
Ma chi è che fa tutto ciò ? il governo nella figura del ministro del tesoro !!
Già …. Ma chi l’ha eletto questo governo ? ah…. Già…. Quel popolo che è “innocente” , che non vede, non sente, non sa, che crede alle belle favole, che vota una volta ogni 5 anni , ma poi ha gli affari suoi cui pensare …. E questi non sono affari suoi ? quando oggi ogni cittadino vivente, bambino o vecchietto ha più di 30.000€ di debito pubblico sulle spalle, accumulato in 30 anni di malgoverno, quando 80 milioni di tasse riscosse vanno solo a pagare interessi, allora è colpa delle banche, della mancanza di sovranità monetaria, ecc… ma della popolazione no ! quelli sono “innocenti” !
Già è la nuova teoria sul fatto che se una persona si indebita, finisce nelle mani degli usurai, allora la colpa è degli usurai, che esistono, mica di chi si indebita, di chi spende più di quanto guadagna …. La colpa è degli usurai …. Avanti, facciamoli fuori queste sanguisughe …. Già e poi chi ci impresta i soldi ? Senza capire che l’unico modo per far sparire gli usurai , è smettere di indebitarsi.
Ho trattato la cosa in forma ironica per mettere in evidenza il paradosso di chi sostiene queste tesi, tesi che, come ho già ripetutamente fatto, si possono demolire con il linguaggio tecnico.
Ma qui è il messaggio portante, quello che assolve il pubblico dalle responsabilità che sono peraltro oggettive, e più per omissione, che per azioni concrete, creduloneria , nel pensare che possano esserci persone investite di poteri e che non usino tale potere prima di tutto per conservarlo, poi per fare gli interessi propri, e poi, proprio in ultima analisi, per fare anche qualcosa per la popolazione.
Beati quei popoli che non hanno bisogno né di santi né di eroi, perché vuol dire che ognuno si è accollato la sua parte di eroismo e di santità.
Nota. Lo scritto di Barnard a cui alludo è:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8069
ed il mio commento, una critica allo scritto, e non alla persona, è il terzo, che ha scatenato le reazioni, a cui ho sempre replicato, con più o meno cortesia.
Ad un certo punto, ho mandato dei messaggi in PM, visto i toni che stava assumendo la diatriba.
L’altro motivo è stato anche quello di non esporre al ridicolo l’autore, avendo scoperto casualmente che l’omissione di una “E” nel nome di Olivier Hoedman (Hoedeman) dimostrava chiaramente la procedura di copia/incolla, e non di reale conoscenza.
Come quando la maestra scopre chi copia grazie agli errori identici.
A pubblicare il mio PM ha invece provveduto il destinatario, non capendo la delicatezza che avevo usato.
Il fondo del 3d è poi stato un crescendo al quale mi sono rifiutato di rispondere.
Il messaggio di fondo, che contesto, è contenuto in tutte le puntate de :
“IL GRANDE CRIMINE”, di cui, quello indicato nel link è l’11° puntata.
Chiedo scusa ai lettori che hanno tentato di commentare e a quelli che hanno intenzione di farlo. Per il momento non è possibile. Purtroppo non riusciamo nemmeno a pubblicare i commenti nostri (degli utenti)Stiamo risolvendo i problemi che abbiamo. Fortunatamente siamo in grado di postare gli articoli.
Perché preoccuparsi tanto di attacchi personali e insulti in rete?
Io ne so qualcosa e la cosa non mi preoccupa minimamente. Molti nemici, molto onore? Non lo so. Forse non è così e molti nemici vogliono semplicemente dire qualche rottura di scatole in più. La cosa non è però importante – fintanto che si tratta di "aggressioni" verbali, attacchi in rete e simili, e non di veri e propri attentati – perché la cosa più importante è sviluppare i propri progetti con coerenza ed impegno quotidiano, anche se vanno totalmente controcorrente e suscitano la reazione scomposta di avversari e nemici.
Saluti
Eugenio Orso
Caro Andrea,
concordo pienamente con Eugenio.
Tieni conto del suo consiglio. Ne avrai soltanto vantaggi.
ringrazio entrambi per il consiglio.
mia abitudine, e motivo di orgoglio , è rispondere alle critiche, alle domande, alle osservazioni.
le ritengo comunque costruttive perchè rappresentano almeno un feed back alle mie affermazioni.
ultimamente ero stato accusatodi criticare ma non esplicitare il mio pensiero.
richiedendo ciò un certo spazio, non sempre evidenziabile, ho usato questo, chiedendone il permesso alla redazione.
questa è , in effetti una risposta,ma potrebbe anche essere un post di divulgazione, pertanto di interesse più generale.
ringrazio pertanto la redazione ch emi ha consentito in tal modo di prendere i classici due piccioni con una fava.