La vera ragione dell’ostilità americana per la Cina
di VOCI DALL’ESTERO (da Fabius Maximus website)
L’escalation con la Russia di questi giorni mette in ombra l’altra grande rivalità che gli Stati Uniti cercano di gestire, quella con la Cina. In questo interessante articolo dal blog Fabius Maximus, si ripercorre la storia contemporanea delle relazioni sino-americane, tra cooperazione e strategia di contenimento di quella che sul lungo periodo gli USA vedono come una minaccia mortale e inevitabile alla loro egemonia.
Riassunto: gli americani che leggono le notizie sanno che la Cina è il cattivo designato, cosa che giustifica il pieno dispiegamento della potenza degli Stati Uniti per contenerlo. Gli sforzi della Cina per resistere (o anche difendersi) mostrano il suo intento malevolo. Ecco il resto della storia – la storia vera.
Qual è la strategia degli Stati Uniti per gestire la Cina? Per scoprire l’opinione delle élite degli Stati Uniti, per prima cosa guardo al The Economist (o a Stratfor): “They have returned” (Loro sono tornati, ndt), 12 agosto 2010 – “La Cina dovrebbe preoccuparsi meno della strategia di ‘contenimento’ dell’America e di più riguardo al perché i suoi vicini le danno il benvenuto.” il tentativo del The Economist di distrarci dal programma di contenimento dimostra che la Cina dovrebbe preoccuparsi degli sforzi degli Stati Uniti per contenerla. Per capire questo conflitto, cominciamo con la precedente lotta globale.
“La ‘Lunga Guerra’ è un termine per il conflitto iniziato nel 1914 con la Prima Guerra Mondiale e concluso nel 1990 con la fine della Guerra Fredda. La Lunga Guerra abbraccia la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la guerra civile Spagnola, la Seconda Guerra Mondiale, la guerra di Corea, la guerra in Vietnam e la Guerra Fredda. La Lunga Guerra può essere intesa come un unico conflitto combattuto su una questione costituzionale, stabilire quale forma di stato-nazione – fascista, comunista o parlamentare – sarebbe succeduto agli stati imperiali del 19° secolo”.
– Intervista a Philip Bobbit, autore di The Shield of Achilles: War, Peace, and the Course of History (2003) [Lo Scudo di Achille: Guerra, Pace e il Corso della Storia, ndt]
Credo che la Lunga Guerra sia stata vinta dagli “Stati basati sul mercato”, non dagli stati “parlamentari”. Ora gli Stati Uniti tentano di mantenere la loro egemonia sugli altri stati-nazione basati sul mercato – in particolare la Cina. Dal 1950 al 1972 uno degli obiettivi principali della politica estera americana è stato quello di contenere la Cina. Ciò culminò nella guerra del Vietnam, come descritto nella nota del 3 novembre 1965 dal Segretario della Difesa McNamara al presidente Johnson. L’apertura del memo è chiaro (il corsivo è mio).
“La decisione a febbraio di bombardare il Vietnam del Nord e l’approvazione a luglio del dispiegamento della fase I hanno senso solo se sono a supporto di una politica di lungo periodo degli Stati Uniti per contenere la Cina comunista. La Cina – come la Germania nel 1917, come la Germania in Occidente e il Giappone in Oriente alla fine degli anni ’30, e come l’URSS nel 1947 – si profila come una grande potenza che minaccia di minare la nostra importanza ed efficacia nel mondo e, più sul lungo periodo ma più minacciosamente, di organizzare tutta l’Asia contro di noi.
“La politica di lungo periodo degli Stati Uniti si basa su una comprensione istintiva nel nostro paese che i popoli e le risorse dell’Asia potrebbero essere effettivamente mobilitati contro di noi dalla Cina o da una coalizione cinese e che il peso potenziale di una tale coalizione potrebbe metterci sulla difensiva e minacciare la nostra sicurezza. Questa comprensione di una chiara minaccia alla sicurezza si intreccia con un’altra percezione – vale a dire, che noi abbiamo la nostra visione del modo in cui gli Stati Uniti dovrebbe muoversi e della necessità per la maggior parte del resto del mondo di muoversi nella nostra stessa direzione, se dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo nazionale”.
Dopo che Nixon andò in Cina, dal 1972 al 2001 gli Stati Uniti hanno perseguito una politica di coinvolgimento. Ma l’inaspettata iper-crescita della Cina l’ha trasformata da partner commerciale e lontana minaccia in un rivale attuale – e dopo il 2001 la politica degli Stati Uniti è cambiata dalla cooperazione al quieto contenimento.
Inizia una nuova era: il ritorno al contenimento
“Signor Presidente, se è questo quel che vuole c’è un solo modo per ottenerlo. Ovvero apparire di persona davanti al Congresso e spaventare a morte il paese. ”
– Il senatore Arthur Vandenberg dice a Truman come avviare la Guerra Fredda. Il 12 marzo 1947 Truman fece esattamente questo. Da “Put yourself in Marshall’s place” (Mettiti al posto di Marshall, ndt) di James P. Warburg (1948). Nel 1941 Warburg ha contribuito a sviluppare i programmi di propaganda per la guerra.
La mobilitazione contro la Cina ha richiesto un blitz di propaganda per demonizzare (di nuovo) il Pericolo Rosso. Con quasi un secolo di esperienza sul punto, il Ministero della Difesa lo ha fatto rapidamente e abilmente. L’America ha sollevato solo qualche lieve resistenza (ad esempio, “China: containment won’t work” (Cina: il contenimento non funzionerà, ndt) di Henry A. Kissinger, un editoriale del Washington Post del 13 giugno 2005).
Nell’aprile 2015 Qiao Liang (乔良) ha tenuto un discorso spiegando come la leadership della Cina vede il proprio rapporto con l’America. Egli è ben posizionato per farlo in quanto è un importante generale dell’Esercito Popolare di Liberazione della Cina (e co-autore di Unrestricted Warfare [Guerra Illimitata, ndt], il rivoluzionario libro del 1999 sulla strategia militare nell’epoca delle armi atomiche e della guerra di quarta generazione). Egli descrive l’America come una potenza imperiale, e la Cina come la sua minaccia più grande e inevitabile.
Egli ritiene che l’America non tema soltanto la crescente potenza economica e militare della Cina, ma la sua crescente influenza globale. Per esempio, nel novembre 2014 la Cina ha lanciato la Shanghai – Hong Kong Stock Connect, facilitando gli investimenti esteri nei mercati azionari della Cina. Più significativamente, nel gennaio 2016 ha iniziato ad operare la Asian Infrastructure Investment Bank (Banca asiatica per l’investimento nelle infrastrutture, ndt) guidata dalla Cina – in alternativa alla Banca Mondiale, dominata da Stati Uniti, Giappone e Unione Europea.
Il generale Qiao Liang crede che gli sforzi per il quieto contenimento della Cina da parte dell’America spieghino gli avvenimenti recenti (enfasi sul quieto: la Quadriennal Defence Review 2014 (rivista della difesa quadriennale, ndt) dice poco sulla Cina). Occupare l’Afghanistan aiuta a bloccare la Cina verso l’Occidente. Ritiene che l’America abbia creato una crisi regionale per trasformare i vicini della Cina in nemici litigiosi. Egli cita l’evento dell’affondamento della Cheonan (2010), la disputa sulle isole Senkaku (le isole Diaoyu in cinese), la disputa sulla secca di Scarborough (l’isola Huangyan in cinese), la prevista (e abortita) protesta Occupy Centrala Hong Kong nel maggio 2014, e la disputa territoriale sulla Piattaforma 981.
Il generale afferma che “la Cina ha usato i movimenti del tai chi (arti marziali cinesi) per raffreddare ogni crisi”. Wikipedia ha una buona voce sul nuovo programma di contenimento della Cina da parte degli Stati Uniti.
Perché la Cina ha costruito quelle basi insulari?
La Cina vede l’America come l’aggressore, che usa ingiustamente il potere militare e geopolitico per accerchiarla. L’America ha invaso molte nazioni dalla Seconda Guerra Mondiale (due nei primi anni di questo secolo). Non possiamo giustamente negare la loro legittima necessità di costruire uno schermo di difesa contro il nostro immenso potere navale e aereo.
Conclusioni
“… Donne sicure di sé e aggressive pronte a svolgere il loro ruolo, che credono in se stesse, nella loro carriera, nel loro diritto di prendere decisioni qui e all’estero, estremamente fiduciose in quello che hanno rappresentato … Sarebbe molto emozionante, e anche meglio, ci sarebbero grandi guadagni a poco costo”.
– Descrizione della nuova amministrazione Kennedy, da The Best and The Brightest [i migliori e i più brillanti, ndt] di Halberstam (il testo originale, naturalmente, si riferisce a “uomini” e non a “donne”).
Le rivalità tra le grandi potenze sono inevitabili. La Seconda Guerra Mondiale dimostra la facilità con cui vanno fuori controllo. Siamo prudenti o paranoici nel fare pressioni così pesantemente sulla Cina, con così poche prove che ci minacci? Potremmo toccare le conseguenze, in quanto la squadra per la sicurezza nazionale di Hillary Clinton è la più bellicosa dai tempi di Kennedy-Johnson – gli esperti che con tanto entusiasmo hanno iniziato la guerra del Vietnam.
fonte: http://vocidallestero.it/2016/10/16/la-vera-ragione-dellostilita-americana-per-la-cina/
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