Cile 1973 vs Venezuela oggi: le tecniche dei media per preparare il colpo di stato sono incredibilmente le stesse
di L’ANTIDIPLOMATICO (Lucho Granados Ceja)
L’annuncio dell’autorità venezuelana che non si può procedere con un referendum revocatorio ha generato una nuova ondata di articoli critici e di opinione in tutti i media di lingua inglese, etichettando il governo socialista in Venezuela come “autoritario” o addirittura come “dittatura”.
Si tratta di una melodia ormai stucchevole e noiosa per tutte le persone che seguono gli sviluppi politici nel paese sudamericano e che l’hanno ascoltato costantemente durante il processo lungo 18 anni noto come la Rivoluzione Bolivariana.
Nonostante il fatto che le credenziali democratiche del governo venezuelano siano state più volte affermate, ad esempio da gruppi che non possono essere considerati parziali a favore del governo, come ad esempio il Carter Center – i media delle corporazioni private insistono con l’etichettatura dell’”antidemocraticità” dell’amministrazione Maduro.
Le corporazioni mediatiche sono pienamente consapevoli che se fossero onesti nel loro reportage sul Venezuela, la narrativa che il paese non sia una democrazia collasserebbe sul peso
delle loro menzogne.
Queste corporazioni private hanno omesso in modo deliberato di omettere gli ultimi sviluppi in Venezuela.
Molte, come ABC News, hanno evitato di menzionare totalmente che il Parlamento oggi in mano all’opposizione di destra non ha adempiuto con una sentenza della Corte suprema, quindi la sua azione non ha valore legale.
I leader della destra venezuelana hanno insistito nel proclamare eletti tre deputati nonostante la loro elezione sia ancora sotto indagine per serie accuse di frode. Nel riconoscimento de-facto dell’autorità della Corte, la leadership del Parlamento venezuelano all’inizio ha rispettato l’ordine e rimosso i tre deputati, per poi rimangiarsi la decisione poco dopo.
Coloro che non menzionano l’affronto del Parlamento alla Corte suprema, come Al Jazeera, sono sempre pronti e veloci ad argomentare che la Corte suprema abbia rimosso alcuni progetti di legge del Parlamento.
Quello che non menzionano è che alcuni di questi progetti di legge sono passati in flagrante violazione della Cosituzione, con la destra che non ha trovato un singolo esperto costituzionale in grado di supportare la sua decisione.
Come esempio, nella sua missione di destituzione del Presidente Nicolas Maduro, la destra ha cercato di diminuire retroattivamente il termine di Maduro. Non bisogna essere esperti costituzionali per sapere che sarebbe contrario al popolo venezuelano che lo ha eletto per servire un mandato di sei anni nel 2013.
A marzo, l’Assemblea ha approvato un progetto di legge molto controverso che garantiva l’amnistia ad una serie di crimini commessi dall’opposizione, incluse le proteste violente del 2014 note come Guarimbas che hanno prodotto decine di morti. I parenti delle vittime hanno denunciato la violenza della destra e hanno combattuto contro una legge che avrebbe assolto per i perpetratori di questa violenza. Il progetto non è mai divenuto legge a causa della sua incostituzionalità.
Le corporazioni mediatiche hanno anche dimenticato di menzionare che nonostante il loro nome, l’opposizione venezuelana è fortemente divisa con differenti fazioni che perseguono differenti strategie.
In realtà, la sola cosa che unisce la cosiddetta MUD è l’opposizione al partito socialista unito del Presidente Maduro.
Questa divisione ha prodotto il ritardo con cui è iniziato il processo per invocare il referendum revocatorio, rendendo impossibile una votazione quest’anno. L’opposizione non è nella posizione di invocare l’ignoranza, dato che gli stessi protagonisti di oggi hanno già tentato un revocatorio nel 2004 contro il Presidente Hugo Chavez.
Per questo, erano pienamente consapevoli che il processo richiede circa otto mesi. Ma l’opposizione pretende, in violazione dell’iter costituzionale, che il referendum revocatorio venga indetto in modo frettoloso. Come risultato di questo, sono state consegnate all’autorità competenti migliaia di firme false, al punto che il processo è stato sospeso. Se l’opposizione avesse seguito tutti i parametri richiesti per invocare il processo revocatorio, il governo sarebbe senza poteri per fermarlo.
Questo è un fatto che non viene mai menzionato dai media privati quando parlano di referendum revocatorio.
La disinformazione e la manipolazione sono il modus operandi dell’opposizione venezuelana e i loro lacchè mediatici, sia domestici che internazionali.
I recenti avvenimenti nel paese rispecchiano il piombo fino al colpo di stato militare del 2002 contro Chavez. Prima di mettere in scena il tentativo di colpo di stato di breve durata, i media avevano demonizzato il governo venezuelano. Lo stesso sta avvenendo oggi contro Maduro.
Nel 2002, l’opposizione di destra ha tentato di delegittimare il governo di Chavez, mettendo in scena proteste che chiedevano la sua cacciata e agli organismi internazionali di intervenire. Lo stesso sta avvenendo oggi contro Maduro.
Il ruolo dei media nel creare le condizioni per un tentativo di colpo di stato erano strumentali, di modo che i sostenitori del golpe potessero andare in televisione a ringraziare i media privati per il loro ruolo. Infatti, è stata questa manipolazione nel 2002 da parte dei media che portò Chavez a creare un sistema d’informazione pubblica, come teleSUR.
La risoluzione rilasciata dall’opposizione dell’Assemblea Nazionale controllata dalla destra ieri ha un oscuro parallelo con un altro episodio tragico nella storia politica dell’America Latina, il colpo di stato in Cile contro il presidente democraticamente eletto Salvador Allende nel 1973.
Solo pochi mesi prima del colpo di stato militare avvenuto l’11 settembre del 1973, il Parlamento cileno ha approvato una risoluzione che accusava il governo di Allende di agire in violazione di legge e chiedeva alle forze armate di agire per ripristinare la costituzione.
Come per il Venezuela di oggi, i media internazionali hanno utilizzato questa risoluzione come prova che Allende era il capo di un regime totalitario. Come per il Venezuela di oggi, la manipolazione dei media ha contribuito a gettare le basi per il colpo di stato.
La coalizione di opposizione sembra essere successivo a quello scritto, chiedendo una grande protesta mercoledì, soprannominata “L’acquisizione del Venezuela,” qualcosa che i sostenitori del governo vedono come uno sforzo di destabilizzazione e un precursore delle tragiche violenze viste nel 2014 o semplicemente l’ennesimo tentativo di colpo di stato.
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