La giungla di Calais … dove i serpenti non hanno la pelle maculata di nero
di COME DONCHISCIOTTE (Rosanna Spadini)
L’Eurozona, terra di predazione e di sfruttamento, vive l’incubo quotidiano di un’immigrazione selvaggia che sta sfociando in fenomeni di violenza sistemica, evocando scene da guerriglia urbana viste finora solo davanti ad uno schermo … però non è 1997 Fuga da New York, il set si è spostato su quel tratto di mare che connette la Francia con l’UK, e il promontorio della paura è oggi la giungla di Calais.
La giungla di Calais brucia in polvere e cenere le sue ultime ore,calais-giungla-smantellamento tra fiamme ed esplosioni si è deciso di smantellare il più grande campo di profughi in Europa. Migliaia di giovani, per lo più africani e afgani, con alcuni siriani e altri arabi, portano i loro zaini fuori dal campo ardente, tra l’esplosione delle bombole di gas che erano state usate per la cottura.
Patrick Visser-Bourdon, il capo della polizia che conduce l’operazione di demolizione, ha detto che gli attivisti che hanno iniziato l’incendio appartenevano al gruppo anarchico dei No Borders, nascosto nel campo durante la notte per sfidare le Forze di polizia con un atto di resistenza. Il gruppo No Borders era stato precedentemente accusato di aver incitato i migranti ad attaccare la polizia francese e a salire a bordo del traghetto per la Gran Bretagna già nel mese di gennaio. Attivisti per l’abbattimento dei confini, hanno minacciato di impedire la distruzione della giungla, attaccando le forze di sicurezza.
Un gruppo di 4.000 migranti ha lasciato subito il luogo volontariamente la settimana del 24 ottobre, sono stati trasportati in autobus in circa 450 centri di accoglienza di molte città della Francia. Per anni la Giungla è servita come base per i migranti che tentavano di attraversare la Manica illegalmente e stabilirsi in Gran Bretagna. Molti sostengono di avere parenti già presenti nel paese, ma il governo francese ha dichiarato di voler cancellare tutti i campi di migranti nella zona di Calais. Oltre alla Giungla, ce ne sono molti altri in un raggio di meno di 100 miglia.
Tra carboni ardenti, vestiti bruciati, resti di cibo abbandonati ovunque, Ibrahim dice «Me ne vado», mentre alle sue spalle le ruspe continuano a distruggere, piantonate dalle divise blu della CRS, la Compagnie Républicaine de Sécurité … «Ma non prenderò l’autobus per essere ricollocato. Non voglio restare in Francia. Se sono arrivato fino a qui dal Sudan, è perché volevo arrivare nel Regno Unito. Ci riuscirò». Gli inflessibili come Ibrahim sono ormai fuorilegge, d’ora in poi chiunque non rispetterà le regole potrà essere arrestato. È già toccato a tre attivisti No border e a una ventina di migranti sudanesi e afgani.
«Sono bastati quattro giorni per demolire quello che era diventato un villaggio, arrivato a ospitare quasi undicimila persone, solo poche settimane fa. Quattro giorni di file con la valigia in mano, braccialetti ai polsi, pullman diretti verso i centri d’accoglienza, gas lacrimogeni, ruspe e incendi», dice Fabienne Buccio, il prefetto del Nord-Pas-de-Calais. Circa 7500 i posti messi a disposizione dal governo francese nelle ultime settimane, all’interno di 287 CAO (Centres d’Accueil et d’Orientation) sparsi in undici regioni, su tutto il territorio nazionale.
Ma gli imboscati della giungla sono molti. «A noi risulta che tra i tre e i quattromila migranti abbiano abbandonato l’accampamento rifiutando di essere portati via con gli autobus, e resta una grande incognita su di loro », rivela François Guennoc, segretario dell’Auberge des migrants, una delle associazioni che censivano la popolazione nel campo.
L’incubo, per molti di quelli che hanno registrato le impronte digitali in Italia, è proprio quello di essere riportati al di là delle Alpi, in base al regolamento di Dublino. «Le baracche sono andate in fiamme, una dopo l’altra. Ormai non c’è più nulla», dice Ibrahim. Tutto è andato a fuoco nel giro di poche ore. «Sulle prime abbiamo pensato fossero stati alcuni migranti afgani», dice Nathalie, giovane attivista No Border, smentendo il capo della polizia «sembrava una sfida contro la polizia. Ma c’è chi parla di militanti di estrema destra infiltrati nel campo, per appiccare il fuoco e accelerare l’evacuazione».
Quanto ai minori resteranno nella giungla, spiega Samuel Hanryon, responsabile della comunicazione di Medici senza frontiere. “In questi giorni sono stati trasferiti nei container bianchi allestiti dal governo. Alloggeranno lì finché non verrà accertata la loro situazione”, afferma. I minorenni, infatti, possono essere ammessi nel Regno Unito attraverso il ricongiungimento familiare previsto dal regolamento di Dublino. Sulla nozione di familiare però le interpretazioni si contraddicono. E poi la notizia che “les enfants” sono rimasti, si è diffusa velocemente, causando tensioni.
http://www.internazionale.it/video/2016/10/18/situazione-migranti-calais
eleclink-luogo-di-realizzazionePerò la giungla di Calais smantellata, con la promessa di migliori condizioni per i rifugiati, in realtà cela una verità nascosta … la costruzione di ElecLink, una grossa infrastruttura anglofrancese di fornitura elettrica, un ambizioso progetto cofinanziato dall’UE, che vanta contratti già stipulati con giganti come la Siemens. ElecLink mira a diventare la rete elettrica per tutta l’Europa, e al progetto partecipano anche conservatori britannici come Lord Levene di Portsoken (ex sindaco di Londra) … che non solo è il direttore di EuroTunnel, ma ha anche supervisionato gli investimenti sulla sicurezza del campo profughi, facendo piovere sul Groupe Eurotunnel 50 miliardi di euro dei fondi europei delle frontiere, ed è anche presidente di General Dynamics UK, che ha ricevuto 135 milioni di sterline per servizi di Intelligence e per lavori di ingegneria per il progetto nucleare Trident (Pandoratv).
Lord Levene, uomo dalle mille risorse e ben attrezzato in relazioni politico massoniche, detiene quattro incarichi di amministratore non esecutivo, in qualità di Presidente di General Dynamics UK Limited e di Haymarket Group Ltd, China Construction Bank (Asia Ltd) ed Eurotunnel SA . Egli è anche membro del comitato congiunto sulla strategia per la sicurezza nazionale, nominato dal Segretario di Stato alla Difesa nel luglio 2010 a presiedere il Gruppo riforma della difesa, un organismo istituito per rivedere le proposte di cambiamenti del Ministero della Difesa britannico.
Poi, non bastasse, la Compagnia ha incassato 682 milioni di dollari dal Governo USA per fornire bombe ai turchi. Allo stesso tempo Mitie, primario costruttore di centri profughi, presieduto dalla baronessa Ruby McGregor, ha ricevuto solo nel 2014 ben 12 miliardi di sterline per operazioni di sicurezza. Intanto in Grecia la compagnia responsabile per le impronte digitali è figlia della ATOS principale appaltatore della NATO per i servizi e le compagnie aeree, quindi una vera e propria speculazione a largo raggio sulla crisi umanitaria che colpisce gli immigrati e prospetta conflitti sociali difficilmente risolvibili.
ElecLink è stato selezionato dalla Commissione Europea come progetto di interesse pubblico che contribuirà al funzionamento del mercato interno dell’energia, nonché a promuovere l’efficienza energetica e lo sviluppo di forme di energia nuove e rinnovabili, e potrà essere implementato per motivi di “interesse pubblico“.
Nel febbraio 2012 i governi francese e britannico avevano emesso un comunicato congiunto al fine di giustificare progetti energetici comuni, tra cui ElecLink: “Riconosciamo l’importanza di sviluppare nuove linee elettriche tra i nostri due Paesi, al fine di rafforzare ulteriormente il collegamento delle nostre griglie, di migliorare la sicurezza dei nostri approvvigionamenti energetici e facilitare l’integrazione delle fonti energetiche intermittenti. Incoraggiamo ulteriori studi per intraprendere sui progetti di interconnessione attualmente in esame, vale a dire il IFA2 guidata dal Réseau de Transport d’Electricité e la National Grid … e ElecLink guidato da Star Capital Partners e Groupe Eurotunnel “. Poi nel luglio 2013 ElecLink è stato incluso nella Griglia dei progetti di interesse comune da parte della DG Ener della Commissione europea.
calais9Intanto a Calais «Missione compiuta, lo sgombero è finito. Nel campo dei migranti non c’è più nessuno» dice il prefetto Fabienne Buccio al termine delle operazioni … però secondo alcune fonti molti migranti sarebbero già rientrati nell’area, conferma la troupe del network francese BFM-TV, che ha filmato l’accaduto.
Nella Giungla di Calais dunque campeggiano diversi pericolosi rettili dal sangue freddo … non tutti però hanno la pelle maculata di nero, indossano luridi cappucci e zaini sdruciti. Orde di disperati, provenienti da realtà disastrose e in cerca di fortuna, dissuadono da ogni tipo di dubbio, rimuovono senza indugio i diritti sociali e sindacali che generazioni di europei hanno duramente conquistato attraverso lunghe lotte politiche, il tutto in nome di un neoliberismo dilagante che pretende libera circolazione di merci, capitali e persone. Però l’oscenità del potere ritorna sul sentiero della speculazione e abita nei palazzi dalle pareti rivestite di stucco veneziano o nelle grandi sale da riunione delle compagnie miliardarie … rivelando tutto l’orrore di questo nuovo medioevo dove la guerra tra disperati serve a celare gli sciacallaggi delle finte democrazie occidentali.
Fonte:http://comedonchisciotte.org/la-giungla-calais-serpenti-non-la-pelle-maculata-nero/
Commenti recenti