FSI all’incontro con gli studenti per il NO a Loreto Aprutino (PE)
Venerdì 28 ottobre si è svolto a Loreto Aprutino (PESCARA) un incontro pubblico sul Referendum Costituzionale e le ragioni del NO organizzato dal collettivo studentesco “Get Up Stand Up“.
Relatori il Prof. Carlo Di Marco (docente di Diritto Pubblico presso l’Università di Teramo e coordinatore per l’Abruzzo del Coord. Democrazia Costituzionale), l’On.le Gianni Melilla (deputato di Sinistra Italiana), Gianluca Vacca (deputato del Movimento 5 Stelle), Nicola Palombaro (segreteria ANPI), Alessio Grancagnolo (Studenti per il NO, noto alle cronache per l’intervento, divenuto virale, in occasione della visita del ministro Boschi presso l’ateneo catanese) e il nostro Lorenzo D’Onofrio.
Evento apprezzatissimo dal pubblico intervenuto (composto non solo da studenti), nel corso del quale sono stati illustrati tutti gli aspetti critici della Riforma Costituzionale, relativamente ai contenuti, al metodo ed ai rischi di una definitiva deriva antidemocratica. Nel corso del dibattito è stata anche sottolineata l’importanza di una riscoperta della militanza politica per la salvaguardia effettiva dei valori costituzionali.
Per il Fronte Sovranista Italiano Lorenzo D’Onofrio ha spiegato le ragioni del nostro NO alla Riforma, sviluppando anche una breve ricostruzione storica sulle riforme realizzate in Italia nel trentennio glorioso di applicazione della Costituzione e sulle controriforme attuate nel trentennio successivo della rivoluzione liberista, soffermandosi sulle connessioni con il percorso di integrazione europea.
Prendendo spunto dagli interventi di altri relatori circa la necessità di una nuova Resistenza, ha quindi invitato a considerare l’appuntamento del 4 dicembre non come punto d’arrivo, ma come l’inizio di questa Resistenza, che dovrà ampliarsi e mirare all’obiettivo prioritario del ripristino e attuazione della nostra Costituzione.
Ha quindi concluso ricordando ai presenti la figura, i moniti e gli insegnamenti del Prof. Federico Caffè, economista della Costituzione e dalla parte dei più deboli, che fino ai suoi ultimi giorni denunciò l’inadempienza della classe politica che si affacciava alle sfide degli anni ’80 all’inderogabile compito di definitiva attuazione della nostra Carta fondamentale e, quindi, all’obbligo di realizzare quelle che il Prof. Caffè chiamava le riforme per le persone comuni.
Particolarmente degno di nota l’intervento del giovane Alessio Grancagnolo, che ha citato il report della banca d’affari JP Morgan sulle costituzioni democratiche dei paesi periferici dell’eurozona e che si è mostrato in linea con le analisi e le posizioni del FSI, che in privato ha dichiarato di aver avuto modo di conoscere ed apprezzare.
La Redazione
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