400mila posti di lavoro in più se Londra esce dall’Unione doganale con l’Ue. Change Britain
di L’ANTIDIPLOMATICO
Un nuovo rapporto del gruppo di pressione Change Britain stima che lasciando il mercato unico e l’Unione doganale con l’UE, la Gran Bretagna guadagnerebbe fino a 24 miliardi di sterline in un anno, o 450 milioni a settimana. Il rapporto calcola il Regno Unito potrebbe guadagnare 10 miliardi di sterline nette all’anno dalla riduzione dei contributi di bilancio per l’Unione europea, tra 1 e 4 miliardi di sterline un anno dalla rottamazione di alcune norme costose dell’UE e tra 8,5 e 19.8 milini dalla conclusione di nuovi accordi commerciali.
Il Regno Unito diventerà un “faro del libero commercio globale” e creerà circa 400.000 nuovi posti di lavoro se Londra deciderà si uscire anche dall’Unione doganale come parte delle trattative sulla Brexit, si legge sul Telegraph. che cita il rapporto di Change Britain. “Lasciando l’unione doganale con l’Unione europea e stringendo accordi commerciali con appena otto paesi stranieri, Londra creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle industrie manifatturiere e nei servizi.”
Utilizzando stime della Commissione europea su potenziali accordi con paesi come l’India, la Cina, il Giappone e il Canada, l’analisi di Change Britain prevede che la Gran Bretagna, concludendo accordi con otto paesi, potrebbe ottenere esportazioni extra per 20 miliardi di sterline e creare 387.580 posti di lavoro nelle industrie manifatturiere e dei servizi.
Michael Gove, l’ex Segretario di Stato della giustizia che sostiene il gruppo, ha detto: “Il Regno Unito ha un futuro prospero davanti a sé se lasciamo l’unione doganale dell’UE e diventiamo un faro di libero scambio globale.
Mentre sigliamo nuovi accordi commerciali con le economie in crescita del 21° secolo, si creeranno centinaia di migliaia di posti di lavoro in tutto il paese, rafforzando le comunità in tutto il Regno Unito e la garanzia che tutti sentano i benefici della crescita economica.
Ma per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo riprendere il controllo della nostra politica commerciale. Solo allora potremo realizzare il pieno potenziale di questa grande nazione commerciale.”
Commenti recenti