Responsabilità, la stanno facendo male
di ALESSANDRO GILIOLI
Secondo il Sole 24 Ore di oggi, la famosa “armonizzazione” delle due leggi elettorali prevederebbe (oltre al premio di coalizione) l’estensione al Senato dei capilista bloccati oggi previsti alla Camera (un lascito dell’Italicum, sopravvissuto alla Consulta) e l’estensione alla Camera della soglia di sbarramento dell’8 per cento oggi prevista al Senato (un lascito del Porcellum, sopravvissuto alla Consulta).
Sono due pessime idee, entrambe. E sarebbe una “armonizzazione” verso il basso.
I capolista bloccati creano un Parlamento in buona parte composto da nominati, da prescelti dalle segreterie dei partiti. Non accorciano ma allungano la distanza tra cittadini e Palazzo, tra elettori e parlamentari.
Una soglia dell’8 per cento significa invece impedire che entri in Parlamento una forza politica (quale che essa sia) con circa due milioni e mezzo di consensi.
In sostanza, quindi, sarebbero due svilimenti della rappresentanza. Già purtroppo presenti, ciascuno dei due, in una delle due Camere. Ma che così verrebbero estesi a tutto il Parlamento. Un peggioramento dello status quo, una “armonizzazione” verso il basso, appunto.
Sempre secondo il Sole 24 Ore, queste due sciagurate scelte sono il frutto di un progetto politico e di una mediazione tra partiti, il cui regista sarebbe Franceschini. Il cui scopo è quello di arrivare a una coalizione che tenga dentro “da Alfano a Pisapia” (benché quest’ultimo abbia escluso di volerne far parte). Comunque, qualcosa che somigli all’attuale maggioranza ma l’allarghi un po’ a sinistra. La soglia di sbarramento all’8 servirebbe per “convincere” la sinistra a stare dentro questo ombrello, perché restandone fuori rischierebbe l’esclusione dal Parlamento. I capolista bloccati ovunque sarebbero invece il risultato di un accordo con il centrodestra per far passare il resto – e comunque consentirebbero a tutte le segreterie un maggior controllo sui futuri gruppi parlamentari.
Se questo è lo scenario, lo stanno facendo male.
In una fase di protesta e disagio – e di crisi della democrazia – la riduzione della rappresentanza è un coperchio di piombo sulla pentola a pressione.
In una fase di protesta e disagio – e di crisi della democrazia – la rappresentanza va estesa, non ridotta.
In una fase di protesta e disagio – e di crisi della democrazia – la distanza tra elettori ed eletti va accorciata, non allungata.
Ecco, appunto.
Franceschini ha definito “coalizione dei responsabili” quella che lui si immagina, “da Alfano a Pisapia”.
Ognuno di una coalizione così può avere l’opinione che crede, ma pensare di farla in questo modo – allungando la distanza tra cittadini e Palazzo – a me sembrerebbe davvero poco responsabile.
fonte: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/02/09/responsabilita-la-stanno-facendo-male/
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