Bitcoin
di Mensa Andrea
Sono stato interrogato riguardo all’idea di emettere una moneta completamente elettronica, esente dal controllo di banche centrali o simili. Faccio qui una disamina del discorso relativo alle monete possibili ed a vantaggi e svantaggi che queste presentano. Come saprà chi mi legge da tempo, io non sono pregiudizialmente contrario a monete locali o alternative, l’unico limite che ci tengo a mettere è quello del non peggiorare , già nell’analisi teorica, quanto disponiamo ora.
Per cosa riguarda le monete locali, il limite consiste nel fatto che il gestore, ovvero chi la emette e quindi detiene il capitale in moneta ufficiale corrispondente alle monete locali emesse, sia sufficientemente controllato da non andarsene con quel gruzzolo. Inoltre deve farsi carico di combattere la contraffazione, e, se non gli riesce, di aggiungere al capitale il corrispondente del denaro contraffatto. Ma di tasca sua (come d’altronde è tenuta a fare ogni banca centrale).
Spiego meglio. Supponiamo che Caio decida di emettere una moneta nel suo paese di Pippoli. Gli abitanti del paese sono d’accordo, e cambiano una certa quantità di euro in Pippoli. Da quel giorno gli scambi all’interno del paese avvengono in Pippoli. Caio si ritroverà a disposizione il capitale corrispondente a tutti i Pippoli emessi, eventualmente potrà investirlo, e dopo un certo tempo distribuire quanto guadagnato, tra i possessori di Pippoli. Ma se si presentasse un falsario che emette e spende Pippoli, questo vorrebbe dire che quel capitale non corrisponde più ai Pippoli in circolazione, e quindi o il capitale viene reintegrato ( a spese del gestore che si è dimostrato inefficiente) o i Pippoli si svalutano.
Altro discorso è legato a monete con valore intrinseco, aureo o argenteo. In questo caso sicuramente non occorre un gestore, se non per verificare in continuazione ch etali monete vengano contraffatte o alleggerite. Una moneta che valga 10€, ad esempio, e che sia in argento, se il bordo viene limato, conterrà dopo tale azione meno di 10€ di argento, argento del quale si è impossessato chi ha limato la moneta. Importante anche che non venga manomessa includendo una “anima” di metallo di minor valore (ad esempio il tungsteno ha lo stesso peso specifico dell’oro). Per le monete con copertura al 100% il discorso è identico, per le banconote che rappresentano il capitale custodito.
Vi è inoltre un punto da tener bene presente. Nelle monete in cui l’emissione sia limitata, difficoltosa,come nei sistemi monetari aurei, è ovvio che la moneta non la si può creare a volontà. Supposta una certa quantità di denaro in circolazione, qualsiasi investimento richiederà un risparmio effettuato prima, a scapito, ovviamente della massa monetaria circolante. Ora, se è vero che rispetto a una quantità di denaro in circolazione che non sia troppa tanto da innescare una riduzione di valore della moneta stessa, il risparmio diminuisce tale quantità, tale sistema viene continuamente assoggettato a carenze di liquidità, difficilmente compensabili da un aumento della velocità di circolazione, se i percettori dei redditi sono salariati, in quanto continueranno a ricevere la paga con le stesse modalità. Carenze di liquidità, fin’ora sempre coperte con stratagemmi, che però, nel tempo minano la credibilità. Mentre una moneta “fiat” ovvero creata, non pone mai problemi, deflazionistici, al massimo li può portare di segno opposto, ovvero inflazionistici ferie! Nelle monete create è il gestore che usa vari criteri per generare e diffondere la moneta, associando tale azione alla responsabilità stessa. Sarà con il controllo dei tassi, con il controllo della liquidità ( quantità di denaro circolante), che cercherà di tenere sotto controllo il valore del denaro stesso. Resta il fatto che essendo tale denaro imprestato , la quantità circolante dipende da quanti prestiti vengono richiesti, perché senza richiedenti prestito, il denaro non arriva nel mercato. Sono dunque due principi alternativi. Denaro con quantità fissa, prima di venire investito deve essere risparmiato. Denaro creato deve in qualche modo essere dato, e soprattutto controllato in quantità affinchè non si inneschino cicli inflattivi. Ricordando che l’efficacia della quantità circolante è anche funzione della velocità di circolazione, la quale dipende proprio solo dal “feeling” o percezione della popolazione, un eventuale controllo di essa può avvenire solo ed esclusivamente come reazione a quanto la popolazione decide di fare. Se aumenta la velocità occorrerà drenare liquidità, e al contrario se diminuisce, tenendo conto che il feeling e la quantità di circolante sono a loro volta legate nell’immaginario della popolazione stessa. D’altra parte, in sistemi a quantità fissa, un eccesso di risparmio ha valenza deflattiva, che finisce in mezzi alternativi di pagamento, con tutti i rischi che simile tendenza può generare.
In ogni caso, poi c’è da considerare il mezzo, con il quale il denaro è costituito. Esso può essere cartaceo, in metallo , più o meno prezioso, oppure elettronico. Dato che in nessuna di tali nature, è impossibile una contraffazione, ovvero una emissione al di fuori di quanto voluto, io continuo a ritenere che un gestore che si faccia carico di impedire o almeno contrastare la contraffazione, e che ne paghi in prima persona le conseguenze sia comunque indispensabile. Che la si chiami banca centrale o ministero del tesoro, o chi si vuole, ma una entità con tali caratteristiche è , secondo me, indispensabile.
Poi esiste il discorso di come far entrare tale denaro nel mercato. Un sistema è il prestito, in cui ogni richiedente, o i suoi eredi, rispondono del capitale avuto disponibile per un certo tempo. Nel caso di denaro con valore intrinseco o con copertura al 100%, essendo il denaro un valore esso stesso, entrerà in circolazione quando qualcuno porterà dei beni reali al gestore, e ne otterrà del denaro in cambio, che potrà trattenere, o spenderlo, permettendo successivi scambi. Poi vi sono altri sistemi, ad esempio l’assegnazione casuale, che però non reputo il massimo della perequazione, oppure la “dote” che significa che ogni persona, raggiunta la maggior età riceve una certa cifra, che dovrà rendere nell’arco della propria vita. Nel caso non la rendesse, interverranno gli eredi, oppure lo stato, a rendere tale cifra.
Ecco quindi, se ho capito correttamente, Bitcoin è un sistema di moneta puramente elettronica, con introduzione , fino a quantità prefissata e invalicabile, mediante una specie di sorteggio tra i richiedenti, e senza gestore responsabile. Personalmente sono più favorevole al sistema della “dote” per due ragioni. La prima è il trattamento decisamente equo per tutti, la seconda è che la quantità totale di denaro circolante aumenterebbe con l’aumentare delle persone, le quali sono complessivamente responsabili della quantità degli scambi. Inoltre sono decisamente favorevole, anche a costo di subirne i costi, ad un gestore responsabile, che si occupi essenzialmente alla protezione dei data base quando si usasse la moneta elettronica, che ritengo quella del futuro.
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La settimana passata ci ha dimostrato che le parole hanno perso senso non solo in Italia. Il governo del Regno Unito è alle prese per cercare di dimostrare circa le proprietà espansive che una stretta fiscale …. Poi vedremo quali altri paradossi riusciranno a rifilare ai poveri sudditi. Ma noi non ci tiriamo indietro e lanciamo la nostra erudita parlamentare on. Barbara Saltamartini che afferma sicura e senza ombra di dubbio che l’OPA su Parmalat ” è ferma, è stata fermata” bontà sua, che freni ! ma a sua insaputa procede tranquillamente ….. già, quest’Opa disubbidiente. Poi, dopo il riposo del primo maggio la notizia sconvolgente …….. Osama Bin Laden è stato ucciso ….. ah si ? quale ? visto che le foto note del famoso terrorista, sono di almeno tre individui diversi, a meno che non siano state ricavate col kit dell’investigatore perfetto, completo di vari e diversi occhi, nasi, bocche, orecchie ecc… con le quali comporre praticamente infiniti volti. Poi si correggono subito dopo aver pubblicato la foto …… già , una foto taroccata di almeno 4 anni fa . Povero Osama , condannato a morire per quattro anni consecutivi fintanto che si sono decisi a promuovere l'ex generale Petraeus, comandante in capo delle forze USA in Afghanistan, che è diventato capo della CIA. Giusto ! ha sconfitto Bin Laden. Mentre l'ex capo della CIA, Leon Panetta, va a guidare il Pentagono. Eh, cribbio, un premio ci voleva no ? già, ma perché glielo hanno dato due giorni prima che completasse la memorabile impresa ? ma gli americani sono sempre avanti in tutto, anche ai fatti. Lascio a ogni lettore il gusto di cercare di capire quanto sia realistica la notizia. Ma le borse ci hanno creduto, tanto pare che ormai credano anche all’arrivo di mago Merlino, basta trovare una scusa per poter inanellare l’ennesimo rialzo. Già . intanto l’oro quotato in dollari sfonda i soffitti verso nuove vette ….. ma mica sarà invece il dollaro che precipita? Ai posteri l’ardua sentenza.
Molto interessante.
Hai parlato, però, del profilo strutturale. Ossia dei requisiti che sarebbe necessario rispettare. E hai segnalato problemi che potrebbero verificarsi nei vari "sistemi".
Non hai chiarito, invece, ciò che, evidentemente, davi per scontato: quale vantaggio deriverebbe dall'esistenza di una moneta concorrente ad altra ufficiale?
@ stefano
hai ragione, davo per scontato, viste tutte le polemiche su signoraggi e sovranità monetarie, che il problema che viene evidenziato da tutti coloro che cercano "soluzioni" fosse noto, ma lo ripropongo.
se si considera tutto il denaro in circolazione, e parlo di M1, ovvero circolante più conti correnti o postali, e si sa che tale denaro è imprestato, allora la domanda è chi dispone di questa quantità enorme di titoli di credito ?, pensando, ad esempio che a ogni debito corrisponda una cambiale, o qualcosa di simile, in mano a qualcun altro, che risulterebbe quindi proprietario di una ricchezza enorme.
alcuni arrivano a pensare che tale montagna di titoli di credito corrisponda al debito pubblico, facendo così un minestrone di tutto quanto ha nel nome "debito" o "credito".
vero che il sistema bancario che ha emesso, creandolo dal nulla, tutto il denaro ha un credito, un credito enorme su cui lucra un interesse, ma è un "CREDITO NON COMMERCIABILE" ovvero rappresenta una ricchezza "NON SPENDIBILE", per il semplice fatto che nessuna altra entità potrebbe generare alcunchè per "comprare" tale credito.
ma se io emettessi una "moneta locale" qualsiasi, e la facessi circolare, e la emettessi facendo un cambio 1 a 1 con la moneta ufficiale, allora in corrispondenza di ogni valore della moneta locale circolante, io avrei nella mia cassaforte una quantità corrispondente di euro.
ma gli euro io poi li posso usare al di fuori di quella realtà locale. potrei investirli, e guadagnarci sopra, e magari, se onesto, riversare tutto l'utile nella cassaforte, facendo così aumentare il valore del denaro locale, avendone migliorata la ragione di cambio.
per cui una unità della moneta locale, varrebbe, di giorno in giorno, sempre più euro.
ma se i miei investimenti andassero male, e invece di aggiungere valore al capitale, ne perdesse, e come spesso accade, non lo riconoscessi pubblicamente, annunciando "signori, mi spiace, il vostro denaro locale da oggi vale meno euro" e mascherassi la perdita con il capitale stesso, allora il tutto si trasformerebbe in un gigantesco "schema Ponzi", ovvero una truffa.
la stessa cosa se mi appropriassi di tutto o parte del capitale nella cassaforte.
come ho detto, il fascino di poter disporre del capitale corrispondente al denaro circolante, è molto alto, ma è anche molto facile, non comprendendo bene i meccanismi, trasformare un'idea positiva, in una truffa colossale.
spero di esser stato chiaro.
No. Non ho capito. Se il gestore che cambia moneta locale con moneta ufficiale non può utilizzare la moneta ufficiale ad esso consegnata non avremmo un aumento del denaro circolante; né avremmo crediti senza interesse, perché il cittadino che si fa consegnare la moneta locale dando in cambio quella ufficiale ha semplicemente una moneta anziché un'altra. Se invece vuole più moneta, perché deve investire, dovrà chiedere un prestito. Se chiede un prestito in moneta locale sarà comunque previsto un interesse. Se il gestore può utilizzare la moneta ufficiale, avremmo ugualmente prestiti ad interesse e in più avremmo un potenziale raddoppio della moneta. So di sbagliare. Spiegami tu.
@ stefano
non esistono alternative o prima risparmi e poi spendi o prima spendi e poi risparmi.
come ho detto, una moneta locale ben gestita, può generare un extra capitale che può essere impiegato o come prestito, o come rivalutazione. l'impiego come prestito, se esso verrà onorato, diventa esso stesso una rivalutazione, per cui una gestione conservativa di tale guadagno dovrebbe prevedere una percentuale massima da dare in prestito, ed il restante da mantenere come garanzia.
il creare denaro, senza copertura, è esattamente quallo che fa l'attuale sistema bancario. volessi farlo tu comemoneta locale, al massimo potresti farlo a interessi minori, ma, visto che anche nel sistema bancario gli interessi costituiscono il "guadagno" esso deve come minimo coprire le spese di gestione, ed eventualmente un fondo di sicurezza o garanzia contro i default.
ogni altro sistema, non può che essere una truffa, che prima o pi manifesta la sua vera natura… a volte ci vogliono anni, ma prima o poi accade.