Banchetto sovranista a Bologna (repetita iuvant)
Sabato 10 giugno il FSI Emilia-Romagna ha fatto il bis col suo banchetto ai Giardini Margherita. Nel corso del pomeriggio io e i soci Luciano Del Vecchio, Sergio Federici e Carmine Morciano abbiamo incontrato la cittadinanza accorsa ai Giardini per godersi l’estate e distribuito molti volantini, soprattutto all’interno dei Giardini, sui prati ai vari gruppetti distesi al sole e lungo i vialetti. Le considerazioni fatte sul volantinaggio in un parco pubblico sono quelle che ho già riportato nel mio precedente resoconto; quanto a fatti interessanti accaduti nel corso della giornata posso dire che ci ha fatto molto piacere incontrare un giovane economista residente a Bologna che ci ha “scoperto” su Facebook e che ha approfittato del banchetto per venire a conoscerci dal vivo: siamo rimasti a chiacchierare per un bel po’ e ci siamo salutati ripromettendoci di incontrarci a breve per una birra e continuare a scambiare idee e punti di vista, dato che le nostre analisi e proposte gli piacciono molto. Un altro incontro interessante è stato con due ragazze ventenni che hanno notato il banchetto, si sono avvicinate e dopo averci rivolto la domanda: “cos’è il FSI???” sono rimaste a parlare con noi per un buona mezz’ora: dopo un’iniziale (e forse fisiologica, data la propaganda unioneuropeista in cui siamo cresciuti) difesa di alcuni aspetti a loro dire positivi della UE (a cui noi abbiamo comunque ribattuto) ho potuto notare come ascoltassero con grande interesse la nostra storia “non ufficiale” della UE, dell’Euro e delle implicazioni di questi “mostri” per la nostra società. Trovo sempre stimolante affrontare discussioni dal vivo sul FSI e sulla riconquista della sovranità perché la mole di temi che si finisce per poter toccare è immensa e le discussioni potrebbero durare ore: tuttavia mi rendo anche conto che, preso dal desiderio di voler trasmettere una gran quantità di informazioni (tutte importanti ed emotivamente “scottanti”), e posto che in questo caso non si tratta di un classico comizio, si può rischiare di “schiacciare” l’interlocutore neofita: meglio probabilmente fornire degli opportuni spunti iniziali per smuovere il pensiero critico e cercare poi il più possibile un dialogo, in modo che (socraticamente) l’interlocutore venga portato attraverso il suo stesso ragionamento e la sua esperienza a comprendere che quello che gli è stato raccontato finora non è la verità. Abbiamo discusso di queste questioni “comunicative” tra di noi e il prossimo sabato avrò occasione di provare ad aggiustare il tiro. L’autocritica che mi faccio è che non devo cascare nella trappola di voler dimostrare a me stesso che “ne so”, ma che il punto è che il cittadino con cui mi confronto possa davvero sentire interiormente che le sue “credenze” sono state scosse. Ci sono poi stati altri incontri interessanti, e spesso cogliamo, dopo magari un’iniziale timidezza, la gran voglia di molti di arrabbiarsi, di sfogarsi nei riguardi di una politica che viene percepita come incapace di rispondere realmente alle esigenze più fondamentali dei cittadini, anche se, purtroppo, in molti casi la percezione del nesso Euro/UE e declino socio-economico del nostro Paese è ancora di là da venire. Ma (anche) per questo ci siamo noi del FSI. Ci libereremo!
Antonio Gisoldi
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