Diplomazia del gas contro le guerre
di ALBERTO NEGRI
L’Eni è un attore geopolitico per eccellenza, l’unico che abbiamo di questa portata. È il motore degli interessi strategici dell’Italia nel mondo, ha detto qualche mese fa il presidente del Consiglio Gentiloni, il primo capo di un governo italiano a entrare nel quartiere generale di San Donato.
L’Eni è un protagonista per storia e vocazione del suo fondatore, il comandante partigiano Enrico Mattei: sua la battaglia nel primo dopoguerra per non liquidare l’Agip nelle mani degli americani, quella condotta contro le Sette Sorelle per entrare sul mercato iraniano sbarrato dalle multinazionali anglo-americane, sua l’avventura mediterranea, con la decisa apertura ai Paesi africani e del Medio Oriente con i quali solidarizzava per il passato coloniale, al punto di finanziare il Fronte di liberazione algerino anti-francese. Senza dimenticare i rapporti con Mosca, quando Mattei, in piena guerra fredda, importava il petrolio russo a prezzi da saldo.
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