di L’INTELLETTUALE DISSIDENTE (Daniele Perra)

Il Maggiore Generale Issam Zahreddine, comandante della 104° Brigata Aviotrasportata della Guardia Repubblicana siriana, è caduto, vittima dell’esplosione di una mina mentre conduceva un’operazione speciale a Saqr Island nei pressi di Deir ez-Zor. La città che sotto la sua guida militare, grazie alla sua pluriennale resistenza contro l’assedio jihadista, è stata capace di scrivere una delle pagine più eroiche nella storia dell’opposizione del popolo siriano all’aggressione di fanatici e vili mercenari al soldo di potenze straniere.

Originario di Tarba nel governatorato di As-Suwayda, regione che comprende un’ampia parte della Jabal al-Druze (montagna dei drusi), Zahreddine, nato nel 1961, ha dedicato tutta la sua vita alla Siria fino a diventare estremamente popolare nell’intero Levante per la sua abilità nel mestiere delle armi a seguito dell’inizio dell’attuale conflitto. In servizio fin dal 1980, il Generale è stato erede della nobile tradizione guerriera della popolazione drusa, divenuta tale nel periodo della dominazione crociata in Terra Santa e nella fascia costiera della Siria. Una particolare componente etno-religiosa che solo con estrema difficoltà venne successivamente assoggettata alla dominazione ottomana. I drusi, noti anche come “figli della grazia”, sono una setta religiosa ed iniziatica con una discendenza diretta dall’ismailismo, seppur ampiamente influenzata da induismo, cristianesimo ed ellenismo, la cui genesi viene fatta risalire ai tempi del califfato fatimide d’Egitto. All’origine della setta religiosa vi sarebbe stata la volontà del riformatore Ahmad Ibn Ali Ibn Hamza di dare vita ad un movimento unitario capace di sincretizzare tutte le diverse correnti dell’Islam. Al centro della complessa teologia drusa (termine dispregiativo che deriva dal nome del predicatore radicale Anushtekin ad-Darazi) vi è l’idea della spoliazione di Dio di qualsiasi attributo e l’idea che il principio divino o intelletto attivo (aql al-fa) si possa manifestare in forma umana: una manifestazione che si è avuta con il califfo fatimide al-Hakim nell’XI secolo. Oltre alla via esoterica dell’ascesi mistica verso l’esperienza della luce divina, i principi della religione drusa si rispecchiano nelle azioni pratiche e morali di ogni credente. Così onestà, lealtà, altruismo e sacrificio patriottico diventano i perni attraverso i quali costruire una vita retta nella speranza di assurgere ai gradi più alti al momento della morte e in vista della successiva reincarnazione dell’anima.

Alla pari degli alauiti, i drusi vennero bollati come eretici nel 1305 da una fatwa di Ibn Taymiyyah (il teorico hanbalita che, a torto o ragione, viene considerato come l’ispiratore medievale degli odierni movimenti legati al salafismo-jihadista) che invitava al jihad contro ogni musulmano non sunnita ed al loro sterminio.

Ed è proprio in quest’ottica che la risolutezza con la quale Issam Zahreddine è stato capace di lottare contro il tentativo di trasformare la Siria, sin dall’antichità centro di irradiamento culturale e religioso di primo piano nonché paese storicamente multiconfessionale, in qualcosa che non è mai stata, ovvero nell’avamposto dell’omologazione anti-tradizionale dell’Islam wahhabita, assume una rilevanza ancora più importante. La lotta che gli uomini come il Generale Zahreddine hanno portato avanti, e continueranno a portare avanti anche senza di lui, è una lotta contro la distorsione di quella che è ed è sempre stata l’essenza stessa della Siria. Ed in questa prospettiva andrebbero intese le sue parole quando invitò coloro che hanno tradito ed abbandonato la Siria a non tornare una volta terminato il conflitto. Di fronte ad un uomo vero, poco conta anche la cecità dell’Occidente e dell’UE in particolar modo che arrivò a sanzionarlo paradossalmente proprio nel momento in cui si accingeva a rompere l’assedio dei jihadisti a Deir ez-Zor.

Si può definire Issam Zahreddine un eroe? Di sicuro è stato capace, con i suoi uomini, di gesta eroiche. E l’onesta, la lealtà ed il sacrificio che hanno contraddistinto la loro lotta li rende meritevoli di questo titolo.

Dunque, onore e gloria al Maggiore Generale Issam Zahreddine, guerriero siriano e druso, martire nella lotta contro l’aggressione imperialista alla Siria!

fonte: http://www.lintellettualedissidente.it/cartucce/issam-zahreddine-e-caduto/