Gazebo tosco-emiliano a Scandicci (FI)
Sabato 28 ottobre è il giorno del secondo banchetto interregionale tosco-emiliano programmato dall’estate. La giornata appare subito luminosa, la temperatura perfetta per una bella giornata di militanza. Verso le 9 arriviamo al mercato di piazza Togliatti io e Luca Russi, per montare il gazebo e il tavolino. Montaggi effettuati, volantini e una copia della Costituzione in bella evidenza e si parte subito. La giornata, se dal punto di vista meteorologico è perfetta, da quello della data non è dei migliori. Il posto assegnato si trova tra un gazebo del M5S e quello, un po’ più distante, dell’ANPI e di MDP. Oltre, non visibile, quello del PD. Insomma, siamo in cinque e noi siamo pressoché sconosciuti su questa piazza, se si esclude il volantinaggio fatto proprio qui per il referendum costituzionale lo scorso anno. Le persone passano, molte rifiutano il volantino e altre commentano a mezza voce il termine “sovranista”. Non passano dieci minuti che arriva la prima provocazione che mette a dura prova la nostra pazienza: “Fascisti!” “Siamo per la Costituzione e la sovranità popolare!” “No, siete fascisti mascherati!” Non sarà l’ultimo della giornata; l’accusa di fascismo è ottima, riflessione già fatta, per neutralizzare il dissenso e escludere il punto di vista. C’è chi la usa consapevolmente in questo modo, chi attacca, come un cane di Pavlov, con questo epiteto se certi temi sono affrontati da una determinata direzione. Portarli alla riflessione a volte aiuta, a volte no. Per distendere gli animi e farci un po’ conoscere, io faccio quattro chiacchiere con un grillino, Luca con i rappresentanti dell’ANPI, lasciando i nostri volantini e prendendo i loro. Sappiamo di non averli troppo convinti. I M5S continuano a pensare di avere accanto un simil-Casapound (lo diranno nel pomeriggio a chiarimento ultimato). L’ANPI ribadirà sempre nel pomeriggio che non si fida: se gli tocchi l’EUropa, resti comunque un criptofascista. Non serve avere sul tavolo la Costituzione e un volantino con l’Articolo 1; non serve ricordare che la sovranità è quella del popolo in uno Stato nazionale e che la perdita di sovranità del secondo comporta la perdita di sovranità del primo. Non serve. Del resto non siamo in piazza per convincere loro, continuino pure i loro stanchi banchetti rituali, noi abbiamo altro da fare. Le persone comunque (siamo qui per loro) si avvicinano per capire. Chi lo fa, ha voglia di parlare. Spieghiamo chi siamo in poche parole e cerchiamo di ascoltare i punti di vista, intervenendo per mettere in evidenza le contraddizioni e condurre a una sintesi corretta. La cosa è difficile. Quello che emerge è genericamente un misto di rabbia e spaesamento. Il senso di tradimento subito dalla politica rende difficile la proposta. Significativo nella prima mattinata è l’incontro con un uomo, padre e nonno che ha capito la fregatura dell’UE ma punta soprattutto il dito sulla corruzione italiana. La rabbia per una sinistra che ha tradito con l’abolizione dell’Art.18 è veemente e commovente in certi tratti. Verso le 11 arriva la delegazione degli amici bolognesi. Carmine Morciano, Angela Pedrini, Luciano Del Vecchio e Antonio Gisoldi partono subito lancia in resta. Carmine e Luciano spariscono tra i banchi del mercato a volantinare ai dettaglianti. Angela e Antonio, presidiano il viale davanti a noi con i volantini. Continuano gli incontri. Paola, una simpatizzante di lunga data ci lascia la mail e chiede di avvertirla in caso di nostri eventi. In sequenza arrivano anche Alessandra, amica di Angela e Julia Innocenti socia FSI di Prato e collaboratrice di AAP che ha approfittato dell’occasione per conoscerci di persona. Luca ed io approfondiamo alcuni temi con lei e ci ripromettiamo di organizzare entro l’anno una cena sovranista. I volantini circa 150 a inizio giornata, cominciano a scarseggiare già verso le 14. Pranzo a birra (33 cl, nazionale per lo più) e panini; Antonio scopre piacevolmente il lampredotto (i banchetti interregionali servono anche a questo). Verso le 14.30 ricomincia il passaggio delle persone. Antonio ferma un ragazzo che è molto interessato alle nostre posizioni e ne sposa la maggior parte. Questo incontro è incoraggiante perché al di sotto dei trent’anni è difficile trovare persone che siano disposte a fermarsi o addirittura a prenderlo, il volantino. Il filo conduttore della giornata continua ad essere il solito. Molta rabbia e incapacità di dirigerla. Interessante il colloquio di Luca con un dettagliante che esponeva il cartello “No Bolkenstein” sul furgone: nessuna apertura verso nessuna forza politica che si facesse promotore di quell’istanza; volontà di “fare da soli” e “non ci serve nessuno”, “tutti ci cercano per sfruttarci e poi ci lasciano soli”. Un signore ha capito perfettamente come l’UE sia una trappola e ne spiega i risvolti macroeconomici; “ma l’UE si autodistruggerà” e comunque “non si può far nulla contro la globalizzazione”. Lo spaccato è un insieme di consapevolezza a sprazzi e mancanza di sintesi che, ci rendiamo conto, è estremamente difficile. Il nostro ruolo è proprio quello di condurre alle conclusioni corrette, lavorando per interpolazioni e cuciture. Parlare con le persone e sapere ascoltare, anche, aiuta nel trovare, magari la prossima volta, le parole giuste e la riflessione giusta. Il pomeriggio continua con un dibattito aperto con i militanti a cinque stelle che vede impegnati soprattutto Carmine, Luciano e Antonio. Il voltafaccia sull’uscita dall’euro, a sentire loro, non è mai avvenuto. Semplicemente non ne parlano, perché non conviene, poi quando potranno ricevere il mandato dai cittadini, sapranno portare nelle istituzioni la loro voce. Portavoce e onestà, insomma, sempre la stessa storia. Verso le 15.45 Carmine, Luciano, Angela e Antonio ci salutano. Hanno da prendere la “tranvia del trentennio glorioso”, così l’abbiamo ribattezzata, visto che da Piazza Togliatti dove ci trovavamo, devono salire alla stazione “Resistenza”, passare per “Aldo Moro” e scendere a “Nenni” per riprendere la macchina e tornare a Bologna. Subito dopo, arriva Michele Cervone, da Lucca, socio che si è recentemente aggiunto alla pattuglia Toscana. Con lui e Luca diamo via gli ultimi volantini. Verso le 17 smontiamo tutto e chiacchierata fin verso le 18. Il primo banchetto del FSI a Scandicci è finito. Tra un mese il prossimo. Ci libereremo.
Iacopo Biondi Bartolini
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