Banchetto FSI Liguria a Genova
Regale, addossata ad una collina alpestre , superba per uomini e per mura , il cui solo aspetto la indica Signora del mare : Genova.
(Francesco Petrarca )
Le parole del poeta ci riportano alla memoria , una cartolina illustrata di una città ricca di impulsi culturali , cantata da poeti di molte nazionalità. La giornata genovese (10 dicembre, ndr), alla presenza di Fiorella Amoruso e della sottoscritta, è iniziata dalla stazione di Brignole , dove ci ha raggiunto Davide Visigalli accogliendoci con estrema empatia. In quell’edificio possente con una stretta di mano, abbiamo iniziato la condivisione di pensieri e stati d’animo. Tra i vicoli della città ci siamo incontrati con Pietro Santoro che si è unito a noi. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, siamo stati tutti quanti propositivi nel voler intraprendere un itinerario storico che ci ha portati ad uno dei mercati più antichi della città. In seno a quella scenografia antica, popolare e ricca di tradizioni abbiamo assaporato alcune pietanze, espressione di una città a vocazione marinara. La degustazione di un ottimo vino “DOP ITALIANO “, ha accompagnato le nostre riflessioni sulla situazione politica ed economica italiana ed europea. L’aspetto informale del dialogo ha permesso un confronto schietto. Gli interni del ristorante proponevano un viaggio cronologico in una Genova profondamente populista. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto la via XX settembre con un animo fiero da veri sovranisti. In quello scenario architettonico sovrastato dal Ponte Monumentale, ci siamo collocati in uno spazio libero sotto i portici. La nostra sistemazione è stata accompagnata da un cromatismo vivace del nostro tricolore. Il colorismo si mescolava alle luci di un’atmosfera natalizia e a quelle dei palazzi liberty. La fusione, tra una Genova storica e l’aspetto commerciale, era palpabile con le mani, i mosaici sul pavimento erano i tappeti di una Genova dinamica. In tutto quel dinamismo sociale abbiamo fin dai primi momenti sperato in una visibilità, in grado di suscitare curiosità. Il volantino oltre a proporre i chiari punti programmatici a livello nazionale , si sposava bene con un foglietto. Il foglietto mostrava un’Italia del 1847, quando secondo l’esempio di Giovan Battista Perasso, detto il Balilla, molti patrioti attraversarono Genova con il tricolore. In tempi seppur diversi anche noi come quei patrioti, tramite un volantino e con un animo semplice, abbiamo raggiunto i variegati salotti sociali della città. Ci siamo insinuati nella quotidianità di interi nuclei familiari con interventi semplici, diretti ed umili. I tragitti delle persone sono stati e saranno le nostre strade da percorrere. Tuttavia l’atteggiamento di alcuni passanti è stato di riserbo e pregiudizio. Questa chiusura e riservatezza è sintomatica di una società civile sopraffatta da una paura per ciò che è nuovo. Quel nuovo che pur nel variare dei protagonisti appare e spesso risulta essere vecchio. Una ricetta contenente vari ingredienti: tenacia, naturalità, semplicità, fermezza nei principi, conoscenza, consapevolezza, intraprendenza, umiltà, zelo, ci permetterà di trasmettere all’animo di molti i principi del sovranismo. È doveroso ringraziare Sergio Contu che ci ha deliziato con la sua presenza e un nuovo simpatizzante, che in quel contesto ha deciso di avvicinarsi ai nostri ideali. Concludo con l’immagine del faro storico di Genova “La Lanterna” , per ricordare a tutti che il nostro faro è la Carta Costituzionale Italiana del 1948 .
Giusi Tedesco
Commenti recenti