Elezioni 2018, i risultati: M5S primo partito, nel centrodestra la Lega supera FI
di CORRIERE DELLA SERA
I pentastellati accreditati di un risultato tra il 29 e il 32%, la coalizione di centrodestra fra il 32 e il 36%. Crollo del Pd, che stenta a raggiungere il 20%. Conferme anche dalle prime proiezioni. Ma il dato certo è che al momento non c’è alcuna maggioranza
Le elezioni 2018 hanno due vincitori sicuri: il Movimento 5 Stelle, che diventa la forza politica più votata sfondando quota 30%; e la Lega di Matteo Salvini, che conquista la leadership del centrodestra, primo tra le coalizioni. E hanno anche uno sconfitto, il Pd di Matteo Renzi, che anche per effetto del sorpasso del Carroccio su Forza Italia, con conseguente spostamento a destra della linea politica, si ritrova di fatto fuori dai giochi per la formazione di una nuova maggioranza ancorché di larghe intese. Ma non solo: si ritrova pure fortemente ridimensionato e al di sotto di quella «quota 25» che avrebbe permesso al segretario di restare sopra la «non vittoria» di Bersani che 5 anni fa si fermò, appunto, al 25,42%. Le proiezioni Swg per La 7 danno i dem addirittura sotto il 20%. Non possono cantare vittoria Liberi e Uguali e +Europa, che ottengono risultati al di sotto delle aspettative con la lista di Emma Bonino che rischia di non superare la soglia del 3% e di conseguenza di non entrare in Parlamento.
Exit poll e proiezioni
Gli exit poll del consorzio Opinio per Rai hanno confermato le previsioni della vigilia: il Movimento 5 Stelle è il primo partito, accreditato di una percentuale tra il 29 e il 32%, nettamente davanti al Pd, secondo, valutato tra il 20,5 e il 23,5%. Tra le coalizioni è avanti il centrodestra, con un risultato complessivo tra il 33,5 e il 36,5%, mentre resta ancora incerto «derby» tra Lega e Forza Italia, che sarebbero quasi appaiate, con il Carroccio tra il 13 e il 16% e gli azzurri indietro di mezzo punto (12,5-15,5%). Più staccato Fratelli d’Italia, dato tra il 4 e il 6%.
La coalizione di centrosinistra dovrebbe raccogliere tra il 25 e il 28%. Potrebbe riuscire a superare la soglia del 3% la lista +Europa di Emma Bonino, valutata tra il 2 e il 5%, mentre nessuna delle altre forze in coalizione con i dem dovrebbe riuscire a centrare il risultato. Liberi e Uguali, infine, viene dato fra il 3 e il 5%. Risultati analoghi anche negli exit poll di Swg per La7: M5s fra 28,8 e 30,8%, Forza Italia fra 13,5 e 15,5, Lega fra 12,3 e 14,3, Pd fra 21 e 23%. Quanto alle altre forze in corsa, Fdi si colloca fra il 4,4 e il 5,4%, Nci-Udc fra 1,8 e 2,4%, +Europa fra 2,8 e 3,4%, Civica Popolare fra 0,4 e 1%, Italia Europa Insieme fra 0,5 e 1,1%, Liberi e Uguali fra 5,2 e 6,2%. Swg ha fornito anche una prima proiezione su dati reali che conferma il M5s primo partito al 33,1%. Il Pd è al 18,7%, Lega al 17,3%, Fi al 14,1%, Fratelli d’Italia al 4,2%, Leu al 3,3%, +Europa al 2,6%, Noi con l’Italia al 1,0%, Insieme 0,8%, Civica Popolare 0,5%. In questa proiezione il sorpasso della Lega su Forza Italia sembrerebbe assodato.
La proiezione sui seggi
Il Consorzio Opinio ha fornito anche una proiezione sui seggi alla Camera: il centrodestra ne guadagnerebbe tra 225 e 265, il M5S tra 195 e 235 , il centrosinistra tra 115 e 155 e Leu tra 12 e 20. La maggioranza si raggiunge a quota 316 ed è abbastanza evidente che al momento nessuna tra le forze che accederanno al Parlamento è in grado di agguantarla con le sue sole forze. Qui un’ipotesi di come potrebbe essere composto il nuovo emiciclo di Montecitorio.
Rosato: «Pd negativo, si va all’opposizione»
Ettore Rosato, capogruppo uscente del Pd alla Camera, ha commentato a caldo che se i risultati fossero confermati dallo spoglio reale per il Nazareno sarebbe una sconfitta. «Gli exit poll si sono dimostrati nella storia molto elastici – ha sottolineato intervenendo a Porta a Porta – ma se questo è il risultato finale la cosa chiara per il Pd è un dato negativo, noi passeremmo all’ opposizione». Esclusa dunque, almeno nelle dichiarazioni a caldo, ogni possibilità di intesa parlamentare con il M5S «rispetto ai quali siamo alternativi».
Maggioranza impossibile
Il quadro politico, come da previsioni, resta dunque incerto. Nessuna coalizione ha raggiunto la soglia del 40% e, qualora i voti reali fossero in linea con gli exit poll, non ci sarà una maggioranza in alcuno dei due rami del Parlamento. La possibilità di dare vita ad un nuovo governo passerà dunque necessariamente da intese tra forze politiche differenti. Una prospettiva che questa volta sembra essere accettata anche dal Movimento 5 Stelle, che nel 2013 aveva respinto le avances di Bersani: commentando i primi risultati, Alfonso Bonafede, deputato uscente e candidato ministro della Giustizia di un eventuale governo pentastellato, ha parlato di «risultato straordinario» e fatto notare che «un elemento certo che emerge da questi dati è che il M5S sarà il pilastro della prossima legislatura». Una dichiarazione che, pur nella rivendicazione della primazia del Movimento, lascia la porta aperta a possibili intese con altre forze politiche. Quali è tutto da vedere.
Anche perché fondamentale sarà l’esito della sfida interna al centrodestra tra Salvini e Berlusconi: qualora prevalesse il primo, la linea politica si sposterebbe a destra e su posizioni decisamente anti-europee (tra i primi commenti d’Oltralpe quello ironicamente entusiasta di Marine Le Pen: «L’Ue sta passando una pessima serata»), tali da rendere impraticabili ipotesi di grossa coalizione sul modello del «patto del Nazareno».
Un italiano su due, come è stato fatto notare, di fatto ha votato per M5S o Lega. Due forze politiche oggi avversarie ma che potrebbero trovare punti di contatto partendo proprio dall’euroscetticismo. Ma i «colonnelli» di Berlusconi Paolo Romani e Renato Brunetta mettono le mani avanti: «Siamo una coalizione unita, non si vede perché Salvini debba romperla», «Impensabile che una maggioranza che governa insieme in Lombardia e Veneto si sfaldi ora per inseguire i 5 stelle». «Italia senza maggioranza» è in ogni caso la lettura che viene data dai media stranieri che stanno seguendo le elezioni italiane.
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