Via libera alle nuove regole per archiviare e processare dati ovunque nella Ue senza restrizioni ingiustificate. Parlamento e Consiglio europei hanno raggiunto un accordo sul testo che mira a rimuovere le barriere che impediscono il libero flusso dei dati, cosa che potrà generare, secondo calcoli della Commissione, una crescita aggiuntiva al Pil del 4% entro il 2020. Si tratta di un passo che rafforza la digitalizzazione dell’economia e dello spazio pubblico.
Le nuove misure
Gli Stati secondo le nuove regole dovranno comunicare alla Commissione le restrizioni o la localizzazione dei dati in situazioni specifiche limitate al processo dei dati del settore pubblico. In questione non sono i dati personali e il regolamento non ha alcun impatto sull’applicazione dell’altro regolamento sulla protezione generale dei dati. Tuttavia i due regolamento insieme permetteranno il libero flusso dei dati, sia personali che non personali, creando in tal modo uno spazio europeo unico per i dati. Le autorità pubbliche saranno in grado di accedere ai dati per verifiche e controlli di supervisione indipendentemente dal luogo in cui sono archiviati. Gli Stati potranno sanzionare gli utenti che non forniscono l’accesso ai dati archiviati in un altro Stato membro della Ue. Per i servizi “cloud” viene incoraggiata la creazione di codici di condotta per facilitare il passaggio tra i fornitori di tali servizi sulla base di scadenze precise.
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